Ieri Potere al Popolo Milano era alla sede del pluripremiato studio di architettura PiùArch, già noto nel settore per premi internazionali, come quello relativo ai progetti sull’ex area Expo. Potere al Popolo ha voluto aggiungere al loro palmares un nuovo premio: leone d’oro allo sfruttamento.
Le motivazioni le seguenti: oltre all’ormai consolidato sfruttamento dei dipendenti tramite le false partite Iva, PiùArch come dice il nome fa di più, chiede ai propri dipendenti di versargli il bonus INPS di 600 euro per venire incontro alle difficoltà dell’azienda. Guarda caso, però, l’azienda nel 2020 triplica gli utili e i quattro soci si attribuiscono un bonus di 160.000 euro.
Non si tratta, purtroppo, di un caso isolato ma di prassi consolidata e diffusa. La città intesa come attrattiva per i capitali e colorato eventificio ha questa come conseguenza. È questo il retrobottega della città vetrina: precariato, lavoro povero, sfruttato e vessato.
Scarica i debiti sui lavoratori e distribuisce utili agli azionisti. Condizione che riguarda tutti i lavoratori del settore. Nella settimana del fuori salone vedremo il riproporsi di condizioni di lavoro imaccettabili: orari di lavoro massacranti, norme di sicurezza agitate, paghe da fame.
Questa la realtà paventata tanto da Sala quanto da Conte quando parlano di ripartenza incentrata sull’eredità di Expo e la prospettiva delle olimpiadi 2026. Non possiamo che sottolineare il parallelismo con il Pnrr concepito dal governo Draghi dove i soldi per i comuni sono condizionati dalla capacità di questi ultimi di reperire investimenti privati.
È per questo motivo che crediamo la costruzione della Milano città pubblica sia più che mai necessaria. L’unico voto utile è quello a Potere al Popolo. L’unico investimento che va nella direzione degli interessi di chi in questa città ci abita e ci lavora.
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