In effetti si tratta di un classico esempio di giornalismo italiano. Se il padrone finisce nelle peste, che non si sappia in giro…
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Per Emma Marcegaglia è stato chiesto il rinvio a giudizio per una presunta evasione fiscale Iva da 800mila euro. Ma non si dice. La notizia è comparsa sabato scorso su La Gazzetta di Mantova, poi è calato il silenzio, o quasi.
Le fatture si riferirebbero a lavori di pulizia e depurazione eseguiti sull’isola di Albarella (dove il gruppo dell’imprenditrice possiede un complesso immobiliare) da stessa Alba Tech nel 2007, una società che – secondo le accuse – mancherebbe di attrezzature, capitali e beni strumentali. L’accusa della Procura si basa su un’indagine della Guardia di Finanza che ha riguardato le dichiarazioni dei redditi dell’imprenditrice dal 2015 al 2018.
Non è ovviamente una condanna e la difesa dell’imprenditrice si dice certa di poter dimostrare che tutto è in regola. Sta di fatto che secondo i magistrati qualcosa da chiarire c’è.
Marcegaglia era e rimane una delle donne più potenti di Italia. E’ stata prima alla guida dei giovani imprenditori di Confindustria e poi, dal 2008 al 2012, alla presidenza della Confindustria vera. E’ ancora molto influente negli equilibri della galassia confindustriale e protagonista di alleanze e fazioni che hanno portato alla nomina dei suoi successori, Giorgio Squinzi, Vincenzo Boccia, Carlo Bonomi.
E’ stata presidente dell’Eni, società controllata al 30% dalla Stato, dal al 2014 al 2020. Oggi è a capo del G20 Business Summit ed è vicepresidente dell’impero industriale di famiglia, focalizzato sulla siderurgia e con un giro d’affari di 5,5 miliardi di euro l’anno.
La notizia del rinvio una qualche rilevanza dunque ce l’ha. Ma in più di una redazione diventa subito una patata non bollente, ma incandescente.
Il più in difficoltà è giocoforza il Sole 24 Ore, dove la questione è “politicamente” delicatissima. Non solo perché il quotidiano appartiene a Confindustria ma anche perché Emma Marcegaglia potrebbe presto sostituire Edoardo Garrone alla presidenza del gruppo editoriale degli industriali. E così la notizia rimane nel cassetto.
Non ce n’è traccia sul numero in edicola domenica e neppure sul sito dove pure il flusso delle news è costante. L’ultima notizia su IlSole24Ore.com relativa a Marcegaglia risale al 2 giugno 2021 ed è la ripresa di un’intervista in cui l’imprenditrice siderurgica afferma che l’acciaio diventerà 100% green (soprattutto grazie ai soldi stanziati dallo Stato con il Recovery plan, ndr).
L’attuale presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha affermato nei mesi scorsi: “L’agenzia delle entrate stima la maggiore evasione su Iva e Irpef, non su Ires e Irap delle imprese e indica i settori e le parti d’Italia su cui intervenire”; e ancora “Se il governo deciderà di imboccare seriamente la strada della lotta all’evasione ci avrà dalla sua parte”. Appunto.
Ancora più incomprensibile il fatto che la notizia sparisca completamente anche dalle pagine cartacee e dal sito de la Repubblica, quotidiano controllato dalla famiglia Agnelli. Anche sul sito di Repubblica l’ultima notizia attinente ad Emma Marcegaglia riguarda la conversione verde della produzione di acciaio.
Diversa la scelta dell’altro quotidiano della dinastia torinese: La Stampa pubblica infatti la notizia del rinvio a giudizio nelle pagine economiche dell’edizione di domenica e sul sito Lastampa.it.
Nel mezzo sta il Corriere della Sera di Urbano Cairo. Neppure una goccia di inchiostro sull’edizione di domenica, ma la notizia è presente sul sito del quotidiano.
* da Il Fatto Quotidiano
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