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Suppletive a Roma. Lisa Canitano e Potere al Popolo, contro l’establishment

Domenica a Roma si vota, ma solo nei quartieri centrali del Collegio Roma Uno. C’è infatti da eleggere un deputato che sostituisca Paolo Gentiloni, ex presidente del Consiglio (ed ex tantissime altre cose) approdato ora alla poltrona di Commissario agli affari economici dell’Unione Europea.

I media sono occupati dalla paura-minimizzazione del coronavirus, a giorni alterni, e dunque pochi se ne sono accorti. Gli stessi partiti “maggiori” non si sono dannati più di tanto. Il Pd presenta il ministro dell’economia Gualtieri, storico con una carriera ai piani alti di Bruxelles, certo dell’elezione in quartieri in maggioranza di borghesia medio-alta.

La destra presenta uno sconosciuto – Leo – oltretutto con uno slogan davvero trascinante: “per fare bene” (come se gli altri si presentassere alle elezioni promettendo di fare male…). Di campagna elettorale vera e propria non si può parlare, nel loro caso… Specie perché tira aria di “governo di salvezza nazionale”, addirittura proposto dalla Lega di Salvini (teoricamente il baricentro dell'”opposizione”). E dunque diventa evidente che sono tutti rappresentanti dell’establishment neoliberista, con una divisione delle parti funzionale a confondere le idee.

L’unica vera alternativa, ancora ai primi passi, è perciò Potere al Popolo, che presenta oltretutto “la candidata giusta al momento giusto”: Elisabetta Canitano, medico ginecologo e femminista, da sempre in prima linea sul fronte della sanità pubblica.

Nei giorni scorsi avevamo pubblicato una sua lettera aperta a – e contro – Gualtieri, che spiegava come e qualmente le “ricette neoliberiste” fanno male e non risolvono nulla.

Ve la riproponiamo in sintesi, in vista del voto di domenica.

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Elisabetta Canitano, medico e candidata di Potere al Popolo, ha scritto una lettera aperta al suo competitore, il Ministro Gualtieri, candidato anche ad un seggio in Parlamento nelle elezioni suppletive a Roma del 1 marzo.

E la lettera aperta non poteva che partire dalla devastazione della sanità pubblica “oggi alle prese con una imprevista ma non imprevedibile emergenza coronavirus, che continua a gridare vendetta e richiedere un cambiamento radicale di rotta” sottolinea Elisabetta Canitano, “Come noto nel primo decennio di questo secolo sono stati tagliati 45.000 posti letto dagli ospedali pubblici. E negli anni successivi i tagli sono continuati”: E per il futuro? “Il rapporto spesa sanitaria/PIL si riduce infatti dal 6,6% nel 2019-2020 al 6,5% nel 2021 e al 6,4% nel 2022”.

In discussione ovviamente non è la Sua persona, che molti testimoniano essere affabile” scrive la Canitano, “in discussione è l’opportunità che un Ministro si candidi per un seggio in Parlamento. In tal senso in queste elezioni Lei rappresenta pienamente il governo in carica e le responsabilità che ne derivano”.

Noi siamo convinti che le vostre ricette facciano male a questo paese, ai suoi abitanti, ai lavoratori, ai disoccupati, ai pensionati, cioè alle classi sociali più povere e impoverite dalle vostre scelte”.

Elisabetta Canitano non fa sconti neanche su altri temi di carattere economico-sociale: “Con la firma che intendete mettere sul MES, frutto della sua opera negoziale, l’Italia si troverà con le spalle al muro: se non accetterà l’austerità imposta dall’UE, sarà esposta all’instabilità finanziaria. È il ricatto dello spread, e la riforma del MES lo rende ancora più invasivo”.

Ed ancora: “Sulle concessioni ai privati delle Autostrade, Lei si è schierato dalla parte dei Benetton cioè del concessionario privato… Noi siamo convinti della necessità che le Autostrade tornino in mani pubbliche”. Sulle competenze dirette di Gualtieri come ministro dell’Economia, Elisabetta Canitano attacca sulla Legge di Stabilità approvata dal governo: “contrariamente a quanto da Lei raccontato questa manovra non stimola l’economia ma la deprime. Noi, al contrario, riteniamo che la priorità siano le esigenze popolari e non i vincoli di bilancio. E’ dal 1992 che con le vostre ricette i secondi dominano sulle prime e il paese è sprofondato nella recessione, l’impoverimento e la regressione sociale e civile” . Infine, ma non certo per importanza, l’infarto ecologico del pianeta, come denunciano i ragazzi di Friday for Future, “ richiede misure urgenti e un cambio di passo…Affidare ancora tutto ai privati significa tenere ancora gli abitanti e il pianeta sotto il tiro di chi lo sta distruggendo”.

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