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Potere al Popolo: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale è una priorità”

L’emergenza di queste settimane intorno al Coronavirus conferma la tesi che Potere al Popolo sostiene da sempre: il Sistema Sanitario deve tornare pienamente pubblico, centralizzato, laico, finanziato.

Da anni i fatti si sono incaricati di dimostrare che la regionalizzazione prima e la privatizzazione poi hanno demolito e danneggiato profondamente il sistema sanitario all’avanguardia prodotto dalla riforma del 1978. Ma se la regionalizzazione ha fatto danni, l’autonomia differenziata invocata da regioni come Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e dai partito trasversale Lega/Pd, sarebbe la devastazione finale. Già oggi la sanità privata ha succhiato come un idrovora i fondi pubblici mentre gli ospedali e le strutture pubbliche hanno subito tagli dolorosi (basti pensare al taglio dei posti letto e degli organici o alle lunghissime liste d’attesa).

Gli operatori sanitari, medici, infermieri, ausiliari, ai quali va il nostro totale e leale sostegno anche in questi giorni di emergenza sull’epidemia coronavirus, invece di essere in grado di lavorare con continuità e in modo dignitoso, sono stati imbrigliati nel verminaio di partite Iva, cooperative, appalti al ribasso che alimentano precarietà, insicurezza e retribuzioni indecenti per chi lavora e degrado nei servizi (vedi l’abbassamento degli standard di sanificazione degli ospedali).

Per Potere al Popolo è tempo di rovesciare le priorità e cambiare radicalmente registro:

– Il servizio sanitario deve tornare nazionale e centralizzato

– porre fine alla regionalizzazione della sanità

– stop subito all’autonomia differenziata

– piano strutturale di investimenti e di assunzioni di medici e personale per gli ospedali pubblici

– stop ai finanziamenti pubblici alla sanità privata

E’ stato questo il tema centrale della campagna di Potere al Popolo alle elezioni suppletive del 1 marzo a Roma e della sua candidata, il medico Elisabetta Canitano

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3 Commenti



  • Marc Yustin

    Lo strumento per farlo è un referendum. Dobbiamo organizzarci per raccogliere le firme alla fine dell’epidemia. Abbiamo buone possibilità di vincerlo perchè la paura generata dall’epidemia farà campagna per noi, senza necessità di grandi sforzi economici e comunicativi.


  • Giuseppe gallenti

    Uno dei problemi assolutamente da focalizzare é la qualità del SSN ampliando a una vera medicina non prigioniera di BigPharma e della mafia a essa collegata.
    Se si pensa che il SSN si valuti solo con fondi e finanziamenti é fuori strada.
    Negli ospedali si devono assolutamente aprire alle scienze mediche naturalistiche così come accade in molto paesi.
    Purtroppo noi paese sistema Italia siamo troppo dentro il sistema della medicina scientifica assassina americana.

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