Ci sono cose che vanno fatte, per mandare un segnale chiaro e forte. Una di questa era spezzare la spirale di paura, sospetto e razzismo verso i cittadini cinesi in Italia. E ci sono cose che per storia, idiosincrasia, senso delle relazioni sociali e coraggio possono avvenire in alcuni territori e non in altri. “Oggi a #Napoli abbiamo fatto una cosa semplice e banale, quanto rivoluzionaria. Ci siamo abbracciati.Vi sembrerà strano, ma siamo arrivati al punto che stare al palmo al palmo con una persona cinese oggi generi paura e terrore. Che stupidaggine!” è quanto scrivono gli attivisti dell’Ex Opg e di Potere al Popolo di Napoli che ieri sera in piazza San Domenico hanno convocato una manifestazione di solidarietà e informazione con la comunità cinese napoletana. Una azione semplice, nitida e significativa in risposta ad un clima inaccettabile, oscurantista e pericoloso.
Ci sono stati episodi assurdi, come le violente aggressioni verbali avvenute nella cumana a Meta di Sorrento e a Venezia, come le sassate ricevute da alcuni studenti di Belle Arti cinesi a Frosinone (e questi sono solo i casi riportati dai media). Come la idiota richiesta di quattro governatori leghisti di impedire l’ingresso a scuola ai bambini cinesi.
“A tutta questa disinformazione, che genera odio e violenza, noi abbiamo voluto rispondere con questo bellissimo abbraccio!” dichiarano le compagne e compagni napoletane.
Le persone in piazza San Domenico, italiane e cinesi, hanno lanciato slogan come “Wu Han Jia You, Zhong Guo Jia You’” (“Forza Wuhan, Forza Cina”). “Napoli risponde così – ha spiegato al megafono uno degli attivisti in piazza – agli episodi di intolleranza che stanno avvenendo in Italia a danno dei cinesi e alla scelta dei governatori del Nord di non permettere l’accesso nelle loro scuole ai bambini di origine cinese”.
“Di fronte a questa tragedia abbiamo visto il popolo cinese reagire con migliaia di donne e uomini che a Wuhan affrontano la crisi facendosi forza a vicenda lanciandosi messaggi da balcone a balcone ed abbiamo anche visto equipe di ricercatori e ricercatrici di tutto il mondo, tra i quali le nostre precarie, cooperare e rafforzare legami internazionali”.
Senza piaggeria, anche perché non è la prima volta che accade (chi ricorda il minor numero di morti di calore e solitudine tra gli anziani d’estate proprio per le maggiori relazioni sociali dei vicoli?), occorre riconoscere che Napoli e i suoi abitanti sono un”patrimonio dell’umanità”. Lo hanno dimostrato ancora una volta, alla faccia dei governatori leghisti delle regioni ricche.
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Paolo De Marco
La nostra Italia con il peggio e il meglio! Con la mia ammirazione per le compagne/i napoletani.
Paolo
Antonio
Felice di questa iniziativa.