Nella giornata mondiale dedicata alla salute, Potere al Popolo aderisce alla mobilitazione promossa dalla “Rete Europea contro la privatizzazione e la commercializzazione della salute e della protezione sociale” e dal “People’s Health Movement”, ribadendo la necessità di un sistema sanitario dalla parte dei bisogni delle popolazioni e non dalla parte dei profitti.
La sanità è inestricabilmente legata alla sicurezza sul lavoro, alla lotta contro l’inquinamento e lo sfruttamento delle risorse naturali. La salute o è universale o non è. La pandemia in corso, con la sua estensione mondiale, ci impone di pensare alla nostra salute e a quella del pianeta.
I grandi gruppi economici che premono perché la sanità sia fonte di guadagno stravolgono le attività di prevenzione, diagnosi e cura e, attraverso la collaborazione delle élite politiche, le trasformano in una produzione redditizia di servizi sanitari senza che sia tenuto in giusto conto a cosa servono e quando servono.
Noi chiediamo che il diritto alla salute diventi prioritario per ogni attività: lavoro, trasporti, scuole, abitazioni.
Chiediamo che la sanità sia pubblica, gestita nell’esclusivo interesse delle persone, che non sia più fabbrica di prestazioni ma luogo di percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali.
Chiediamo che gli operatori sanitari e la popolazione siano insieme nella lotta per i diritti di tutti contro le speculazioni.
Chiediamo che la sanità sia pubblica, universale, laica e gratuita, che sia gestita nell’esclusivo interesse delle persone, che non sia più consentito trasformarla in una fonte di lucro, né in un bacino di clientele, né sia più limitata o strumentalizzata in nome delle convinzioni dei gruppi religiosi.
La salute è un diritto dell’umanità e le disparità per l’accesso ai servizi sanitari costituiscono una grave violazione dei diritti umani fondamentali. Non possiamo più considerare lecita l’introduzione del welfare aziendale con l’offerta di “allettanti pacchetti” di prestazioni sanitarie spesso inutili e di dubbia qualità, che hanno consentito a gruppi privati di estendere le proprie mire tentacolari sulle retribuzioni in una riprovevole speculazione.
L’art. 32 della Costituzione pone la tutela della salute come “diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività” evidenziando l’importanza di non violare, in nessun caso, i limiti imposti dal rispetto della persona umana la cui dignità deve essere tutelata in ogni contesto.
Il coronavirus ha cambiato irreversibilmente le nostre società, spazzando via certezze e modi di agire che pensavamo consolidati. Anche per quanto riguarda la salute e la sanità, diciamo che “non torneremo alla normalità, perché la normalità era il problema”.
Affermiamo che la ricostruzione e la ripresa dovranno avere il diritto universale alla salute al proprio centro, e saranno possibili solo se viaggeranno sui binari del controllo popolare.
Invitiamo tutte e tutti a partecipare alla mobilitazione del 7 aprile, esponendo uno striscione/lenzuolo in un luogo visibile o facendosi una foto dentro casa, condividendo i materiali sui social con gli hashtag #health4all e #salutepertutteetutti.
Su striscioni e cartelli scriviamo i nostri messaggi contro la privatizzazione e la mercificazione della salute, contro i profitti di pochi, per i diritti di tutte e tutti!
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