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“Il contagio va fermato ora, con ogni mezzo”. Appello degli scienziati a Conte e Mattarella

Assumere provvedimenti “stringenti e drastici nei prossimi due o tre giorni” per “evitare che i numeri del contagio in Italia arrivino inevitabilmente, in assenza di misure correttive efficaci, nelle prossime tre settimane, a produrre alcune centinaia di decessi al giorno”. Una lettera-appello è stata inviata al capo dello Stato Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sottoscritta da oltre cento tra scienziati e docenti universitari.

Nell’appello si sottolinea con forza come “il necessario contemperamento delle esigenze dell’economia e della tutela dei posti di lavoro con quelle del contenimento della diffusione del contagio deve ora lasciar spazio alla pressante esigenza di salvaguardare il diritto alla salute individuale e collettiva sancito nell’art. 32 della Carta costituzionale come inviolabile”.

Il documento evoca neanche troppo velatamente la necessità di ricorrere al lockdown per fermare l’escalation del virus Covid-19. “La salvaguardia dei posti di lavoro, delle attività imprenditoriali e industriali, esercizi commerciali, e le altre attività verrebbero del resto ad essere anch’esse inevitabilmente pregiudicate all’esito di un dilagare fuori controllo della pandemia che si protraesse per molti mesi – si legge nel testo inviato al Quirinale e a Palazzo Chigi. Prendere misure efficaci adesso serve proprio per salvare l’economia e i posti di lavoro. Più tempo si aspetta, più le misure che si prenderanno dovranno essere più dure, durare più a lungo, producendo quindi un impatto economico maggiore”.

“E’ per questo che il contagio va fermato ora, con misure adeguate, ed è per questo che chiediamo di intervenire ora in modo adeguato, nel rispetto delle garanzie costituzionali, ma nella piena salvaguardia della salute dei cittadini, che va di pari passo ed è anch’essa necessaria e funzionale al benessere economico”, concludono gli scienziati che hanno fatto proprio l’allarme lanciato nelle scorse ore dal presidente dell’Accademia dei Lincei, Giorgio Parisi.

Tra i firmatari dell’appello, figurano il Rettore della Normale di Pisa, Luigi Ambrosio e di Fernando Ferroni, ex presidente Istituto Nazionale Fisica Nucleare; Gianfranco Viesti, economista dell’Università di Bari, Carlo Doglioni geologo e presidente Istituto nazionale geofisica e vulcanologia, Alfio Quarteroni, matematico applicato, Enzo Marinari, ordinario di Fisica alla Sapienza, Roberta Calvano, ordinaria di Diritto costituzionale Unitelma Sapienza, Piero Marcati, prorettore Gran Sasso Institute, Alessandra Celletti astronoma vicepresidente Anvur.

“Come scienziati, ricercatori, professori universitari – si legge nel testo che l’agenzia AdnKronos ha potuto visionare – riteniamo doveroso ed urgente esprimere la nostra più viva preoccupazione in merito alla fase attuale di diffusione della pandemia da Covid-19 e riteniamo utile segnalare all’attenzione delle Istituzioni, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Governo, nella persona del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, le stime riportate nell’articolo del Presidente dell’Accademia dei lincei, professor Giorgio Parisi, pubblicato nelle scorse ore nel blog dell’Huffington Post“.

 

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3 Commenti


  • Walter Gaggero

    Visto che l’1 per mille dei morti è over 50 (Per altro deboli di salute)questi scienziati invece di un incarceramento domiciliare generalizzato non potrebbero fare qualche proposta di tutela mirata ?
    In realtà le misure fino ora prese hanno creato danni e mai contemplato assistenza a categorie deboli,cosa fattibile impegnando a costo zero i milioni di percettori di sussidi senza lavorare e questo genera molti pesanti dubbi sugli scopi dei decreti che limitano la libertà di tutti,spero che Contropiano non scivoli nella narrazione del potere.
    Suggerirei di dare più voce ai pareri delle persone .


    • Redazione Contropiano

      Su questi temi “le persone” non hanno nulla da consigliare, solo bisogni – spesso sacrosanti – da ricordare.
      La scienza è un’attività codificata da almeno cinque secoli, e segue l’epìsteme, non la doxa.
      Quello che bisognerebbe fare lo abbiamo scritto qui: https://contropiano.org/editoriale/2020/10/22/fuori-controllo-0132815


  • Walter Gaggero

    non so quanti lavoratori sanno cosa sia l’episteme ,smettetela e parlate come parlavano Leni e Marx, e Mao….mi meraviglio che certa gente sia in Contropiano.

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