Il prossimo 25 e 26 novembre Firenze ospiterà il Gruppo speciale Mediterraneo e Medio Oriente (Gsm) dell’Assemblea parlamentare della Nato, aperto ad alcuni paesi del Mediterraneo e dell’Est europeo, come Israele, Arabia Saudita, Ucraina.
Un vertice che cade in un momento di conflitto generalizzato nella vastissima area geografica che parte dal cuore dell’Europa dell’Est (l’Ucraina destabilizzata dal golpe del 2014 per mano della NATO, degli USA e dell’Unione Europea) sino alle coste libiche, dove si preparano nuove avventure militari a marchio UE (operazione Eunavfor Med), finalizzate a garantire un flusso più ordinato di petrolio e mano d’opera a basso costo per le esangui economie europee.
Non stupiscono le dichiarazioni del sindaco di Firenze, il renziano Nardella, che definisce il vertice Gsm come “di pace”. La classe politica che negli ultimi 25 anni ha gestito la partecipazione del nostro paese alle tante aggressioni militari continua nell’opera di devastazione semantica dei termini, funzionale alla legittimazione delle politiche di guerra al servizio delle proiezioni belliche della NATO e dell’Unione Europea, e in difesa degli interessi delle multinazionali tricolori, in primis ENI e Finmeccanica.
Il recente vertice “Unity in diversity” svoltosi a Palazzo Vecchio con 80 sindaci di tutto il mondo, provenienti soprattutto da zone di guerra, fa da cornice e copertura a questa infame operazione di deformazione della realtà. Dedicato ai temi della pace, della fratellanza tra i popoli e al dialogo internazionale, l’incontro è stato una delle tante cortine fumogene atte a coprire le prossime offensive militari in gestazione ai confini della Russia, in Ucraina, in Siria, in Libano, in Palestina, in Libia. Si spendono parole “di pace” per le popolazioni martoriate di Kobane e di altri comuni ospitati a Firenze mentre si pianificano le strategie di guerra che ne massacreranno gli abitanti.
Il movimento contro la guerra, memore delle devastazioni prodotte da chi in passato ha indugiato nel prendere le distanze da queste acrobazie semantiche, ha ripreso a muoversi in totale indipendenza e autonomia dalle strutture dell’ex movimento pacifista (OnG più o meno collaterali con i governi di centro “sinistra”, partitini di “sinistra”, sindacati concertativi, associazionismo) , dando importanti segnali di vitalità, soprattutto in Sardegna e in Sicilia, con le mobilitazioni popolari contro MUOS e basi militari.
La manifestazione nazionale di Napoli del 24 ottobre contro le manovre NATO Triedent Juncture è stata un importante segnale alla riunificazione delle lotte e delle vertenze territoriali, imprescindibili ma insufficienti, da sole, a impedire i grandi processi di potenziamento militare in atto sia a livello NATO sia a livello di Unione Europea.
La scadenza del prossimo 25 novembre a Firenze, indicata dall’Assemblea contro il vertice NATO, costituitasi recentemente nel capoluogo toscano, è un altro importante passaggio della mobilitazione contro l’escalation di guerra imposta al mondo dai poli imperialisti UE e USA, nel tentativo di risolvere con le armi la crisi sistemica che attanaglia il capitalismo.
La Rete dei Comunisti parteciperà alla preparazione e alla realizzazione della manifestazione del 25 novembre a Firenze contro il vertice della NATO.
Rete dei Comunisti Sede di Pisa
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