Sabato scorso si è svolta a Roma l’assemblea nazionale degli studenti medi, in presenza a Roma nella zona di San Lorenzo. Un appuntamento sentito e partecipato, convocato dai militanti dell’Opposizione Studentesca d’Alternativa (Osa), ma che ha coinvolto altre realtà studentesche, sociali e sindacali, e ha visto interventi praticamente da tutta Italia, chi ha potuto direttamente dall’assemblea, chi no invece in collegamento telefonico.
L’importanza dell’appuntamento è dato dalla particolare condizione in cui versa il settore scolastico in questo momento, “centro” suo malgrado dell’incapacità di questo governo e più in generale di questo modello sociale di garantire i diritti fondamentali ai suoi studenti (o abitanti), come lavoro, sicurezza, studio e, perché no, capacità di programmazione almeno del futuro a breve termine.
Contro la logica dell’emergenza, dello sfruttamento e della messa in soffitta dell’interesse collettivo, si sono scagliati gli interventi dei vari studenti e delle varie studentesse che hanno preso il microfono, rilanciando per una stagione di lotta, compatibilmente con le evoluzioni della pandemia in corso, in cui rimettere al centro dell’agenda politica non più gli interessi padronali (privatizzazione della formazione della ricerca, acquisizione di competenze, alternanza scuola-lavoro ecc.), bensì quelli della maggior parte della popolazione (didattica in presenza e in sicurezza, scuola pubblica, assunzioni e internalizzazioni-stabilizzazioni, sviluppo della conoscenza ecc.).
Di seguito, il comunicato sulla giornata rilasciato dall’Osa. A questo link invece è possibile rivedere la registrazione dell’assemblea.
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Sabato 10 ottobre eravamo a Roma in assemblea studentesca nazionale per discutere insieme una grande e importante lotta unitaria tra gli studenti di tutte le città italiane e per costruire insieme l’opposizione e l’alternativa a questo sistema, mettendo in campo una forte proposta di rottura contro il governo, che veda negli studenti il suo motore.
Abbiamo parlato dei problemi nelle nostre scuole e nelle nostre città, consapevoli che si tratta di contraddizioni strutturali proprie di un modello di scuola e di sviluppo marcio, che ora più che mai va cambiato, e saremo noi studenti a farlo.
Abbiamo individuato i nostri nemici, responsabili della distruzione della scuola pubblica e dell’ambiente, che speculano da anni sul nostro futuro mettendo al primo posto il privato e il profitto, mai il pubblico, mai il benessere collettivo: l’Unione Europea e il governo, di cui la ministra Azzolina è perfetta espressione.
Per questo pretendiamo le dimissioni di una ministra incompetente, ma sappiamo che è solo l’inizio di una forte e unitaria lotta che chiamerà in causa, smaschererà e condannerà, uno per uno, tutti i nemici degli studenti, dal Governo all’Unione Europea. Che i loro complici tremino davanti all’opposizione studentesca!
Non sono solo parole, e lo abbiamo sempre dimostrato.
Lo abbiamo dimostrato quando abbiamo cacciato i fascisti dalle scuole, quando eravamo a fianco ai No Tav in Val di Susa lottando per il vero ambientalismo, quello anticapitalista, quando il 24 e 25 abbiamo occupato le piazze di tutta Italia rimettendo al centro la voce e le esigenze di chi vive realmente le scuole.
Lo abbiamo dimostrato quando, giorno per giorno, abbiamo costruito l’opposizione nelle scuole. Ci siamo conquistati anche il sole, ma è arrivato il momento di scatenare la tempesta. Anche oggi sappiamo che non sono solo parole, e ancora una volta lo dimostreremo percorrendo la strada della lotta.
Abbiamo infatti chiamato lo stato di agitazione permanente, scuola per scuola, perché l’opposizione siamo noi, e saremo noi a portare il conflitto, a smascherare le classi dirigenti e le loro politiche infami, a costruire l’alternativa.
Sappiamo che quello che vogliamo non ce lo regalerà mai nessuno, per questo, senza fermarci, ci riprenderemo tutto con la lotta!
LA STRADA È LUNGA MA IL SENTIERO È TRACCIATO: TOCCA A NOI PERCORRERLO!
Osa – Roma, 10 ottobre 2020
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