Menu

Napoli. In piazza per tamponi gratuiti e tracciamento sicuro

Sembrava impossibile o comunque improbabile ma è convocata invece una giornata di lotta. Anche di questi tempi bastardi. Di protesta contro l’insensata gestione della pandemia.

Contro la Regione Campania di “Sua Maestà” De Luca. Per tamponi gratuiti e tracciamento sicuro. E infatti l’appuntamento è sotto il palazzo di Santa Lucia. Sede della regione. Appuntamento indetto da Unione Sindacale di Base e da Potere al Popolo più altri soggetti sparsi.

Infatti in Campania, come in tutta Italia, è bastata la variante omicron (che pure è segnalata da più parti come meno letale per la salute) con la sua forte contagiosità, per mandare in affanno il servizio sanitario.

File di ambulanze fuori i grandi ospedali e aumento dei ricoveri , anche non gravi, ma che la sanità campana non è riuscita a reggere adeguatamente . Ingenti affari però per i laboratori privati di analisi. Per via dei tamponi a pagamento, certo, ma anche per la quantità di analisi a prestazione privata fatta ad utenti impossibilitati ad accedere alle prestazioni della sanità pubblica.

Quest’ultima, oberata dall’emergenza e costretta a districarsi tra spostamenti di personale ai reparti Covid e la mancanza di personale nei reparti ordinari. Il solito disastro annunciato.

Il signor De Luca, proprio nel rituale monologo del venerdì, senza contraddittorio e senza domande, appare oggettivamente in difficoltà. Si lancia in strali contro il governo per la troppa remissività e moderazione e ripropone il solito modello campano basato su chiusura totale (in primis delle scuole) e sulla sanzione dei comportamenti individuali. Dopo 2 anni di pandemia. Ancora con le arie di sceriffo.

Ci sarebbe da ridere se questo individuo non fosse il tenutario assoluto della politica in Campania. Da tutti temuto e da tutti omaggiato. Però alcuni nodi stanno venendo al pettine. Ovvero una sanità, quella campana, sempre più fatiscente. Non in grado in alcun modo di assicurare il diritto alla salute ai cittadini campani.

Le prestazioni ordinarie sono precipitate, causa emergenza virus, e ogni nuovo allarme da covid si traduce in migliaia e migliaia di persone impossibilitate a curarsi e ad acuire le proprie malattie e sofferenze.

Evidente appaiono i favori che si stanno portando alla sanità privata. L’impossibilità ad accedere ai servizi sanitari pubblici drena somme di denaro spropositate verso cliniche convenzionate e laboratori di analisi privati.

Un affare esagerato sul piano economico. In una regione dai sei milioni e mezzo di abitanti. I conti si fa presto a farli. E infatti i signori della sanità privata sono i nemmeno tanto occulti “grandi elettori” di De Luca. Quelli che riempiono le liste elettorali regionali di primari e luminari della sanità a raccattare voti per il Pd di Vincenzo di Salerno.

Un sistema malato e corrotto che spinge per la privatizzazione di fatto del diritto alla salute. E se la cosa in sé è grave in qualsiasi contesto sociale, ancora più grave in una regione in cui alti sono i livelli di povertà e disoccupazione . Ovvero una quantità esagerata di persone impossibilitata a curarsi .

In questa nuova ondata della pandemia i tamponi sono assurti a simbolo visibile di tutta l’assurdità della strategia italiana di contrasto al virus. Quello che doveva essere lo strumento primario di prevenzione, ovvero il tracciamento stabile e continuato della popolazione, è diventato un affare miliardario.

Quasi a invidiare la realpolitik inglese che niente chiude e nulla vieta ma che da 2 anni assicura a ogni cittadino kit di tracciamento gratuiti e illimitati. Qui invece affari milionari per pochi e prezzi alle stelle . Altro che tracciamento di massa.

A Napoli poi c’è chi si è particolarmente distinto per idiozia. Tipo il consiglio comunale di Napoli che ha votato una delibera che assicura tamponi gratis ai consiglieri e ai loro staffisti grazie a una convenzione con l’Ordine dei Farmacisti. Il presidente del quale è ora anche assessore al comune di Napoli. Tutto torna. Ma che vergogna…

La mattina si svolge a questo proposito, una iniziativa di Potere al Popolo contro l’Ordine dei Farmacisti napoletani, così pronti ai bisogni dei consiglieri comunali ma così voraci nei confronti dei cittadini.

In merito alle iniziative è bene chiarire da subito che i numeri non sono da grandi narrazioni ma neanche da flop. Parametrato a questi tempi ci pare il massimo possibile. La depressione e il fatalismo sono stati amplificati, in seno alla classe, in questi 2 anni di virus. Le iniziative pubbliche sono ancora difficili e impossibile aspettarsi numeri memorabili.

A Napoli poi ci sarebbe da fare un discorso lungo e dettagliato sulla frantumazione dell’universo un tempo definito “antagonista”. Ovvero quella galassia, di natura prevalentemente giovanile, che animava centri sociali e spazi occupati. Il decennio De Magistris gli ha dato il massimo di visibilità possibile e una inusuale centralità politica nelle dinamiche cittadine, ma appaiono ora declinanti e infatti invisibili nelle piazze.

Però appunto sul campo ancora qualcuno c’è. Pronto a moltiplicarsi. E l’iniziativa di oggi ci sembra particolarmente interessante proprio per questo. Per ribadire il bisogno di lotta e di protesta.

E comunque anche in una giornata così frettolosamente preparata Usb e Pap hanno dimostrato buona capacità di mobilitare i propri settori. Infatti agli interventi dei compagni più in vista quali Michele Franco e Chiara Capretti si sono succedute le parole di sindacalisti e studenti, giovani e lavoratori. Parole che non sono semplice bisogno di testimonianza ma atto di costruzione di futuro.

Gli effetti pandemici sulla società , sia sul piano economico che sociale, sono ancora indecifrabili sul divenire. Una cosa appare ben chiara però ovvero l’impoverimento generale e la degradazione dei diritti. Qui in Campania poi il sistema De Luca è ormai sistema generale.

Clientelismo e affarismo a regnare su tutto. E se si parla di una istituzione quale la regione il cui budget è composto per l’80% da fondi destinati a spese per la sanità, si capisce subito la gravità del problema e del perché siamo precipitati nella situazione attuale. Con pochi che ridono (i signori della sanità privata) e i molti che piangono ( gli utenti campani).

In due anni di pandemia il signor De Luca ha utilizzato tutti i dispositivi mediatici a disposizione per edulcorare la realtà cianciando di eccellenze campane mentre non un soldo né una risorsa venivano investite per rafforzare il sistema pubblico sanitario.

Ora appare stanco delle sue stesse bugie e sempre più in difficoltà a giustificare le fallimentari performances della sanità campana.

E’ ora di continuare a darci dentro. Di sfiancarlo il più possibile . Lui e il suo sistema economico-criminale ( andate a vedere di chi sono in realtà tante cliniche e laboratori privati ) . Alla prossima iniziativa di lotta dunque. Ovvero al più presto.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *