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L’esercito tra di noi. Ma l’esercito è con noi?…

Schierate l’esercito, istituite il coprifuoco, chiudete i confini, i porti, sigillate il nostro paese all’Europa che ci ha lasciati soli e che ci ha presi in giro senza che nessuno dei nostri governati ci abbia difesi”.

È questo l’auspicio del “comandate alfa”, ex-carabiniere (generale!) in pensione e fondatore dei GIS (Gruppi di Intervento Speciale), che ieri si è sfogato nei social, incalzando prima le sardine (completamente scomparse dopo le elezioni di gennaio), poi politici e primo ministro (non eletto, inefficiente e inefficace nella gestione dell’emergenza).

Poi rivolto ai politici intima “Prendete le vostre mascherine, mettetevi una tuta da palombaro e correte a supportare e portare vicinanza ai soldati in prima linea. Sanitari, militari, autotrasportatori, operatori del commercio, volontari e tanti altri che rischiano la vita per tutti noi e anche per voi”, e conclude con inno populista-nazionalista al tricolore da cui oggi persino l’Arma e il Ministero della Difesa hanno dovuto prendere le dovute distanze.

Ma se guardiamo ai numeri, l’Esercito è già schierato nelle nostre città, e in questi giorni le prefetture hanno facoltà di chiedere al Ministero l’aumento della task force già impiegata nell’operazione “Strade Sicure”. Il contingente messo a disposizione dall’esercito per il contenimento dell’emergenza nei territori arriva quindi a 20.000 unità.

Attualmente, nella maggior parte dei casi, le prefetture hanno disposto l’impiego dell’Esercito nelle strade per intensificare i controlli alle persone e alle merci. In gran parte delle città del Nord Italia. ma da qualche giorno anche al centro e sud. intervengono in caso di “passeggiata non necessaria” o di “passeggiata oltre il perimetro consentito”.

Disperdono gli assembramenti, fortunatamente sempre minori, intervengono in casi di supermercati che si inventano rifornitori di beni diversi da quelli consentiti, o in casi in cui si scovi un piccolo passaggio di marijuana et similia. Girano con la loro divisa, la stessa dell’Afghanistan, con armi alla mano e blindati.

Un contingente è stato schierato al confine con la Slovenia, come ai tempi della guerra fredda, per fermare auto in transito, controllare documenti e autocertificazioni. Pattugliano le strade principali, ma anche i “retrovalichi”, ossia le strade secondarie e le zone boschive prossime al confine, quelle più “battute” dai migranti in arrivo dalla Rotta balcanica…

Un’altra task force di 25 tecnici specializzati dell’Agenzia industrie difesa, è stata “assunta” invece dalla Siare Engineering di Valsamoggia (BO), l’unica ditta produttrice di respiratori che, grazie ad un accordo con il governo, ha messo la sesta marcia per aumentare la produzione di quello che, al momento, è l’unico strumento davvero necessario, cui è appesa la vita di migliaia di persone nel nostro Paese e nel mondo.

Ci terremo pronti all’imminente glorificazione dei militari dell’Esercito Italiano come eroi della patria, ma è bene ricordare fin da subito quanto siano altri i veri eroi del 2020: i medici, gli infermieri, i farmacisti, i trasportatori e operai della filiera agroalimentare, e tutti i lavoratori che stanno e continueranno il lavoro in una situazione così sotto pressione.

Ricordiamoci anche dei 25 miliardi di euro investiti nel 2018 in spese militari, di cui 1/5 sono andati in armamenti come carri armati, elicotteri, aerei, navi da guerra e portaerei. Tante spese per “difenderci” da un “nemico mutevole” (oggi uno domani una altro) che sta solo in capo agli interessi di pochi, nello scontro tra imperialismi, quando poi a rischiare di mettere in ginocchio davvero la popolazione è un virus invisibile.

E infine ricordiamoci che l’esercito nelle piazze non è e non è mai stato di buon auspicio. Il potere non è solo esercizio delle prerogative e degli apparati di uno Stato, ma è sapere cosa fare e come.

Il governo e tutte le istituzioni sono in panne in questi giorni, il Parlamento in pratica non esiste, e tutto si sussegue a forza di decreti urgenti fatti durante la notte.

La delega ad apparati della Difesa che possono per funzione esercitare l’uso della forza – e solo quella, che certo non spaventa i virus – è pericolosa, e non sarebbe la prima volta che qualcuno si fa venire “strane idee”…

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