Ci hanno pensato su un po', poi hanno preso esempio da Massimo Cacciari – filosofo, una fugace frequentazione in Potere Operaio, poi solo accademia e tanto Pci-Pds-Ds-Pd, a cavallo tra Montecitorio e il Comune di Venezia – che ha spiegato in lungo e largo che "la riforma costituzionale fa schifo, ma meglio che restare fermi". Un intellettuale coraggioso si vede da queste cose, un po' come quando si dice "siamo sull'orlo del baratro" e qualcuno spinge da dietro per farci fare un passo avanti…
Sprezzo del ridicolo che non ha neanche sfiorato degli ex attivisti che stamattina vengono innalzati agli onori della cronaca di palazzo come "sessantottini per il sì". I neo cortigiani hanno ovviamente molte ragioni per restare nel giro delle anticamere che contano. Ognuno di loro ha fatto una buona carriera in mestieri vicini o lontanissimi dalla politica attiva, che quasi tutti hanno abbandonato prima della metà degli anni '70. In genere quando i gruppi extraparlamentari (Lotta Continua, Avanguardia Operaia, Movimento Studentesco poli Mls, il manifesto, Potere Operaio, ecc) vissero la loro crisi definitiva come soggetti politici attrattivi.
I personaggi "usciti allo scoperto" non hanno mai raggiunto la fama di altri ex "di successo" – Guido Liguori, Massimiliano Fuksas, Oreste Scalzone, Gad Lerner, Mario Capanna, Corradino Mineo, Sergio Cusani, Renato Curcio, Prospero Gallinari, Mario Moretti, ecc – ma sono stati considerati sufficientemente rappresentativi, tutti insieme, di una stagione gloriosa nonostante loro. Evidentemente, pur grattando il fondo del barile, non hanno trovato di meglio. I nomi non dicono granché a chi allora militava nelle stesse formazioni e magari aha continuato a farlo in altri modi e forme: Renzo Canciani, Sergio Vicario, Giovanni Cominelli, Agnese Santucci, Aldo Tropea, Mario Martucci, Franco Origoni (Movimento Studentesco), Giovanni Lanzone ed Emilio Genovesi, ex dirigenti di Avanguardia Operaia, Giuseppina Pieragostini e Carlo Panella (Lotta Continua; indimenticabile il secondo, che ancora sul giornale del gruppo scriveva – da Teheran nel 1979 – che "la rivoluzione khomeinista è molto più bella di quella comunista", per poi transitare, come Liguori, ma con meno fortuna, nei media berlusconiani). E poi ancora: Piero Pagnotta (generici "collettivi" romani), Gabriele Nissim, Maurizio Carrara (illustre presidente del Pio Albergo Trivulzio, istituto famoso per esser stato il detonatore di Tangentopoli), Erminio Quartiani, Ennio Rota, e i giornalisti Lorenzo Fuccaro, Nino Bertoloni, Cesare Paroli, Luigi Quaranta e Danilo Taino (il più noto, corrispondente da Berlino del Corriere della Sera).
Il senso dell'operazione, promosso dall'Huffington Post con un pezzo entusiastico, è trasparente. I "rivoluzionari" di un tempo ora stanno con Renzi e il suo "cambiamento", appena un tantino reazionario… Non serve a molto, ma bisognerebbe ricordarsene sempre: i movimenti politici e sociali vivono le loro stagioni, sono popolati da decine di migliaia o milioni di persone che – finita la stagione – seguono altre vie. Le singole facce, più o meno note, fuori da quella temperie non rappresentano assolutamente nulla all'infuori di se stesse. Tanto meno un movimento di portata mondiale come quello del '68. Tant' vero che nel breve elenco che abbiamo fatto ci sono dei nomi "maledetti" e centinaia di altri sarebbe stato possibile farne (anche sorvolando sui "pentiti", genere prossimo all'elenco di giornata)
Piccola curiosità. Come "ex" ci sarebbe da citare anche la giornalista che ha steso il panegirico pro-Renzi: Angela Mauro, ex redattrice di Liberazione (il giornale di Rifondazione) fino alla chiusura, ex frequentatrice dei Social Forum (come lady Pesc Mogherini, del resto). Nello scrivere si deve essere sentita a molto a casa sua…
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Redazione Contropiano
UN PENOSO APPELLO DI EX SESSANTOTTINI CHE RAPPRESENTA LO SQUALLORE E LA TRISTEZZA DEL SI
Si presentano come ex sessantottini, e come tali chiedono di votare SI a Renzi. Quasi che la controriforma della Costituzione fosse in continuità con i grandi movimenti di quegli anni del secolo scorso. In realtà i firmatari sono soprattutto ex craxiani, ex berlusconiani, ex tutto, che in questi decenni hanno fato in tempo ad aggregarsi a tutte le cordate politiche ed economiche che hanno tentato la scalata al potere. Ora ci riprovano con la cordata renziana, ma per farlo si devono richiamare alla loro gioventù, che in questi decenni hanno venduto e rivenduto sui mercati della politica e degli affari. Squallidi, tristi e penosi loro e ancora di più il SI che li sostiene e incautamente usa.
Giorgio Cremaschi
Mic
Poveretti. Umanamente, fanno compassione. Politicamente, fanno ribrezzo.
Gaetano
Che pena, che vergogna, che fine. Ho buttato gli anni migliori della mia vita per vedere questi risultati. Mi capita sempre più spesso di leggere su FB: io ero in …. Io ho militato in … Tutto rivolto al passato! Ma guarda cosa sei diventato….
Renzo
Non ci posso credere, con Renzi son tutti finiti dentro una cloaca e sono felici di restarci in questo marciume putrido e malsano. Non ho parole, siamo proprio un paese, alla lunga, inaffidabile. Anzichè migliorare andiamo sempre più a fondo culturalmente, eticamente e, di conseguenza, politicamente. Si salvi chi può.
epicarmo
La miseria umana 🙁
Cave asinus
“Si tratta cioè di impedire ad una maggioranza che non ha ricevuto alcun mandato al riguardo di mutare la nostra Costituzione: quella maggioranza si arrogherebbe un compito che solo una nuova Assemblea Costituente, programmaticamente eletta per questo, e a sistema proporzionale, potrebbe assolvere come veramente rappresentativa di tutto il nostro popolo. Altrimenti sarebbe un colpo di Stato.”
Giuseppe Dossetti, lettera al sindaco di Bologna, aprile 1994
“Ma nella preparazione della Costituzione il governo non ha alcuna ingerenza: il governo può esercitare per delega il potere legislativo ordinario, ma, nel campo del potere costituente, non può avere alcuna iniziativa neanche preparatoria. Quando l’assemblea discuterà pubblicamente la nuova Costituzione, i banchi del governo dovranno essere vuoti; estraneo del pari deve rimanere il governo alla formulazione del progetto, se si vuole che questo scaturisca interamente dalla libera determinazione dell’assemblea sovrana.” Piero Calamandrei, “Come nasce la nuova Costituzione”, 1947
paolo
Sì, ex sessantottini non vuole dire niente. Metterci sopra il cappello, con la scritta 68, quasi che il 68 sia un brand o un partito politico, significa meno di zero e sottolinea solo il carattere strumentale di questa squallida operazione politica. Tra l'altro, per il Sì, è un gran bell'autogoal in Italia
ANTONIO ALFERI
paraculi, hanno sfruttato la militanza di tanti giovani cresciuti nel mito del che,di ho chi min,della rivoluzione algerina,di franz fanon e camus,per fare i cazzi loro.verrebbe da cantare :come si cambia PER NON MORIRE….Ame viene solo il volta stomaco per questi poveracci,incapaci di trovare una nuova via politica per combattere il liberismo,gli attacchi alla classe lavoratrice,lottare contro tutti i renzi vecchi ed attuali.che pena,io li mandai affanculo coll'ANARCHIA,NON CON IL LECCA-CULISMO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
enzo
Con questo avanzare del degrado culturale, l'unica scelta è il distacco non dalla politica ma dai partiti. Di fronte alla progressiva regressione degli stessi partiti, che come diceva il compagno Enrico "sono diventati macchine di potere e non fanno più politica" occorre unire la Sinistra e non continuare la frammentazione perpetrata negli anni. IL POPOLO ha bisogno di ritrovare una serenità in tutti i sensi. Certamente questi cialtroni che hanno fatto la storia di un periodo limitato, hanno scelto di …… entrare in banca…..
Giuseppe Aragno
Sono d'accordo su tutto e sottoscriverei. Non avrei citato tra gli ex Oreste Scalzone, perché l'ho trovato ancora mille volte, ormai vecchio nelle manifestazioni e nelle lotte. Avrei aggiunto, invece Lucia Annunziata, che ai vecchi tempi proponeva "spedizioni puntive" ed è finita abbracciata a Fini nei cortei con la bandiera a stelle e strisce.
Lorena Nicardi
Io ho qualche dubbio che dobbiamo prenderli sul serio. Ma se 68 sessantottini di desessantottizzassero per il Sì, vi desessatottizzereste voi come si sono desessantottizzati loro? No, dai….