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Napoli. L’Assessore alla Cultura, Gaetano Daniele, scivola…sulle foibe!

Sembra che la mistificante narrazione tossica sulla vicenda delle foibe abbia conquistato un nuovo adepto: l’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Gaetano Daniele.

Stamattina, nei pressi del Bosco di Capodimonte, l’Assessore Daniele, era presente alla posa di unalapide che “ricordava l’eccidio delle foibe” in compagnia di uno sparuto gruppetto di aderenti al nodo napoletano dell’organizzazione fascista Casa Pound.

Quelle stesse persone che nei giorni scorsi si sono rese protagoniste dell’aggressione ad un gruppo di studenti al Rione Alto.

Stupisce che una Amministrazione Comunale che fonda la sua azione sui principi fondamentali dell’antifascismo e dell’antirazzismo si accodi ad una iniziativa di puro revisionismo storico che offende non solo la verità sugli avvenimenti di quel periodo ma che è funzionale alla generale operazione culturale e politica di opacizzazione della lotta antifscista e dei suoi contenuti sociali.

Del resto è da alcuni anni che impazza nel nostro paese – con Giorgio Napolitano in prima fila – una velenosa campagna ideologica tesa alla cancellazione della memoria antifascista e di riaccreditamento di una pericolosa tesi politica e storica che punta ad equiparere la lotta di liberazione nazionale ad una sorta di guerra civile in via di pacificazione.

Non è questa la sede per dimostrare che le foibe furono uno strumento di morte inaugurato dalle truppe di occupazione fasciste nella Jugoslavia occupata. Su questo punto esistono ricerche, testimonianze e studi storici puntuali e documentati che possiamo fornire a chi ha smarrito il ricordo e la memoria.

Ci interessa – ora – stigmatizzare il comportamento dell’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Gaetano Daniele, ed aspettiamo una presa di posizione chiara ed inequivocabile da parte del Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.

Ross@ Napoli

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Di seguito la risposta dell’Amministrazione Comunale di Napoli

“Il Comune di Napoli ha inteso interpretate l’attuazione della legge nazionale sul “Giorno della Memoria” ricordando l’accoglienza che Napoli seppe dare nel ’47 ai profughi, tra cui numerosi antifascisti dalmati e istriani. Tale vocazione all’accoglienza caratterizza la città ieri come oggi, per tanto l’Amministrazione ha rivendicato, durante l’odierna cerimonia, il dovere morale ad aprire le porte ai profughi e richiedenti asilo che premono sul Mediterraneo. In attuazione ai principi della Costituzione repubblicana l’Amministrazione non ha ovviamente invitato alla cerimonia organizzazioni o rappresentanti di organizzazioni neofasciste, che ricordiamo andrebbero bandite, e stigmatizza il tentativo di queste ultime di strumentalizzare una iniziativa ispirata a principi morali di assoluta democrazia e inclusione”, dichiara il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris.

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