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Lombardia: rischia di saltare la campagna vaccinale

Ci eravamo già occupati alcuni giorni fa del ritardo con cui la Lombardia avrebbe affrontato la necessaria campagna vaccinale contro l’influenza, che quest’anno, al contrario, tutti gli esperti suggeriscono di svolgere in anticipo. Ciò per aumentare le difese immunitarie dei cittadini e per favorire diagnosi più rapide che allevino il lavoro di ospedali e laboratori dedicati dei tamponi.

Negli ultimi giorni, si sono aggiunte nuove notizie preoccupanti, tanto da rendere evidente che una vera campagna vaccinale, in Lombardia, non sarà effettuata.

Anzitutto, si è chiarito cosa è successo: Aria, la centrale unica regionale per gli acquisti, si è mossa in ritardo e le disponibilità di mercato sono state esaurite. Da marzo a settembre, Aria ha indetto ben nove gare per la fornitura del vaccino antinfluenzale, l’ultima delle quali il 7 settembre, quando, data la situazione ormai disperata, è arrivata a offrire il pagamento anticipato della fornitura – fatto assolutamente eccezionale – e un prezzo d’acquisto a dose di 10€, vale a dire il doppio di quello usuale.

Una ditta cinese avrebbe risposto al bando di gara, ma la fornitura avrebbe potuto essere consegnata solo tra 70-90 giorni perché le scorte erano ormai minime.

In pratica, in nove diverse gare, alcune andate deserte, altre revocate, la Lombardia è riuscita ad avere solo 1.868.000 dosi, a fronte di una necessità per i soli ultrasessantenni di 2.200.000. A costoro, vanno aggiunte le persone a rischio per i più svariati motivi e tutti coloro che, per legittima prudenza, desiderano acquistare il vaccino in farmacia.

La situazione si fa ancora più difficile poiché l’Assessore Gallera ha dichiarato che quest’anno non sarà possibile rifornire le strutture sanitarie private di vaccini per il personale medico e paramedico delle strutture private destinato a praticare le vaccinazioni. In pratica, non si potrà vaccinare chi deve in seguito vaccinare gli altri.

Se si tiene conto che in Lombardia circa il 40% delle prestazioni sanitarie – in accordo con lo sciagurato principio della “sussidiarietà” – è erogato da strutture private, ci si rende conto della gravità della situazione e del concreto rischio che la campagna vaccinale, di fatto, si blocchi…

In una situazione così grave lo scontro è ormai diventato anche istituzionale. Il sindaco di Milano, Sala, ha sferrato un duro attacco all’assessore regionale Gallera, dichiarando di “non sentirsi tutelato” da un simile assessore, aggiungendo alcune frecciate sulla ventilata – ma ormai fortunatamente caduta durante l’estate – candidatura di costui a Palazzo Marino.

Sala è indispettito anche per l’impossibilità di vaccinare i dipendenti comunali, in buona parte a contatto con il pubblico, causa mancanza dei vaccini. A queste critiche Gallera ha risposto stizzito che vaccinare i dipendenti comunali sarebbe “agghiacciante” perché sottrarrebbe disponibilità per gli anziani, i malati, le donne incinte.

Un’implicita ammissione che la disponibilità di vaccini sarà scarsa e molto selettiva e si dovrà effettuare una campagna sottodimensionata rispetto alle necessità per colpa esclusiva della giunta a guida leghista di Fontana e Gallera, che ancora una volta lascia i cittadini indifesi dalla pandemia.

Di fronte a tale ennesima dimostrazione d’inefficienza – tra l’altro rispetto a una scadenza conosciuta da mesi e quindi largamente pianificabile – ci chiediamo cosa si aspetti a rimuovere la giunta lombarda, corrotta e incapace, e a commissariare la Regione prima che si verifichi un’altra strage come quella dei mesi di marzo e aprile.

Quanto al sindaco Sala, che nella circostanza specifica ha evidentemente ragione a protestare, vorremmo però che applicasse lo stesso rigore anche ad altre situazioni che ricadono sotto la sua responsabilità; per esempio al funzionamento dei trasporti pubblici comunali. Perché alla vigilia della riapertura delle scuole ha dichiarato che non si sarebbe potuto potenziare il servizio a causa della mancanza di personale e di mezzi.

E purtroppo, oggi, a Milano, siamo di fronte a una situazione del trasporto pubblico che non garantisce adeguata sicurezza.

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1 Commento


  • Delia

    Quello che non capisco è come fanno i seguaci di Gallera e Fontana a non rendersi conto della situazione, come fanno a credere che possano avere una benché minima ragione.
    Mi piacerebbe sapere se credono davvero a ciò che dicono.

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