A tarda sera si sono verificati duri scontri davanti alla Regione e poi nei vicoli del centro storico, tra manifestanti e forze dell’ordine. Sono volati petardi, cariche della polizia in assetto antiguerriglia, fumogeni che rendono l’aria irrespirabile. Ovunque durissimi slogan contro il governatore De Luca e la Regione. Una prima manifestazione contro il coprifuoco e le restrizioni si era svolta già mercoledi sera sempre sotto la Regione.
Gli appuntamenti convocati contro il coprifuoco erano due: un presidio in largo San Giovanni Maggiore, davanti all’università L’Orientale, l’altro il corteo che invece si è mosso attraverso la città ed è arrivato a Santa Lucia.
L’appuntamento di ieri sera era stato rilanciato sui social e verso le 22.00 centinaia di giovani ma non solo si sono messi in marcia verso largo San Giovanni Maggiore e l’università Orientale. Un’auto dei vigili urbani è stata danneggiata dai manifestanti. Una diretta su Facebook invita alla disobbedienza contro l’ipotesi di lockdown avanzata dal presidente De Luca. Ci sono due striscioni in testa al corteo: “tu ci chiudi e tu ci paghi”, e poi “contro De Luca”. Un blocco stradale è avvenuto anche nel quartiere di Chiaiano, nei pressi della stazione della metropolitana ed un altro a Ercolano.
Questa la breve corrispondenza di un nostro redattore che era in piazza: “Ero con tanti altri compagni in piazza e deduco questa riflessione: piazza composita fatta di giovani e meno giovani, molte donne, che vivono di “lavoro povero e precario. Il lockdown azzererebbe ogni possibilità di reddito e non c’è nessun paracadute sociale per questi settori. Poi le modalità della protesta non avvengono più al canto di Bandiera Rossa ma con i cori dello stadio. Considerate poi che questa è una città in cui ogni 5 o 6 mesi un ragazzo viene ucciso da un poliziotto o da un carabiniere. Per cui è evidente che circola veleno ed odio. In definitiva il discorso è: volete chiudere? Ma prima dovete cacciare i soldi. Inoltre la protesta di stasera è solo la più eclatante delle tante che da due giorni si palesano nell’area metropolitana di Napoli”.
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Francisco
Siamo fuori di testa, qui si muore e noi facciamo cortei, siamo la regione piu’ popolata d’italia e abbiamo pochi mezzi per curare, e facciamo cortei di protesta.
Alfredo Sellitto
“Non hanno pane? Che mangino brioche”
Ho seguito attentamente il discorso del presidente De Luca,fatto ieri, a tratti delirante, come se volesse alzare la posta contro coloro che già da qualche giorno hanno iniziato a manifestare il loro disagio per la loro condizione ed avanzare leggiti e istanze di ristoro ed di sussidio in previsione di ciò che sta accadendo.
De Luca e il Governo conoscono bene la situazione sia epidemiologica che economica,per avanzare e paventare questo,nuovo, temuto Lockdown , che avrebbe delle conseguenze disastrose, su tutti o no ?
No, non proprio su tutti,in un paese dove abbiamo violato costantemente lo spirito di uguaglianza,enunciato nella nostra Carta Costituzionale, frutto di una grande attenzione,di memoria storica, e grande capacità’ di previsione dei nostri padri costituenti.
La stessa, scritta all’indomani della fine di un evento nefasto, la guerra, voleva interpretare la volontà della popolazione di essere solidali gli uni con gli altri nelle fasi successive della vita del paese, e quando questo non fosse avvenuto, lo Stato avrebbe preso il comando, ed in una situazione di emergenza,si sarebbe ispirato a questo principio anche in una situazione di nuova emergenza.
Così non e’,non e’ stato nel passato, e non sarà’.
Abbiamo costruito un paese molto lontano dai principi dettati dalla nostra Carta Costituzionale e confidando sul diffuso benessere e sullo Stato che avrebbe regolato risorse per quella parte della popolazione che non aveva possibilita’ di lavoro o di reddito siamo andati avanti cosi, facendo crescere il nostro debito per fare arricchire sempre le stesse categorie di persone .
Ed ecco,ad un tratto, l’evento, la tempesta arriva, e coglie di sorpresa tutti, noi che con le nostre scelte politiche ed elettorali abbiamo deciso il nostro futuro e le modalita’ di come uscire da questa situazione.
La giusta protesta delle fasce non tutelate dal salario pubblico e dai provvedimenti di cassa integrazione o delle pensioni,chiamiamola fascia D, questa e variamente composta.
Trasversalmente abbraccia tutti i colori politici,tutte le categorie di coloro che, da non tutelati,hanno costruito la propria capacità’ di reddito facendo di necessita virtu’ a volte piu’ a volte meno, ma in ogni caso necessaria al paese, perché’ proprio da questa fascia lo Stato raccoglie direttamente o indirettamente le risorse di cui necessita per tutelare i primi.
Ed ecco la chiusura totale mette a repentaglio la vita, la sopravvivenza proprio di questi, che giustamente sono i primi a pagare le scelte,sicuramente dettate da criteri scientifici, ma che nei fatti colpiscono questi innanzitutto, ma state certi colpiranno tutti, perché chi crede di essere tutelato dallo stato quando lo stesso non avrà piu risorse disponibili, come i posti nelle terapie intensive sarà lasciato solo.
Perché quando si viola il principio di solidarietà’ questo fatto si applica a tutti indistintamente. Buona Protesta
Pincopallino
A me non importa nulla delle modalità della protesta. Nel senso che non ha senso focalizzarsi sugli scontri, cosa che capisco bene attiri subito l’attenzione.
Direi che la sintesi: “Tu ci chiudi, tu ci paghi”, sarà pure semplicistica, però se l’autorità emana quel tipo di provvedimenti DEVE anche prevedere un sostegno adeguato ad ogni persona. E parlo di persone, non di imprese. Dico una scemenza: 1.500 euro a persona singola o 2.500-3.000 a nuclei di 3-4 persone. Se poi l’imprenditore di se stesso con 1.500 euro al mese trova difficoltà a campare, beh, si vendesse qualche suv, qualche casa o qualche barca, che non fa tenerezza a nessuno, Blocco di sfratti e affitti, alle persone, e ovviamente anche per le attività private: non si può permettere ai proprietari di case e locali di avere una rendita, specie in queste condizioni. Copertura totale delle bollette per le famiglie in difficoltà (che se però gli allunghi questi 1.500 ce la farebbero pure a pagarsele). Insomma, ce ne sono di cose da fare. Però De Luca chiede i militari e il governo glieli fornisce. Forse, a naso, era meglio qualche medico e infermiere in più invece. Del resto, hanno ancora riproprosto il numero chiuso a medicina….fate voi…Non ci sono i soldi ? Toglierli da consulenze, progettazione di opere più o meno inutili, recuparare i patrimoni dei ricchi, far pagare le tasse a tutti quelli che non sono in difficoltà,hai voglia a trovarli…
giorgino
La protesta in oggetto è stata cegemonozzata de una certa categoria di piccoli im prenditori, con al seguito i loro ddipendenti a nero. Essa, riesce però, almeno agli occhi di strati am pi e po polari della societa na poletana, a farsi perce pire come una rivolta ” politic2a, capace di contestare il lokdown ovvero l’essenza della politiga (criminale) del governo ris petto al covid . Il cam po nostro invece, fa manifestazioni settoriali, a na poli logistica, poi insegnanti…. Si deve arrivare a ra ppresentare con una grande iniziativa, l’unita di quanti sono sotto posti al ra p porto sociale ca pitalistico, questa deve avere anch’essa un carattere “politico”, rivendicando le esigenzre categoriali ma altrettanto misure universali di s pesa a favore della sanità, dei tras porti, dell’istruzione etc, la fase richiede questo, altrimenti s prechiamo un’occasione enorme di ricom posizione di classe e di combattere ed incol pare e il capitalismo,