Giorgio Cremaschi, uno dei due portavoce nazionale di Potere al Popolo, inaugura la sua diretta quotidiana dalla “zona rossa” lombarda. Che solo un decreto scervellato può considerare “arancione”, senza più distinzione tra aree a forte concentrazione di infezioni ed al tre meno o nulle.
Non è un problema di “libertà”, ma di potenziale diffusione del coronavirus. Le “zone rosse”, infatti, hanno efficacia se sono limitate o fortemente controllate. Se invece si cancella il “confine” tra focolai e zone “normali”, il risultato sarà la diffusione del virus in un’area più larga. E la gente, se non ha l’assicurazione statale di ricevere comunque lo stipendio, sarà più ricattabile dai padroni che vogliono restare aperti per continuare a far soldi.
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