Gli studenti di questo paese sono dispiaciuti di comunicarvi che, visto lo scarso impegno durante l’emergenza coronavirus, l’attitudine a seguire consigli sbagliati e poco lungimiranti, la propensione a mentire e a non rispondere ai numerosi quesiti che vengono dal mondo della scuola, sono costretti a rimandarvi in prima elementare per sperimentare quanto sia “efficace” la vostra politica, sul fronte scuola.
Lunedì 6 aprile è stato approvato dal Consiglio dei ministri il “Decreto scuola” voluto dalla ministra Azzolina riguardante, tra le altre cose, le disposizioni in merito all’esame di maturità e alla valutazione di quest’anno scolastico, a seguito della brusca interruzione delle lezioni per l’arrivo del coronavirus nel nostro paese.
Non è ancora uscito in Gazzetta ufficiale, cosa che ci fa immaginare che il dibattito sia ancora in corso, ma ciò che stanno raccontando è che tutti gli studenti saranno ammessi al prossimo anno e agli esami di maturità, senza però sospendere le valutazioni. Mentre si alzano da più parti voci per un “6 politico” per rispondere all’emergenza, il ministero prende ancora tempo e mira a spostare il problema delle eventuali bocciature al prossimo anno scolastico.
Abbiamo detto fin dall’inizio che la didattica a distanza (Dad) non garantisce assolutamente il diritto allo studio universale. Gli ultimi dati Istat dimostrano come solo circa uno studente italiano su cinque abbia a disposizione gli strumenti tecnici per seguire con continuità le lezioni.
Anche ammettendo che con i fondi stanziati si possa porre rimedio a questa situazione, non cambierebbe l’enorme differenza di situazioni sociali, territoriali, familiari e individuali proprie di ogni studente di questo paese che rendono estremamente diverse le possibilità di apprendimento in questa situazione.
Le scelte politiche di Miur e governo evidenziano che le istituzioni competenti, anche in questa situazione straordinaria, hanno come unico obiettivo quello di far valutare tutti gli studenti per farli rientrare all’interno dei parametri valutativi nazionali ed europei. Dividerci tra “meritevoli” e “non meritevoli”, riproducendo nelle nostre menti – sin da giovanissimi – una logica di eterna competizione che ha completamente stravolto e distorto la vera natura dell’insegnamento.
Questo è rimasto l’unico obiettivo di un sistema di formazione pubblica, che sta palesemente mostrando tutti i suoi limiti. Questa logica è il diretto prodotto dei bisogni e dei valori del neoliberismo come l’individualismo, la competitività, la meritocrazia, che hanno stravolto e reso sempre più escludente il nostro sistema scolastico.
Emblematici di questo sono stati quei presidi e professori che sono rimasti “sconcertati” dall’ammissione di tutti gli studenti al prossimo anno scolastico e hanno chiesto alla Ministra che senso avrebbe fare la Dad senza la possibilità di dare un voto.
Noi ci opponiamo fermamente a questa visione della scuola. Per noi la valutazione è solo la minima parte del processo di apprendimento e siamo profondamente preoccupati di come sia l’unico vero elemento di dibattito in un momento in cui la scuola ha bisogno di una profonda riflessione per interrogarsi sulle sfide che la attendono.
Affermare, in un momento come questo, che senza valutazione il lavoro dei professori nella Dad non ha senso, significa alterare completamente la funzione sociale che la scuola dovrebbe avere: quella di crescere, attraverso un percorso e un rapporto, ogni ragazzo in ogni situazione, di stimolarlo e abituarlo a pensare autonomamente e criticamente, di passargli conoscenze fondamentali per affrontare il mondo ed avere un ruolo nella collettività. Una funzione sociale della scuola, troppo disattesa negli ultimi anni, che appare oggi più necessaria che mai e che va rivendicata a gran voce.
Il decreto tra l’altro riporta sostanzialmente che tutti passeranno l’anno scolastico, ma che saranno valutati in base ai voti del primo quadrimestre e in base alla valutazione che i professori faranno dell’impegno nella Dad, senza entrare nel merito di quali criteri dovrebbero essere utilizzati.
Il decreto e la ministra non entrano nei particolari perché semplicemente non esistono dei criteri universali che possano tener conto delle difficoltà oggettive e provabili che si incontrano quotidianamente con la Dad. Ancora una volta si lascia l’autonomia ai consigli di istituto per decidere come procedere sulla valutazione, scaricando le responsabilità su professori e presidi.
Per gli studenti con insufficienze, sono previsti esami di recupero da sostenere nel corso del prossimo anno scolastico. Tempi e modi non sono dati. Il rischio è di mettere un carico di lavoro insostenibile sulle spalle degli studenti che basano la loro formazione sul solo sistema formativo pubblico, e che non possono cioè fare affidamento su momenti formativi privati a pagamento, ovvero le fasce più socialmente svantaggiate della popolazione.
In pratica chi non verrà bocciato a giugno lo sarà il prossimo anno o comunque non potrà mai recuperare un gap di formazione, in assenza di un piano di recupero generale che prescinda da criteri di valutazione assolutamente inadeguati.
Per l’esame di maturità gli scenari che si prospettano sono due. Se si ritornerà a scuola entro il 18 maggio un esame con 2 prove scritte e l’orale. In caso di non ritorno a scuola un esame semplificato con un grande quiz orale. In entrambi i casi ci sembra di trovarci di fronte ad una follia senza pari senza nessuna garanzia di conseguire la maturità.
Mentre continuano a dire a tutti che l’emergenza Coronavirus potrebbe durare anni, ipotizzano il rientro in scuole assolutamente inadeguate a garantire “distanziamento sociale”, sanificazione adeguata e sicurezza il 18 maggio.
In caso questo non sarà possibile pretendono lo svolgimento di un esame dopo 4 mesi dalla fine delle lezioni, senza aver avuto la possibilità di terminare i programmi scolastici e di conoscere per tempo le modalità dell’esame, in strutture scolastiche non sicure contro il virus e lasciando aperta pure la possibilità di un esame online.
Siamo costretti dopo questo decreto a riaffermare che non ci sono le condizioni per valutare alcuno studente, pena la messa di una ipoteca difficilmente solvibile per molti studenti con prevedibili aumenti di bocciature e abbandoni scolastici nei prossimi anni.
Per quanto riguarda l’esame di maturità crediamo vada sospeso per l’anno 2020 e tutti i maturandi devono essere messi nella condizione di poter decidere liberamente quale facoltà frequentare senza dover affrontare esami di selezione e sbarramenti di nessun tipo, ma avendo a disposizione corsi integrativi per affrontare la facoltà scelta.
L’obiettivo per tutti e verso tutti gli studenti deve essere quello di mettere ognuno nelle condizioni di affrontare l’anno di studi successivo. Va immaginato un grande piano di assunzione di personale docente per far fronte alla mole di lavoro che sarà necessario per recuperare il tempo perso (le 4.500 assunzioni sono una goccia nel mare che non cambia la drammatica situazione presente) e un piano di investimenti sull’edilizia scolastica per rendere le nostre scuole sicure e adeguate a fronteggiare una emergenza che potrebbe durare ancora molto tempo. Non è accettabile pensare che la Dad possa essere l’unica forma di insegnamento anche da settembre in caso la crisi continui.
I soldi messi a disposizione per la Dad non vanno utilizzati per poter valutare meglio, ma per garantire a tutti gli studenti e professori, soprattutto quelli con maggiori fragilità, una continuità di rapporto fondamentale in un momento come questo.
Come OSA attiveremo fin da subito un “OSSERVATORIO CONTRO LA VALUTAZIONE A DISTANZA”, per continuare la battaglia contro le scelti folli di un ministero che non sembra aver capito che il mondo è cambiato per sempre. Metteremo a disposizione le competenze di alcuni professori da sempre schierati contro la valutazione a distanza, per fare pressione su presidi e professori “sceriffi” che non si sentono valorizzati se non come valutatori di competenze.
Abbiamo già ottenuto il sostegno di diversi avvocati per il sostegno legale e per far rispettare anche nelle sedi adeguate i diritti degli studenti. Nessuno deve essere lasciato indietro. Per noi è una promessa di lotta, chiunque vorrà mettere gli studenti in ulteriore difficoltà ci dovrà trovare pronti e organizzati sulla propria strada.
Convochiamo per Venerdì 10 aprile alle ore 15:30 una assemblea sulla piattaforma “Discord” per attivare l’Osservatorio contro la valutazione a distanza e continuare l’organizzazione contro un ministro e un governo indecenti.
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