Il 13 ottobre, prima giornata nazionale di mobilitazione studentesca nel nuovo anno scolastico. Una giornata di lotta promossa, a livello nazionale, dall’Unione Degli Studenti-Sindacato degli studenti (UDS) contro l‘Alternanza Scuola Lavoro e contro l’attacco costante che subisce il diritto allo studio. Alla mobilitazione hanno aderito movimenti e collettivi studenteschi. Presenti anche quelli universitari. Presenti anche i Centri Sociali, la FGCI.
Ma, mentre tutto il movimento si avvia verso la mobilitazione, si presenta la Flc-Cgil con un documento di sostegno che definire vergognoso è dir nulla: “Alternanza scuola lavoro: la FLC CGIL sostiene la protesta degli studenti del 13 ottobre 2017, la mobilitazione promossa dall’Unione degli studenti (UDS). Il 13 ottobre l’Unione degli studenti (UDS) organizza una giornata di protesta degli studenti della secondaria di II grado contro l’alternanza scuola lavoro così come regolamentata dalla Legge 107/15. L’idea è quella di uno sciopero alla rovescia: scendere in piazza, parlare con tutti gli studenti, anche del biennio, parlare con i genitori, con i docenti, con gli operatori, parlare con chi lavora nel posto in cui si svolge l’attività di alternanza, aprire le scuole il pomeriggio. Il motivo conduttore dell’iniziativa è il ‘tempo’, il colore, il blu delle tute dei lavoratori metalmeccanici. Sono previste manifestazioni e assemblee nelle principali città del Paese, momenti di confronto pubblico sia nelle scuole che davanti ad aziende che ospitano gli studenti in alternanza, spazi informativi e di consulenza per gli studenti immigrati. A livello territoriale, oltre a una presenza visibile della nostra organizzazione, è prevista la partecipazione attiva di nostre/i compagne/i nelle assemblee e nelle discussioni pubbliche che saranno organizzate dalle varie organizzazioni studentesche che aderiscono alla giornata di protesta”.
La Flc-Cgil perde il pelo ma non il vizio. L’8 marzo scorso con la sua adesione dello sciopero internazionale delle donne, il sindacato giallo – portando all’interno della “Giornata” le tematiche della scuola – ha tentato di sabotare lo sciopero generale della scuola del 17 marzo, indetto dai sindacati di base.
Adesso tocca alla mobilitazione studentesca. Ma, questa volta, la vergognosa condotta della Cgil è stata subito attenzionata e denunciata pubblicamente dagli studenti medi di Catania, dove il collettivo LPS- Liberi Pensieri Studenteschi ha diffuso, attraverso Facebook, il seguente comunicato:
“La CGIL attraverso la FLC ha scritto un comunicato aderendo alla manifestazione del 13 Ottobre, dimenticandosi però che la CGIL è il sindacato che ha chinato la testa e ha firmato gli ultimi accordi su ciò che concerne la “Buona Scuola” e quindi anche l’alternanza scuola-lavoro.
Questo sciopero contesta anche questa riforma, quindi lo troviamo assurdo in quanto chi da tempo si mobilita non viene ascoltato, mentre chi come la FLC che ha risonanza per ciò che dice, declina la lotta a suo piacimento!
#NoAlternanza #13O “.
INSOMMA, che c’entra la Cgil con lo sciopero studentesco del 13 ottobre? Leggiamo quanto segue…
– OSA Organizzazione Studentesca Autonoma MILANO:
“NON SEI STANCO di lavorare gratis per un padrone, magari pure stronzo, che ti insegna poco e niente e ti usa solo per potersi arricchire sempre di più, licenziando o non assumendo lavoratori retribuiti?
NON SEI STANCO di essere sempre legato ad un ricatto?
NON SEI STANCO di prendere sempre ordini? Prima a scuola, poi all’alternanza e magari pure mentre passi del tempo coi tuoi amici al parco?
NON SEI STANCO di essere sempre controllato? Dai professori, dal preside, dal padrone, dal poliziotto?
NON SEI STANCO di pagare tutto troppo?
E’ TEMPO DI AGIRE. E’ TEMPO DI PRENDERSI LE STRADE E RENDERLE VIVE.
NON ACCONTENTARTI DELLE BRICIOLE, PRENDI TUTTO, SENZA PAURA”.
Coordinamento Universitario Catania :
“SPEZZONE UNIVERSITARIO CORTEO 13 OTTOBRE
RIPRENDIAMOCI IL DIRITTO ALLO STUDIO
Spezzone degli studenti e delle studentesse dell’Università di Catania per la manifestazione del 13 Ottobre. CONCENTRAMENTO H. 8.45 PIAZZA DANTE, MONASTERO DEI BENEDETTINI!
VOGLIAMO:
+SPAZI, AULE STUDIO, BIBLIOTECHE E LAVORATORI
+BORSE DI STUDIO
+ALLOGGI PER I FUORI SEDE
+FINANZIAMENTI
+EFFICIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE DI UNICT
Il diritto allo studio è un diritto sociale da garantire a tutti e tutte. Negli ultimi anni si è definanziata l’università pubblica rendendola sempre più chiusa, elitaria e aziendalizzata. Inoltre, le università del Sud Italia sono quelle che hanno risentito maggiormente dei tagli ai fondi e sono quelle più svantaggiate dalla VQR (Valutazione Qualità della Ricerca). Come se non bastasse, la corruzione, il clientelismo, il baronaggio, i sistemi di potere che caratterizzano i nostri atenei non ci permettono di vivere l’università tranquillamente.
Siamo stanchi e stanche di subire tutto questo. Vogliamo lottare, vogliamo vivere l’università appieno rivendicando i nostri diritti negati e vogliamo farlo scendendo in piazza.
Invitiamo tutte e tutti venerdì 13 ottobre alle 8.45 in Piazza Dante per raggiungere il concentramento della manifestazione studentesca.
PARTECIPA, ORGANIZZATI, LOTTA!”
– Dipartimento Scuola/Università FGCI :
“Il 13 Ottobre il mondo dell’istruzione scende in piazza per ribadire, ancora una volta ,che le politiche della 107 non gli stanno bene. NO! QUESTO MODELLO DI ISTRUZIONE NON LO VOGLIAMO.
La condizione di sfruttamento è palese, da film horror per gli studenti che si trovano in regime di alternanza, obbligati, in modo coatto a svolgere mansioni inutili, non retribuite e non corrispondenti al loro percorso di studi.
In alternanza sono stati compiuti molti abusi ai danni di studenti, i casi più eclatanti delle 4 studentesse di Monza molestate e degli studenti di Genova che si sono ritrovati a lavorare da camerieri e lavapiatti alla festa del partito dei loro aguzzini, alla festa dell’unità del PD, ci sintetizzano gli abusi che vengono fatti ad ampio raggio per opera dell’alternanza.
In questi anni si son elevate moltissime voci contrari alla Buona-scuola, dalla promulgazione renziana fino all’approvazione delle deleghe volute dal governo fotocopia Gentiloni. Tutto questo è avvenuto senza considerare le criticità evidenziate dal comparto scuola e le nefandezze prodotte dalla Buona-scuola che già si erano manifestate col Governo Renzi.
La Buona scuola è dannosa; contemporaneamente, può unire i lavoratori della scuola, gli studenti, il personale ata, presidi ed i genitori, travolti dalla politica del massacro fatta da tagli gravosi, in una lotta comune.
Il caro libri, l’assenza di una didattica adeguata e di una formazione fatta su misura di studente, ma al contrario in nome di una flessibilità utile solo alle logiche del mercato, utile soltanto ai grandi imprenditori che avranno facchini, fattorini, segretari, lavapiatti ed altre categorie di lavoratori da sfruttare.
La battaglia contro la 107 deve essere condotta in ogni istituto, legata indissolubilmente alle battaglie dei lavoratori. Creiamo un fronte unico, contro la 107 e contro la scuola di classe.
Aderiamo e chiamiamo all’adunata tutti per la riuscita di questo sciopero, affinchè si infoltisca il dissenso contro questi diktat barbari.
L’unica battaglia persa è quella che non abbiamo il coraggio di combattere! “.
Insomma, CHE C’ENTRA LA CGIL CON LO SCIOPERO STUDENTESCO DEL 13 OTTOBRE CONTRO L’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO?
La risposta, arriva dal giovane Luca Bruno (LPS): ” Senza un minimo di dignità la CGIL!”
Comunicato di LPS (Liberi pensieri studenteschi)
13 OTTOBRE: Gli studenti si mobilitano!
Giorno 13 Ottobre ci sarà la prima mobilitazione studentesca di massa, e anche quest’anno scenderemo in piazza continuando a sostenere i nostri valori riguardanti la scuola e per i quali lotteremo!
La nostra prima critica va al sistema educativo odierno che ci viene imposto dalla classe dirigente, la quale continua a soffocare i veri bisogni dello studente, propinando valori come la competizione, l’individualismo, la frenesia, cercando di ostacolare chi invece vuole creare un’alternativa abituando al confronto, all’orizzontalità, alla solidarietà, alla condivisione e alla collettività!
Da qui nasce il tipo di scuola a cui siamo abituati: una scuola che non fa altro che imprimere nozioni attraverso lezioni frontali e creare macchine, senza tener conto dell’individualità e le differenze del singolo, mentre noi crediamo che la scuola dovrebbe essere una “palestra di vita” dove vengono tenute in conto le esigenze di ogni individuo e che faccia interagire in modo orizzontale chi vuole trasmettere una conoscenza e chi la vuole apprendere, trattando non solo nozioni, ma creando una coscienza critica.
Oltre a non formare pensieri critici e opinioni, ormai da anni la scuola sta subendo attacchi continui dai governi che si sono susseguiti, e che sono arrivati al culmine con la “Buona Scuola” di Renzi. Questa riforma ha fatto si che tutto il potere decisionale all’interno delle scuole sia in mano ai dirigenti scolastici che gestiscono le scuole come se fossero aziende gestite dal suo proprietario. In aggiunta a tutto questo, l’alternanza scuola-lavoro abitua lo studente alla precarietà del lavoro sostituendo ore di lezione (200 Licei e 400 Istituti Tecnici e Professionali) con ore di sfruttamento al servizio di varie Multinazionali ed Elite (Mc Donald, Confindustria ecc..) che insieme alla classe dirigente lucrano sull’istruzione e sulla cultura.
Oltre al danno la beffa: infatti, le politiche guerrafondaie e imperialiste dei governanti, che siano di destra o sinistra, recano gravi danni alla scuola pubblica, dato che preferiscono usare i fondi per strumenti, armi e operazioni militari, malgrado i servizi sociali siano fatiscenti e malfunzionanti, come appunto i nostri istituti che sono pericolanti, c’è carenza di materiale da lavoro non c’è modo di fare progetti e laboratori perché ci viene detto sempre che “non ci sono fondi”.
La cosa più visibile e palpabile di quest’idea di militarismo e militarizzazione lo abbiamo proprio sulla nostra terra: il sistema satellitare della marina militare statunitense MUOS, estremamente dannoso per la salute della gente del paese di Niscemi ma non solo.
Non siamo più disposti ad avere rapporti di dipendenza e sudditanza nei confronti di forze imperialiste come gli Stati Uniti d’America, e soprattutto non siamo più disposti a non essere ascoltati, per questo crediamo che il potere debba concentrarsi su chi vive il proprio territorio e conosce le esigenze di quest’ultimo, per questo parliamo di potere ai territori e a chi li vive, e quindi “Potere Agli Studenti”, essendo la scuola il luogo dove avviene la nostra formazione e nel quale vogliamo spazi e possibilità di esprimerci, creare e cambiare in meglio la nostra vita scolastica e non solo.
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