Le occupazioni sono la conseguenza delle mancanza decennale di una politica pubblica per la casa!
La proprietà privata non è sacra, la costituzione la riconosce nell’ambito della sua “funzione sociale”!
Fermare gli sgomberi e la guerra ai poveri, per un piano decennale di un milione di alloggi pubblici per affrontare l’emergenza abitativa e l’utilizzo dei fondi pubblici (quelli ex-Gescal, degli enti previdenziali, dell’housing sociale)!
Dopo la “direttiva Minniti”, in questi ultimi giorni, è stata resa nota dal Viminale – ministero diretto dal leghista Salvini – la “Circolare accelera sgomberi”: un ulteriore atto che preannuncia una guerra senza confini a chi, a causa della decennale e totale assenza di una politica pubblica per la casa, ha trovato ricovero in palazzi – pubblici o privati – lasciati vuoti da anni, a volte da decenni. Queste ‘soluzioni’ di emergenza hanno rappresentato spesso l’unica soluzione al vivere in mezzo alla strada, una sorta di risarcimento – un’autodifesa – di fronte alla politica speculativa, perseguita dai costruttori e sostenuta da tutte le forze politiche che hanno governato negli ultimi decenni, che ha impedito ad un paese come l’Italia di avere un ‘europeo’ pacchetto di alloggi sociali.
Grazie alle privatizzazioni, al mancato utilizzo dei fondi pubblici dell’ex-Gescal, all’accaparramento di parte di essi per soddisfare le mire speculative di finte coop o di imprese costruttrici, nel nostro paese le case di edilizia pubblica sono arrivate al 3,5% (erano al 5% venti anni orsono) sul totale degli alloggi ad uso abitativo, mentre nel resto dell’Europa la percentuale di alloggi pubblici cresce e supera la media del 20% (Francia, Germania, Inghilterra. Olanda, ecc.).
Mascherandosi dietro il propagandistico e ipocrita dito del ripristino della legalità (ovviamente non quella del diritto alla casa o quella che riguarda la truffa dei piani di zona a Roma ed in altre città italiane) il sodalizio Lega e M5S si prepara ad una guerra senza quartiere contro i poveri del nostro paese, completando il lavoro iniziato dai ministri Lupi e Minniti.
Questa guerra serve a coprire la mancanza di una politica per la casa: infatti nel contratto di governo di Lega e M5S non esiste la parola casa, tanto meno quella del diritto all’abitare. Esiste invece l’annuncio della guerra alle occupazioni: guarda caso un copia e incolla dal programma di Salvini.
Questo avviene, ironia della sorte, proprio mentre il fondatore, garante e capo politico del M5S Beppe Grillo incontra Josè Pepe Mujica “Il Presidente più povero del mondo”, ex Presidente dell’Uruguay.
Ma da che parte sta questo governo lo si capisce dalle dichiarazioni del Ministro degli Interni, che afferma propagandisticamente che “La proprietà è sacra” in barba alla Costituzione Italiana che certamente la riconosce e la garantisce e “ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.”
Ma come abbiamo visto a Genova sulla soc. Autostrade, gli interessi che la Lega vuole garantire con questo governo sono quelli degli speculatori, che si permettono di tenere il nostro Paese e le nostre città ostaggio, quelli degli interessi privati a danno della collettività che vive e subisce la crisi economica e la mancanza dei diritti.
La politica degli sgomberi, senza una politica abitativa pubblica e senza soluzioni alternative, è una scelta irresponsabile che mira ad alimentare la guerra ai poveri, a chi vive di precarietà di stenti e disoccupazione.
L’ASIA-USB lancia un appello alla mobilitazione per riaffermare il diritto alla casa, per fermare gli sgomberi e per l’attuazione di un piano nazionale decennale di acquisizioni, favorendo il recupero dei patrimonio sfitto e lasciato al degrado, di un milione di alloggi a canone sociale. Realizzare questo piano attraverso l’utilizzo dei fondi ex-Gescal ancora non spesi, quelli destinati all’Housing Sociale, i fondi derivati dagli attivi degli enti previdenziali pubblici, la destinazione annua del 2% delle entrate dello stato, delle regioni e dei comuni alla politica abitativa, ricostituendo una nuova “Gescal”.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa