Ore 10. Piazza Mancini. Napoli. Scende in piazza il No al referendum renziano. Grandi protagonisti gli studenti e i centri sociali cittadini. Circa cinquemila persone danno vita così a un allegro e colorato corteo. Ci sono anche i sindacati conflittuali, Usb in primis e i precari Bros, l'associazione Dema del sindaco e i partitini della sinistra. Il grosso è però costituito dagli attivisti dell'Ex Opg e di Insurgencia, nonché dagli studenti, soprattutto delle scuole, da loro organizzati.
Dicevamo di corteo allegro, e non potrebbe essere altrimenti visto la maggioranza dei partecipanti, ma anche arrabbiato e deciso a gridare la propria rabbia contro un governo che gli sta ipotecando il futuro, tramite la buonascuola, il jobs act e ora con il tentativo di riformare in senso autoritario e dispotico la costituzione italiana.
Qualcuno dal microfono del camioncino in testa al corteo ricorda che tramite questa costituzione antifascista è stato comunque possibile compiere le peggio nefandezze da parte dei vari governi che si sono succeduti, quindi figuriamoci cosa potrebbe fare un governo di autentiche carogne quale quello Renzi dopo tale obbrobriosa riforma.
Lungo il Rettifilo le persone ai lati del corteo sembrano parteggiare per i manifestanti. Si dicono tutti futuri elettori del No, anche se per i motivi più svariati. Vedremo il 4 dicembre se si sarà riuscito a mandare al diavolo il ducetto fiorentino. I sondaggi recenti danno ancora vittorioso il No a Napoli e provincia e in tutto il sud in generale.
Mentre il corteo prosegue il suo percorso giungono però cattive notizie da Via Toledo dove i disoccupati in lotta di Bagnoli, unitamente agli attivisti del centri sociali Zero81 e Iskra, cercano di occupare la sede provinciale del Pd. Il tentativo in realtà fallisce subito perchè una volta entrati nel palazzo che ospita la sede del partito di governo, si rendono conto che alle 10 non c'è ancora nessuno a lavorare. Nè impiegati e nè funzionari.
Ma qui succede l'incredibile. La polizia impedisce ai manifestanti di uscire dal portone e, coordinati dal Dirigente Fiorillo, danno vita a una serie di provocazioni, minacce e spinte ai danni dei contestatori. I manifestanti riportano di uno spiritato Fiorillo che addirittura minaccia alcuni ragazzi mostrandogli la pistola… Il tutto tra le scale di un condominio, con gli abitanti terrorizzati e impossibilitati anche loro ad uscire dal portone.
Per chi non lo sapesse sarà bene rammentare chi è il vicequestore Maurizio Fiorillo. Un funzionario che ha fatto carriera dopo Genova 2001 e che si è sempre caratterizzato per una gestione della piazza sempre oltre i limiti. Sono anni che i militanti della sinistra sociale e politica napoletana chiedono la rimozione di tale personaggio. Infatti rimane incredibile che la questura della terza città d'Italia si faccia rappresentare da un funzionario così problematico e munito di così scarsi freni inibitori. Qualche mese fa si fece addirittura una raccolta firme a supportare una petizione per chiedere alla Prefettura di prendere provvedimenti. Evidentemente per le autorità dell'ordine pubblico va tutto bene così.
Rimandiamo comunque al link dell'articolo per saperne di più del mitico Fiorillo…
Fatti uscire finalmente dal portone i disoccupati bagnolesi sisono potuti ricongiungere con il resto del corteo che andava a concludere in piazza Plebiscito. Un sole altissimo e insolitamente caldo per questa stagione accompagna il ritorno a casa. Una bella giornata. E non solo per il clima.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa