Per due giorni centinaia e centinaia di persone, giovani e meno giovani, hanno presidiato Piazza Municipio discutendo dei più grandi temi politici e sociali della città con uno spirito nuovo. “Cosa faresti per Napoli?” è la domanda che ha scandito il tempo e il metodo dei dibattiti, articolati tematicamente e proiettati a indirizzare e lanciare un nuovo progetto per Napoli: costruire un’agorà cittadina, inventare il primo vero progetto di democrazia radicale della città. Lo abbiamo scritto e detto a più riprese: fare massa critica è il metodo che ci siamo dati e che abbiamo lanciato a tutta Napoli per irrompere nella scena politica di una città che tanto ha espresso in questi anni in termini di sperimentazione sociale, politica e culturale dal basso senza però riuscire ad incidere in maniera decisiva sul governo. Lo facciamo non a caso a pochi mesi dalle prossime elezioni comunali; lo facciamo per irrompere in un dibattito che nei prossimi mesi sarà tristemente segnato dalla campagna elettorale, già da subito incentrato su un’ennesima finzione, la scelta delle candidature, dei nomi, dei partiti, delle liste. Massa critica non ha in cantiere niente di tutto questo, non sta costruendo candidature, comitati d’appoggio o liste elettorali. “Fare massa critica” è stato il metodo che abbiamo scelto per lanciare un progetto ambizioso: costruire dal basso il programma politico della città, in autonomia e indipendenza, quartiere per quartiere, imporlo a chiunque andrà a governare questa città nei prossimi mesi e farlo rispettare giorno per giorno nei prossimi anni.
I due giorni in Piazza Municipio sono stati occasione di incontro, di dibattito, di confronto: Massa Critica ha preparato questo evento per tracciare una strada e una grammatica comune: da oggi ci riverseremo nei quartieri della città, ciascuno con la propria temporalità ed autonomia. Il compito di chi raccoglie questa sfida è reinventare il desiderio di discutere e di decidere che attraversa la pancia di questa città, estendere il bisogno di democrazia radicale e di profonda rottura con il sistema della politica tradizionale e con le regole che sino ad oggi hanno segnato la politica delle istituzioni. Il compito di ciascuno, individui, associazioni, comitati, spazi autogestiti è di rivoluzionare la storia politica di questa società, fare massa critica in ogni piccola piazza, mettendo in discussione metodi e linguaggi ma tenendo ferma la prospettiva: trasformare radicalmente questo mondo, l’ Europa dell’austerità e dell’indebitamento, il paese della corruzione e della devastazione ambientale e sociale, la città della disoccupazione e delle mafie.
Massa critica ha tracciato una strada e indicato un metodo: ha organizzato due giorni di dibattiti per presentare alla città un’idea, ambiziosa, radicale ma non per questo impossibile. Ci siamo incontrati e abbiamo capito che si può fare. Che da domani, se ci impegniamo tutti insieme è possibile far DECIDERE LA CITTA’. E’ questo il nostro programma: costruiremo questo progetto quartiere per quartiere, tema per tema, problema per problema, mentre un gruppo, da oggi più largo di ieri, si dedicherà in maniera pubblica e condivisa allo studio e all’elaborazione dello strumento che renderà possibile questa sfida, avvincente, ambiziosa e quanto mai necessaria. Il “tavolo” sulla democrazia e sui metodi della decisione ha questo compito: inventare uno strumento che ci consenta a tutti e tutte in questa città di imporre il programma per una città diversa a chi la governerà ed infine costringerlo a rispettarlo. Inventare uno strumento che ci consenta di partecipare e decidere insieme, rompendo per sempre quel rapporto straziante tra istituzioni marce e una città umiliata.
Il popolo comanda il governo obbedisce. Da oggi non è piu solo uno slogan che viene dall’altra parte del mondo, ma l’utopia concreta per questa città.
Martedi 20 Soccavo costruirà la prima assemblea di quartiere, mentre sabato 24 toccherà nuovamente a Bagnoli.
Il resto è tutto da costruire, mentre tutti insieme ci rivedremo venerdi 6 novembre.
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