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Renzi in campagna elettorale a Napoli, la polizia carica

Renzi di nuovo a Napoli. A dimostrazione che sarà una lunga campagna elettorale da qui a giugno. La terza volta in poche settimane.
Ancora nel capoluogo campano e ancora una volta in sostegno del combinato malissimo PD campano. Stavolta, dopo visita turistica con moglie presso gli scavi di Pompei e troupes giornalistiche al seguito, via di corsa verso la Prefettura di Napoli per la firma del – udite, udite – masterplan per il Mezzogiorno con De Luca per la Regione Campania. Ovviamente, e alla faccia del bon ton istituzionale, neanche invitato De Magistris.

Con il suo solito piglio guittesco e autoritario lancia il grande piano per il meridione d’Italia. Con fare savoiardo sventola in faccia ai  “pezzenti sudisti” i soldi in arrivo e si guarda bene dal dire che non vi è un euro in più messo dallo Stato. Sono sempre i soliti fondi europei che da anni viaggiano da un ufficio all’altro in attesa dell’affare migliore per lobby di ogni genere. Insomma soldi che già erano in loco e che il buffone di Firenze spaccia per grande investimento a favore del Sud. Vero invece che i nudi numeri statistici parlino di un governo esageratamente pro Nord ovvero si stanno tenendo decenti livelli occupazionali e di consumo privato al settentrione, considerata la grande crisi, soltanto privando il meridione di ulteriori risorse economiche e produttive. Superare lo sciagurato duo Bossi-Tremonti nel privare di denaro il sud non era facile, ma Renzi ci è riuscito.
E invece eccolo di nuovo qui a Napoli a vendere fumo a favore di telecamera, a fare battute che fanno ridere solo i giornalisti di regime e a promettere promettere promettere.

Fuori il palazzo prefettizio intanto è pioggia furiosa, il cielo napoletano livido e umido non impedisce però l’ennesima contestazione al premier. Coperti da mantellina antipioggia e armati  di cartelli e megafono una quarantina di militanti del centro sociale JeSoPazzo inscena una contestazione. Urla e slogan come “ vattene vattene”, “ napoli non ti vuole”, “ no al jobs Act “.

Per i gestori dell’ordine pubblico è motivo sufficiente per caricare i ragazzi. Lo fa una squadra di carabinieri. Feriti e contusi tutti da una parte sola. Un’inutile e crudele dimostrazione di forza. Il Renzismo non prevede dissenso. Non fa fare bella figura in tv e non porta voti.

https://www.facebook.com/exopgjesopazzo/videos/810539425719389/

Ha ragione la giovane compagna che dopo la carica urla disperata al megafono che non è giusto che in questo paese possa parlare soltanto Renzi. Una democrazia è tale se prevede anche il dissenso.

Intanto per Renzi è già tempo di andare. Dice che tornerà presto.  Stavolta è arrivato con un preavviso di sole 24 ore e una contestazione, seppure piccola e improvvisata, se l’è beccata. La prossima darà un preavviso dalla sera alla mattina. C’è da scommetterci.

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