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Edilizia pubblica e bollette, il governo dei peggiori

Ieri siamo andati su GRP TV durante la trasmissione “Vera Mattina” a parlare di emergenza abitativa. È stata un’occasione per poter parlare di diritto all’abitare e alla casa, una tema che assolutamente  va rimesso al centro del dibattito politico in quanto sempre più persone fanno fatica ad affrontare il costo degli affitti, dei mutui, rimangono sospese in liste infinite in attesa dell’assegnazione di un alloggio popolare.

Come abbiamo scritto poco tempo fa (https://asia.usb.it/leggi) la situazione che ci prospettiamo non è affatto rassicurante: nonostante gli ultimi dati a disposizione dal ministero arrivino fino a fine 2019, non è difficile immaginare che con la crisi economia conseguente alla crisi sanitaria del Covid-19, i prossimi ulteriori sblocchi delle procedure di sfratto (30 settembre e 31 dicembre), l’insufficienza di sussidi concreti  per far fronte all’emergenza destinati alle fasce popolari uniti all’assenza strutturale di politiche per la casa negli ultimi 30 anni ci troveremo ad affrontare un’impennata di tentativi di esecuzioni.

 Non solo: il governo del macellaio sociale Draghi se inizialmente parlava di nuove case popolari grazie agli ingenti pacchetti monetari in arrivo dall’UE, non ha smentito la sua natura vincolando quei soldi alla solita logica della privatizzazione destinando quei miliardi alla riqualificazione, ai social housing, alle co-abitazioni, ecc: invece di un rilancio dell’edilizia residenziale pubblica e di alloggi a canone calmierato quello che verrà fatto è la solita ricetta della privatizzazione e della svendita del patrimonio pubblico.

Se tutto ciò non bastasse, il governo dei peggiori sta lavorando allo snellimento delle procedure di pignoramento, una procedura di per se già rapida ma che verrebbe accelerata di 60 giorni: una vergogna se si va a pensare a tutto quel ceto medio che non è più riuscito a pagare i mutui durante quest’ultima crisi e che si ritrova impoverito e senza sostegni, si parla di una larga fascia della popolazione che si ritroverà con il rischio di trovarsi la casa pignorata e che va aggiunta alle circa 150,000 procedure già in atto a fine 2019 (per chi volesse qui può trovare un approfondimento: https://asia. ).

Ma c’è di più: l’aumento del costo delle utenze, il carovita sempre più alto, il lavoro povero e lo sblocco dei licenziamenti sono tutti elementi che incideranno non poco sul riuscire o no a mantenere un tetto garantito sopra la propria testa.

Quello che serve è il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica con la costruzione di un milione di case popolari in 10 anni, una nuova legge per calmierare gli affitti, l’abolizione della 431/98 che ha liberalizzato di fatto gli affitti incrementando esponenzialmente gli sfratti e l’applicazione delle pochissime leggi (come per esempio la 199/2008) a vantaggio delle fasce popolari.

Come AS.I.A. USB  se loro rilanciano una stagione di sfratti e di austerità, noi sappiamo dove stare e con chi, e resisteremo e contrattaccheremo affinché il diritto alla casa sia garantito a tutte e tutti.

Qui il video dell’intervista: https://www.facebook.com/1607618536128603/videos/4189447057838523

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