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Le carceri in rivolta. Anche a Roma, Foggia, Palermo e Secondigliano si invocano cure e l’amnistia

Nelle carceri romane di Regina Coeli e Rebibbia, come in quelle di altre città, alcuni detenuti hanno dato fuoco a materassi e coperte. Le rivolte fanno seguito alle agitazioni che in queste ore si stanno susseguendo in molti penitenziari italiani a seguito delle restrizioni imposte per contenere l’epidemia di coronavirus. Il divieto ai colloqui con i familiari si aggiunge alla disatrosa situazione della salute nelle carceri e alla richiesta di una amnistia o sospensione della pena per decongestionare il sovraffollamento delle celle. La situazione, secondo quanto si apprende, sarebbe sotto controllo.  I disordini starebbero interessando principalmente il braccio G11. In corso l’intervento del reparto mobile della polizia. Davanti al carcere sono arrivati i familiari dei detenuti ed è comparso, come in altre città, uno striscione che chiede l’amnistia.

Proteste si stanno registrando anche nel carcere di Foggia dove alcuni detenuti hanno anche tentato l’evasione dopo aver divelto un cancello che li separa dalla zona che dà sulla strada. Alcuni si sono arrampicati sulle inferiate e sui cancelli perimetrali dell’istituto penitenziario. Sul posto ci sono forze dell’ordine ed esercito.

Alcuni dei detenuti avrebbero tentato la fuga ma sono stati bloccati dagli agenti della polizia penitenziaria. Anche qui a scatenare la rivolta le misure restrittive imposte per evitare di ridurre il rischio contagio nelle carceri. In strada davanti al carcere ci sono alcuni parenti, mentre dalle celle si urlano appelli che invocano “indulto” e “amnistia”.

Anche a Palermo la tensione nelle carceri è alta e alcuni detenuti sono saliti a cavalcioni sulle mura interne del vecchio carcere dell’Ucciardone.  La struttura è circondata da polizia e carabinieri.

Ieri sera la protesta dei detenuti si era manifestata anche all’interno del carcere Pagliarelli, una struttura carceraria più nuova rispetto all’Ucciardone. Qui i detenuti hanno incendiato lenzuola e fogli di carta per protesta, mentre alcuni familiari hanno bloccato il traffico lungo viale Regione Siciliana che costeggia il carcere.

A Napoli nel secondo carcere della città, quello di Secondigliano, ci sono in strada le proteste di un centinaio di parenti di detenuti hanno inscenato una sorta di presidio con uno striscione che invoca l’amnistia.

Proteste si segnalano anche nelle carceri di Torino, Frosinone, Milano

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