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¡Que se vayan todos! A foras totus ! Che se ne vadano tutti!

Qualche giorno fa sono andato a Roma per presentare il mio libro. Il pomeriggio c’era una manifestazione contro i decreti sicurezza. Ho partecipato volentieri. Non mi aspettavo però di sentire echeggiare nella piazza solo il nome di Salvini. Tutti contro Salvini.

Ma al governo ora non c’è Salvini. Al Viminale non c’è Salvini ma una certa signora di cui nessuno ricorda il nome, Luciana Lamorgese espressa dal governo PD-5S-Leu.

Stessa storia della cosiddetta rivolta delle sardine di Bologna. Bellissimo, piazza piena e tutti a cantare bella ciao contro Salvini.

Ma i decreti sicurezza sono tutti lì, espressione di uno stato di polizia che in Sardegna conosciamo molto bene perché grazie a quei decreti mai abrogati dalla nuova ministra 500 pastori (ma siamo solo alle prime battute) passeranno guai seri.

Qui muore la “sinistra”, qui muore l’opposizione che si concretizza alla demonizzazione di un nome (ieri Berlusconi, oggi Salvini) e che passa invece sopra le politiche sostanziali purtroppo condivise da tutto l’arco parlamentare.

La nostra parola d’ordine non deve essere “abbasso Salvini”, gli facciamo solo un favore, ma “a foras totus / che se ne vadano tutti”, dove “tutti” non sta per chiunque faccia politica, ma chiunque sia espressione dello stesso pensiero liberista, autoritario, colonialista, guerrafondaio da Salvini a Zingarezzi, da Di Maio a Fratoianni, a Giorgia Meloni.”

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