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Il governo fascista dell’Ucraina persegue i solidali italiani con il Donbass. La magistratura lo prende sul serio

Una rogatoria internazionale è stata chiesta dalle autorità di Kiev contro alcuni internazionalisti italiani che negli anni hanno preso parte parte a iniziative internazionaliste – come la Carovana Antifascista – nelle repubbliche indipendenti del Donbass.  La magistratura italiana ha convocato nei prossimi giorni alcuni dei compagni schedati dai servizi di sicurezza ucraini.

Qui di seguito alcuni primi materiali di informazione. Più sotto il sito (in italiano) legati ai servizi di sicurezza ucraina che ha fatto il lavoro di schedatura, mettendo tra l’altro sullo stesso piano sia alcuni fascisti e mercenari sia gli internazionalisti. Seguiranno aggiornamenti nei prossimi giorni.

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L’associazione Libertade esprime piena solidarietà a Riccardo Sotgia, il militante comunista sassarese conosciuto per il suo impegno nelle lotte per la difesa della Sardegna.

Sotgia è indagato dalle autorità ucraine per aver viaggiato diverse volte nella regione del Donbass, con lo scopo di esprimere la propria solidarietà internazionalista alla popolazione delle repubbliche popolari che nel 2014 si sono dichiarate indipendenti dal governo di Kiev. Dopo tanti anni di aspra contrapposizione fra forze politiche filo-russe da una parte ed europeisti filo-americani dall’altra, la rivolta violenta orchestrata dai partiti filo occidentali portò alla deposizione del presidente Yanukovich, all’illegalizzazione del Partito Comunista dell’Ucraina e alla crescita esponenziale delle ideologie neofasciste, portate avanti da tanti gruppi che oggi spadroneggiano in Ucraina-

«Tutto questo ha reso quel paese non più sicuro per milioni di cittadini – spiegano i membri di Libertade – e in particolare per i comunisti che vengono spesso uccisi impunemente e per gli ucraini di madrelingua russa delle regioni orientali, che hanno subito una forte discriminazione da parte del nuovo governo russofobo. In questo contesto si inserisce la dichiarazione di indipendenza delle repubbliche popolari del Donbass e la guerra che le autorità ucraine hanno scatenato contro i propri stessi cittadini e le proprie città nel Donbass, che da anni subiscono pesanti bombardamenti».

«Oggi le autorità di Kiev – concludono – cercano di colpire anche i solidali che da altri paesi si sono recati in quelle regioni martoriate, e l’apparato giudiziario italiano esegue quanto gli viene richiesto. Riccardo venerdì prossimo verrà interrogato dalla digos di Sassari per conto dei giudici ucraini, che in seguito potrebbero decidere di richiedere l’estradizione. Continueremo a tenervi aggiornati sulla vicenda e invitiamo tutti a manifestare il proprio sdegno verso ogni possibile rappresaglia attuata contro un internazionalista, ci auguriamo che questa assurda vicenda possa essere un’occasione per fare luce su una guerra dimenticata nel cuore dell’Europa»

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L’articolo del 2017 dell’Ukraine Crisis Media Centre, fondato nel marzo del 2014, che ha proceduto alla schedatura degli italiani che si sono recati in Donbass in contesti completamente diversi tra loro

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1 Commento


  • Mirko Zanette

    L’estradizione a Kiev mi sembra una cosa oscena

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