Menu

Bologna. Si scende dal tetto, si prosegue la lotta per la casa

Si è conclusa nel primo pomeriggio di oggi, venerdì 22 aprile, un’intensa giornata di lotta che ha visto impegnata l’ASIA-USB di Bologna nell’occupazione del tetto di Palazzo d’Accursio, la sede del Comune cittadino, con l’obiettivo di ottenere un incontro con il sindaco Merola o con l’assessore alle politiche abitative Malagoli.
È da ormai una settimana che gli occupanti resistenti organizzati dall’ASIA sono mobilitati permanentemente nella difesa dell’occupazione delle case occupate Mandela di via Irnerio 13, avendo appreso la notizia dell’imminente volontà di sgombero in un incontro con l’assessore alle politiche sociali Frascaroli.
La pressione del sindacato e tre giorni di colazioni resistenti, in cui sono stati coinvolti attivamente solidali e movimenti, sono bastate a far rinviare la decisione di sgomberare presa dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.Bologna, asia in piazza

Ma per ASIA-USB la difesa dell’occupazione non può passare solamente attraverso i servizi sociali o le soluzioni temporanee ed emergenziali! Crediamo che il diritto all’abitare necessiti di interventi strutturali da parte delle istituzioni, amministrazioni comunali in primis.

Arriviamo quindi alla cronaca degli ultimi due giorni. Vistoci negare l’incontro con Malagoli, è stato necessario occupare una parte del tetto di Palazzo d’Accursio: lì siamo rimasti per quasi 24 ore, sorvegliati a vista da Digos e molti reparti di celere, ma anche supportati con forza e determinazione da un presidio permanente di solidarietà in Piazza Maggiore.
Il Comune di Bologna non ha potuto (o voluto?) far altro che sbarrare le porte di Palazzo d’Accursio, negare i servizi alla cittadinanza nella mattinata di oggi e nascondersi nel proprio ufficio -come magistralmente ha fatto il sindaco.

Durante la notte una ventina fra occupanti e militanti del sindacato sono stati rinchiusi all’interno del Comune, pesantemente controllati dalle forze dell’ordine, e solo nella tarda mattinata, dopo aver ricevuto -tra le altre cose- pesanti insulti da parte del sindaco, due attivisti sono stati ricevuti dalla Frascaroli: alla presenza di due consiglieri da noi fortemente voluti come garanti, siamo riusciti finalmente ad ottenere un incontro con Malagoli, previsto ora per il 29 aprile.
La situazione degli abitanti resta precaria, la mobilitazione organizzata non può fermarsi.
Per far fronte alla drammatica emergenza abitativa che si sta vivendo a Bologna e in Italia è necessario pretendere a gran voce riforme strutturali da quelle istituzioni che dovrebbero essere competenti in materia: blocco immediato degli sfratti e degli sgomberi, massiccio intervento pubblico nella costruzione di case popolari e requisizione immediata degli sfitti.
I movimenti per il diritto all’abitare dovranno continuare a lottare per stanare queste istituzioni “timorose” di confronto e soluzioni dai loro uffici blindati!

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *