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È la democrazia liberale che esce a pezzi

I salti mortali degli atlantisti di italica specie, dai bugiardelli delle reti Mediaset, ai mascalzoni dei fogli di destra, pagati col denaro pubblico, fino ai pensatori da ospizio della credibilità alla Galli della Loggia, per non dire del solito energumeno da B movie, capo del servizio d’ordine del Foglio, tutti insieme non possono nascondersi dietro le panzane che stanno dicendo in queste ore: la democrazia liberale ha subìto un colpo durissimo con il ritiro delle truppe occidentali e il ritorno dei Taliban.

Per anni si è spudoratamente mentito da un lato e tenuta nascosta dall’altro la vera strategia Usa in Medio Oriente.

Il nostro Parlamento ha votato finanziamenti che con le missioni di pace c’entrano un fico. L’opinione pubblica, cui nelle democrazie sarebbe demandato il compito di controllare l’operato del governo e di condizionarne l’azione politica, è stata sistematicamente e deliberatamente ingannata.

Non il Parlamento, né quello nazionale né quello europeo in tutti questi anni di “guerra al terrorismo” hanno avuto e hanno tutt’ora voce in capitolo: la politica estera l’ha decisa il Pentagono, e la Casa Bianca s’è adeguata, presidente dopo presidente, e di conseguenza la Nato.

I ministri degli Esteri europei, ultimi a sapere le cose, sono sempre stati messi di fronte ai fatti compiuti.

Non stupisce affatto che l’attuale inquilino della Farnesina se ne stesse su una spiaggia pugliese mentre la catastrofe umanitaria si scatenava a Kabul. Capaci o incapaci, fin dai tempi dell’ineffabile Frattini, la marionetta di Berlusconi agli Esteri, i titolari del dicastero degli Affari Esteri contano niente di niente. Prendono atto, come gli uscieri, di disposizioni che vengono dall’alto.

Ecco cos’è diventata la democrazia occidentale, ecco cos’è diventata la Repubblica italiana.

A poco serve la compassionevolezza nei confronti di qualche decina di profughi afghani, come se vivere in pace fosse una gesto di beneficenza e non un diritto inalienabile, che andava tutelato prima di invadere quelle terre vent’anni fa per poi mollare tutto senza preavviso. Un atto di fellonia intollerabile. Una ferita profonda e mortale alla nostra credibilità internazionale.

Adesso è più che lecito chiedere conto di tutte le bugie raccontate dai governi degli ultimi vent’anni.

Quali e quante cose avete nascosto al Parlamento e alla pubblica opinione? Quali capi di governo, ministri e presidenti di commissioni parlamentari sono stati complici? Quanti direttori di giornali e telegiornali hanno coadiuvato questa gigantesca opera di mistificazione di massa?

Non sono stati ingannati solo gli afghani. Ci avete mentito spudoratamente.

Questo è il punto dolente di una ignobile, sanguinaria, costosissima, brutta pagina della nostra storia.

* da Facebook

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