Salvini chiede con il voto i pieni poteri. È segno di un delirio di onnipotenza che porta sempre al disastro, anche se chi ne è soggetto dovesse vincere le elezioni.
Salvini dice in fondo la verità quando afferma di non ispirarsi ad Hitler, in realtà lui vorrebbe i poteri magici di Lord Voldemort, il cattivo della saga di Harry Potter. Infatti lui cerca di riprodurne il comportamento e le frasi. Fu Voldemort a coniare lo slogan: “prima i maghi”… poi tradotto dal leghista in “prima gli italiani”.
Salvini vorrebbe i poteri del mago cattivo innanzitutto perché è un bullo frustrato e pauroso, che si rifugia nei sogni di dominio temendo che la realtà lo smascheri per ciò che è.
E poi serve la magia, perché solo con essa Salvini può pensare di realizzare le promesse elettorali che va facendo.
Imitando il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, ultra-liberista e reazionario, il capo della Lega da tempo annuncia la flat tax, cioè la riduzione delle tasse in proporzione inversa alla giustizia: chi ha di più riceve di più, chi ha di meno riceve meno… o niente.
Contemporaneamente però Salvini vuole annullare l’aumento dell’IVA, che pure ha sottoscritto quando era nel governo che ora definisce “dei NO”. E naturalmente non vuol tagliare la spesa pubblica, quella militare prima di tutto, ma anche quella sociale.
Per realizzare l’obiettivo di ridurre le tasse ai ricchi senza chiedere subito i soldi ai poveri, Salvini ed i suoi fattucchieri economisti fanno credere che pagheranno tutto aumentando il deficit pubblico.
Il che non sarebbe una scelta sbagliata se servisse per scuole, ospedali, servizi sociali, lavoro. Ma se serve per dare soldi pubblici a chi già ne ha di suo, beh è una porcata.
Per altro Salvini fa finta di non sapere di aver recentemente firmato, sempre quando era nel governo, l’impegno con la UE a ridurre il deficit pubblico, anzi ad aumentare l’attivo primario. Ed infatti in queste ultime ore il capo leghista ha affermato di non volere rotture con la UE.
Quindi: ridurre le tasse ai ricchi, non aumentare l’IVA, più spesa pubblica e sociale, deficit in più in accordo con la UE.
Ci vorrebbe davvero la bacchetta magica per conciliare tutto questo; che è poi solo la versione padana e stracciona della terribile politica economica di Ronald Reagan, il cui risultato reale negli anni Ottanta del secolo scorso furono tanti miliardi di dollari in più ai ricchi e tanti milioni di poveri in più in tutto il paese.
Quasi quarant’anni dopo Trump cerca di copiare Reagan, ma in fondo ne è una caricatura. Salvini a sua volta cerca di copiare Trump, è la caricatura di una caricatura.
Ecco perché ci vuole la magia. Perché la bolla mediatica che ha costruito sul nulla Matteo Salvini prima o poi si sgonfierà, come è accaduto ad altri suoi predecessori. E alla fine la realtà delle promesse costruite sull’imbroglio imporrà i suoi verdetti.
Così si comincia da Lord Voldemort e si finisce come copia del Mago Otelma.
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Manuele
Chiaro che i gialloverdi per evitare di andare a toccare le rendite,l’evasione e la ricchezza accumulata, hanno lavorato al minimo creando un reddito di cittadinanza e una quota 100 già mutilati in partenza.
Anche il rapporto con l’Europa che doveva essere conflittuale è poi finito a tarallucci e vino con uno sforamento minimo che ha avuto del ridicolo.
Ora che ci si appresta con la finanziaria a dover pagare i conti passati, ecco uscire dal cilindro la richiesta di voto.
Forse una fuga a gambe levate sarebbe passata più inosservata ??