Il distretto minerario di Gafsa (il più importante della Tunisia, per l’estrazione e il trattamento di fosfati, una delle voci in attivo dell’economia del Paese) è paralizzato da una serie di manifestazioni di protesta, che hanno come principale bersaglio la Compagnia dei fosfati di Gafsa (CPG) che agisce nel settore con prerogative da monopolista.
Da giorni le attività della Cpg sono bloccate dalle proteste di centinaia di disoccupati, che in questo modo intendono contestare i criteri di selezione per l’assunzione di un migliaio di dipendenti (a fronte di 2.700 candidati), i cui risultati sarebbero stati fortemente condizionati e alterati, secondo quanto denunciano i giovani senza lavoro.
Le proteste – soprattutto dei sit in e dei picchetti che di fatto hanno impedito l’accesso ai dipendenti – hanno avuto come obiettivo i più importanti uffici della Cpg (tra cui la direzione generale) e il Centro Studi e Ricerche. Da parte del Ministero della Formazione professionale e dell’Impiego sono giunti inviti alla ragionevolezza, con la precisazione che i risultati delle selezioni, e il successivo elenco di possibili assunti, sono sempre impugnabili, con la presentazione di ricorsi i cui contenuti saranno attentamente vagliati.
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