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Napoli e il debito ingiusto

Intervista ai compagni del tavolo audit di “Massa Critica”

Redazione: In seguito al deposito delle motivazioni relative alla sentenza delle SS.RR. della Corte dei conti n. 11/2018 – che ha avviato l’iter sanzionatorio per elusione dei saldi del pareggio di bilancio nel 2016 – in città è ripreso intensamente il dibattito sulla grave sItuazione finanziaria del Comune e, in particolare, si sono rifatti vivi i “tifosi” del dissesto. – Voi cosa ne pensate dell’attuale scontro politico cittadino?

Fabrizio: L’irresponsabile “partito del dissesto” vede impegnato soprattutto ciò che resta del PD e qualche docente come l’economista Realfonzo che, a proposito di “conti”, ne ha qualcuno da regolare con l’Amministrazione Comunale perché, nel passato è stato Assessore al bilancio e, successivamente, sostituito dal Sindaco per divergenze proprio sul risanamento finanziario dell’Ente. La nostra posizione è innanzitutto contraria al dissesto perché comporterebbe ulteriori danni alla città, ai lavoratori delle Partecipate e ai servizi. Insomma pur non essendo dei “pasdaran del Sindaco” riteniamo, tra l’altro, che la continuazione dell’esperienza politico-amministrativa della Giunta de Magistris possa sicuramente rendere meno difficoltosa l’organizzazione di una linea di resistenza antiliberista; invece l’invio, col dissesto, di burocrati ministeriali, in veste di Commissari liquidatori, mai come in questo caso rifletterebbe oggettivamente gli interessi dei poteri forti col relativo blocco speculativo interessato a mettere le mani sui servizi e sul patrimonio immobiliare comunale a prezzi di saldo. Naturalmente siamo anche contrari al bilancio lacrime e sangue che, a giorni, approderà in Consiglio Comunale.

Per sabato mattina, a Piazza Municipiol’Amministrazione ha chiamato una manifestazione contro il debito ingiusto riferendosi a debiti pregressi di due Commissariati Straordinari, quello del CR8 per la ricostruzione post-terremoto e quello dell’emergenza rifiuti. Come vi siete preparati a questa scadenza?

Giorgina: Com’è ormai noto, sui debiti pregressi è stato raggiunto un accordo col Governo che ne ha riconosciuto a proprio carico il 77% dell’importo, che supera abbondantemente i 100 milioni; tuttavia quest’accordo non ha portato i frutti sperati perché le SS.RR. della Corte dei conti, con una posizione meramente formale, hanno rilevato lo slittamento dell’iscrizione a bilancio di quei debiti all’esercizio 2017 invece che al 2016, “accertando” in questo modo il rispetto soltanto apparente dei saldi di pareggio di bilancio per quell’anno, da cui l’“elusione” del saldo. Rispetto alla scadenza di sabato mattina, in coerenza con quanto affermato in precedenza, sul nostro profilo autonomo dall’Amministrazione ci siamo dati un diverso concentramento in una piazza vicina (fermata della metro di Via Toledo) per confluire in Piazza Municipio.

Potete darci qualche informazione in più sul vostro Tavolo audit?

Dario: Il Tavolo audit è una sorta di “ramo” di “Massa Critica” che, a sua volta, è un’aggregazione prevalentemente di Movimento in cui ci sono anche militanti della sinistra d’alternativa e del sindacalismo conflittuale che ha la specificità di occuparsi proprio della questione debito. Uno dei punti su cui incalziamo, anche criticamente, l’Amministrazione napoletana è quello che richiede un passaggio ad una fase non emergenziale dando vita ad una Commissione per il concreto avvio dell’audit sul debito del Comune complessivamente inteso, ossia comprendente anche le Società Partecipate, in tal senso siamo giunti pure ad una bozza di regolamento.

E’ chiaro, però, che, obiettivamente, non si può pretendere tutto da una singola Amministrazione Comunale, per quanto essa possa essere o meno “anomala” o “ribelle”, e la questione della truffa del debito richiede una battaglia ben più ampia ad iniziare da quella contro il “pilota automatico” costruito dalle direttive, regolamenti europei e dalla BCE. Perciò come intendete continuare dopo il 14?

Rosario: Naturalmente, sull’esigenza di alzare il tiro, in linea generale, siamo d’accordo, tuttavia il livello comunale è estremamente importante perché, come si sa, è quello più vicino ai cittadini e, quindi, più facilmente si possono smascherare le antipopolari politiche antiliberiste. Una conferma di questa affermazione l’abbiamo avuta di recente con una partecipata Assemblea popolare tenutasi sabato 7 sul debito ingiusto in una piazza del centro antico che ha visto, pur nella diversità di ruoli, l’attiva presenza anche dell’Amministrazione. Abbiamo intenzione di continuare su questa strada perché, come abbiamo detto più volte in queste settimane, se il debito è pubblico va discusso pubblicamente; e, in questo senso, ci prepariamo anche ad un importante scadenza nazionale che avremo il 5 maggio che vedrà convergere nella nostra città la rete degli audit locali e a cui diamo appuntamento sin da ora anche ai compagni di Contropiano. Naturalmente seguiremo e parteciperemo alla campagna di raccolta firme per la proposta di legge costituzionale di abrogazione dell’art. 81 della Costituzione (quello sul pareggio di bilancio).

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