Mentre tutti gli organi della propaganda piddina ci tempestano i cabbasisi con il ritornello del voto utile (“votate Bonaccini, altrimenti arriva il fascismo”), il piddino Stefano Bonaccini si sforza in modo eroico di perdere il confronto con l’impalpabile Lucia Borgonzoni.
Come? Affossando la propria immagine, che voleva essere “popolare e anti-populista”. E se i suoi anni da presidente della Regione Emilia Romagna non passeranno alla storia per “politiche di sinistra” – la sua firma sotto la richiesta di autonomia differenziata grida vendetta, così come la crescente privatizzazione della sanità pubblica – si sa che “la gente” dimentica facilmente. Specie se gli si agita davanti un pericolo qualsiasi…
Però certe cose fanno più male, elettoralmente, di una delibera infame.
Ieri sera, 20 gennaio, il popolano Bonaccini aveva organizzato una cena elettorale. Decisamente poco “popolare”. Location raffinata e “di sinistra”: il “Convivio Spazio Eventi di Modena, in una via dedicata a Natalia Ginzburg. Al tavolo con lui, o nei pressi, poteva però sedersi solo chi era disposto a sborsare 1.000 euro (mille!) per sbocconcellare il pasto preparato dallo chef multistellato Stefano Bottura.
E qual è quell’operaio-pensionato-disoccupato-studente-precario che non è disposto a togliersi 1.000 per una cena “contro il pericolo del fascismo”?
Un autogol clamoroso, da vero parvenu del “potere” che se ne fotte dell’umore della gente. E che ha offerto a Salvini l’insperata possibilità di farsi bello con poco: cena elettorale a soli 25 euro. Non pochissimi, ma vuoi mettere che differenza?
Naturalmente si può provare a raccontare che quei facoltosi benestanti che si sono uniti a Bonaccini e Bottura sono dei “sinceri democratici” che mai e poi mai hanno chiesto o chiederanno un “ritorno” per il loro munifico supporto. Si può raccontare anche che erano sinceramente preoccupati per le sorti dei disoccupati, la riduzione della spesa sociale, la privatizzazione della sanità, il diradamento dei trasporti pubblici, lo sfascio della scuola e persino dell’università….
Chiederci di crederci, però, è un po’ eccessivo…
Hai voglia poi a mandare le sardine in piazza o a Bibbiano… Se i tuoi interessi di riferimento sono quelli da 1.000 euro per una cena, sia pure una tantum, non sei poi così diverso dai Caimani, dai Renzi e dai Salvini. E ti fai del male da solo.
Votate Marta Collot e Potere al Popolo, gente! Non buttate ancora una volta il vostro voto sul “meno peggio”!
* foto di Patrizia Cortellessa
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
Cristina
Qual è , si scrive così!
Redazione Contropiano
Hai ragione, siamo un po’ capre, quando scriviamo di corsa…