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Libia. Conte convoca gabinetto di crisi del governo

Ieri pomeriggio a Palazzo Chigi c’è stato un vertice d’emergenza del governo sulla Libia. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riunito per oltre un’ora e mezza, insieme al sottosegretario Giancarlo Giorgetti, i ministri della Difesa e degli Esteri, Elisabetta Trenta e Enzo Moavero Milanesi e i vertici dei Servizi di sicurezza italiani.

Palazzo Chigi fa sapere di mantenere contatti costanti con gli Usa, la Francia e altri paesi. Conte ha sostenuto che il gabinetto di crisi sarà attivo fino a quando la crisi libica non sarà rientrata. Ieri ha avuto anche un colloquio telefonico sul tema con la Cancelliera tedesca Angela Merkel, forse nella speranza che questa possa pesare sul ruolo e le scelte della Francia che sta gestendo in proprio la partita della guerra civile in Libia. E proprio la Francia ha replicato con una nota ufficiale del portavoce del ministero degli Esteri alle indiscrezioni che la descrivono come quella che agisce dietro Haftar: “Come i nostri partner, parliamo con tutte le parti del conflitto in Libia, al fine di ottenere un cessate il fuoco. Non siamo mai stati avvisati di un’offensiva su Tripoli, che abbiamo condannato sin dal suo inizio”.

In un’intervista di oggi al Corriere della Sera, la ministra della Difesa Trenta afferma che “La situazione libica è in un momento di crisi. È bene che il governo rimanga unito e tutti i ministri si muovano con intelligenza e compostezza”, chiarendo che “se qualcuno pensa a un intervento militare in Libia, posso già dire che non esiste. Non saranno ripetuti gli errori del passato. E non sosterremo alcun ipotetico impegno di altri Paesi. Questo deve essere molto chiaro. Siamo vigili nel monitorare la sicurezza delle nostre aziende, vigili nel coordinare i nostri uomini a Misurata (dove ci sono i militari italiani, ndr) che con l’ ospedale da campo offrono sostegno importante alla popolazione locale, ma una Libia bis non esiste”.

Sulla situazione libica è intervenuto anche l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti criticando il governo: “Si è mosso qualcosa di molto profondo in Libia, e noi non ce ne siamo neppure accorti”, dice riferendosi all’offensiva del generale Haftar. Anche Minniti, per ora, appare molto prudente su un eventuale intervento internazionale: “L’intervento della comunità internazionale in Libia va valutato con attenzione. Il rischio è che tutte le fazioni che oggi combattono tra di loro si uniscano per combattere l’avversario esterno”. Non risparmia una frecciata alla Francia lla domanda: “Mi sembra evidente che chi ha interesse a destabilizzare l’area e l’ha già fatto negli anni passati per interessi economici e non per i diritti umani sia chiaramente oltreconfine”.

Sul fronte libico intanto si registra una manifestazione ieri a Tripoli a sostegno del governo e contro l’offensiva militare di Haftar. Migliaia di persone, hanno riempito piazza dei Martiri, scandendo slogan contro Haftar e innalzando cartelli contro Parigi: “Giù le mani dalle Libia”, “La Francia sostiene Haftar”. Sempre ieri l’aviazione di Haftar ha bombardato un campo delle milizie del governo di Tripoli vicino a Zuara.

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