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Al Brennero Shengen non vale più…

L’Unione Europea rialza i muri ai confini. E il primo segnale non può che essere il “ripristino dei controlli di frontiera”.

Il giorno dopo che Angela Merkel si era (immeritatamente) guadagnata la simpatia dei rifugiati siriani (peraltro bloccati a Budapest), dicendosi disponibile ad ospitare in Germania soltanto chi possiede ancora il passaporto rilasciato da Assad, una notizia rivela quanto poco credibile sia l’improvviso “buonismo” teutonico.

Su richiesta della Germania, infatti, l’Italia ha comunicato la disponibilità a ripristinare i controlli al confine del Brennero e a sospendere temporaneamente gli accordi di Schengen, analogamente a quanto avvenuto in occasione del G7.In altre parole, la motivazione addotta è relativa ai “rischi per l’ordine pubblico”.

“La Baviera – si legge nella nota della Provincia di Bolzano – registra un’ondata record di arrivi di profughi nelle ultime ore, principalmente attraverso la rotta dei Balcani, che sta creando una situazione ingestibile: si lavora per cercare nuove strutture e far fronte nell’immediato alla crescita esponenziale del numero di migranti”. Davanti a questa emergenza la ministra bavarese Emilia Müller ha contattato l’assessore altoatesina Martha Stocker, per chiedere un sostegno logistico temporaneo nell’accoglienza di profughi.

Il governatore altoatesino Arno Kompatscher ha informato il Governo italiano e chiesto il necessario via libera di Roma per un intervento di aiuto alla Baviera, “nell’ottica di un’autonomia responsabile e solidale, ma anche di una strategia di respiro europeo in grado di muoversi oltre i confini regionali e nazionali”. “Il Governo – si legge ancora nella nota – si è prontamente attivato a sostegno della richiesta della Germania comunicando la disponibilità a ripristinare i controlli al confine del Brennero e a sospendere temporaneamente gli accordi di Schengen, analogamente a quanto avvenuto in occasione del G7. La Provincia di Bolzano accoglierà quindi per qualche giorno – come misura temporanea per permettere alla Baviera di riorganizzarsi e fronteggiare l’emergenza contingente – un numero di profughi stimati tra i 300 e i 400. Saranno reperite alcune palestre, dove gli impianti igienici e le infrastrutture sono già funzionanti, mentre nella gestione e nell’assistenza la Provincia attiverà la Protezione civile e la collaudata collaborazione delle associazioni locali di volontariato. Le spese per questo intervento umanitario straordinario saranno a carico dello Stato”.

Tutto temporaneo, naturalmente. Come la maggior parte delle norme e delle situazioni di fatto che si riproducono perenni, in Italia.

Intanto la polizia della Repubblica Ceca, evidentemente ormai dimentica degli insegnamenti della Storia, ha preso a “marchiare” i migranti di passaggio nel paese scrivendo sulle braccia un numero identificativo. Per fortuna, per ora, solo con un pennarello…

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