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La questione di fondo del #green pass

La questione di fondo del #green pass non è la terribile “dittatura sanitaria” denunciata da chi si fa schedare sui social anche i gusti per la maionese.

Il Green Pass può essere uno strumento utile, il punto è che non può essere il solo. Il fatto vero e grave è che questa misura viene presa a copertura di assenze, colpevoli ritardi, inadempienze dello Stato nella tutela della salute.

Lo Stato dovrebbe garantire il vaccino subito a tutti compresi i migranti, i senza fissa dimora, coloro che hanno difficoltà con documenti e burocrazia.

Lo Stato dovrebbe fare tamponi rapidi gratuiti a chiunque ne abbia bisogno e organizzare un vero tracciamento di ogni contagio.

Lo Stato dovrebbe controllare i posti di lavoro, i servizi pubblici, le scuole, i trasporti, i centri commerciali.

Lo Stato dovrebbe esigere il rispetto delle regole di salute prima di tutto da parte di chi ha soldi e mezzi, ma non lo fa per guadagno. E aiutare chi invece questi mezzi non li ha, in modo che le regole siano davvero eguali per tutti.

Lo Stato dovrebbe investire tutto quello che è necessario per potenziare il servizio sanitario pubblico e la medicina di base, garantendo una vera prevenzione nel territorio.

Per questo lo Stato dovrebbe finirla con la farsa nociva dei venti sistemi sanitari regionali, che ora contravvenendo alle regole sanitarie mondiali non vaccinano donne incinte o in allattamento.

Lo Stato dovrebbe davvero mettere la tutela della salute comune dei cittadini prima degli affari e degli arbitri individuali che non sono diritto a nulla.

INVECE NON È COSÌ.

A più di un anno e mezzo dall’inizio della pandemia ci sono ancora i vuoti e gli errori dell’inizio, a parte i vaccini, per altro in misura inferiore al previsto e sempre vincolati agli infami brevetti.

Ancora la linea guida ufficiale è convivere con il virus e quella non detta è “pazienza se qualcuno morirà“.

Per questo il green pass dovrebbe essere l’occasione per misurarsi e scontrarsi con tutte le scelte sbagliate dello Stato sulla salute, e non un farsesco confronto tra la falsa esaltazione del governo dei migliori e chi rivendica il diritto a libero contagio in libero menefreghismo.

Nella foto la denuncia a Brescia di chi vorrebbe vaccinarsi e non gli viene permesso.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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5 Commenti


  • De+Marco+Paolo

    Reality check: L’efficacia del pseudo-vaccino Pfizer è oggi stimata a meno di 39 % percentuale che scenderà fra poco. Sotto 50 % i vaccini non sono omologati. Questi pseudo-vaccini sono maoinese che non prende. Vedi homepage su http://rivincitasociale.altervista.org
    Paolo De Marco


  • E Sem

    Il passaporto vaccinale mi sembra sia stato pianificato da ue nel 2018. La nostra salute non rientra nelle priorita’ neoliberiste attuali.


  • Stefano De Stefano

    Lo Stato dovrebbe riportare i posti letto (pubblici+privati) al livello del 1981 che era di 530000 di contro ai 191000 censiti nel 2017!
    “Rapporto Sanità 2018 – 40 anni del SSN” dell’Istituto NEBO, ricerche della pubblica amministrazione


  • Miran

    Immagino l’entusiasmo del senza tetto che invece di ricevere una casa riceve una dose e viene ributtato in strada, ma per favore.
    E comunque c’è anche chi i social non li ha mai usati proprio per non mettere benzina nel motore di big tech e per limitare la propria schedatura, oltre che per non rischiare di trovarsi cambiato nel modo di pensare dopo qualche anno.
    Bene su medicina territoriale, tamponi gratuiti (salovari possibilmente) e sanita regionalizzata.. .


    • Redazione Contropiano

      Vabbeh, le tecniche retoriche per tirala all’infinito sono infinite. Chiudiamo qui.

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