Menu

Cade il velo “no green pass”, i fascisti ora escono allo scoperto

Cade definitivamente ogni stronzata “no green pass”. La gazzarra fascista di ieri ha se non altro avuto questo involontario “merito”, chiarendo come questo sia stato e resti un diversivo usato da governo e Confindustria.

Non è difficile capire che questa misura – richiesta da Confindustria e resa obbligatoria dal governo – non c’entri assolutamente nulla con la lotta alla pandemia.
Come ha giustamente scritto Usb:

L’introduzione della condizione del possesso del green pass per recarsi al lavoro è, per l’USB, sbagliata, discriminatoria e lesiva dei diritti dei lavoratori.

Sbagliata perché non è una misura sanitaria, come dimostra il fatto che anche i vaccinati in possesso del green pass sono potenzialmente veicolo di contagio;

Discriminatoria, perché lede il diritto di ciascuno di scegliere se fare o non fare il vaccino, pur rimanendo intatta la nostra posizione di assoluto favore all’utilizzo da parte di tutti di questa misura sanitaria;

Lesiva, in quanto nega il diritto al lavoro a chi ha scelto di non vaccinarsi, visto che non esiste una disposizione di legge che obblighi al vaccino.

La richiesta di esibire il green pass per poter accedere ai luoghi di lavoro è evidentemente misura tesa ad indurre surrettiziamente a vaccinarsi senza assumersi alcuna responsabilità e introduce elementi di controllo sulla salute dei lavoratori, sulle loro scelte e sui loro comportamenti che non sono consentiti in alcun modo né dalle leggi né dai contratti collettivi nazionali di lavoro, fino ad arrivare a sostenere che il green pass sia obbligatorio persino per chi è in smart working!

Dunque si tratta di una “certificazione” richiesta da Confindustria per due ragioni: a) non dover affrontare cause di malattia sul lavoro, a causa di possibili contagi tra I lavoratori non adeguatamente “distanziati” e protetti, b) avere uno strumento di potere in più sui dipendenti, potendo minacciare il licenziamento anche per questo motivo (oltre tutti gli altri già disponibili).

Insomma, se fosse vera la retorica “no green pass”, le “masse spontanee” scese in piazza più volte – sempre sotto la guida dei fascisti – avrebbero dovuto assaltare Confindustria e Palazzo Chigi, cioè chi quella misura l’ha voluta ed imposta.

Invece attaccano un sindacato – che pure chiamiamo ogni volta “complice”, per la pluridecennale condiscendenza nei confronti della controparte padronale – alla vigilia di uno sciopero generale dichiarato da tutto il sindacalismo di base.

Casualmente, è anche la prima volta che questo momento unitario si realizza, ponendo così le basi per una stagione di lotte finamente all’altezza della crisi e della sofferenza dei lavoratori.

L’obbiettivo fascista-governativo è insomma chiaro: ridurre al minimo le possibilità di movimento per le contestazioni vere di governo e Confindustria, utilizzando come scusa le violenze commesse dai fascisti con la complicità evidente della polizia (come dimostra questo video dei momenti precedenti l’assalto alla Cgil).

Altrettanto casualmente, questo assalto riconduce alla sola Cgil la rappresentanza del mondo del lavoro, che pure ha largamente lasciato indifeso nel corso dell’ultimo trentennio (dagli accordi sulla “concertazione” in poi). Ma non è questo oggi il punto più importante.

Quello che va messo al centro è il conflitto sui temi veri, quelli indicati nella piattaforma dello sciopero generale di domani. Che sempre i fascisti – lo si poteva ascoltare da scambi di battute fatti apertamente – minacciano di “appoggiare”… per farlo fallire.

Anche qui, nei giorni scorsi, Usb ha giustamente lanciato l’allarme: “Da più parti giungono adesioni di gruppi, comitati no green pass allo sciopero generale dell’11 ottobre.”

E quanto certa gentaglia dice di essere d’accordo con te, sicuramente lo fa per danneggiarti…

Con questo ci sembra si possa definitivamente chiudere anche la breve ma pessima stagione della “fascinazione a sinistra” per le stronzate sul green pass o contro i vaccini.

Chi nelle scorse settimane aveva provato a frequentare certe piazze, giurando di “non aver visto fascisti”, ora può aprire gli occhi. E tacere, per favore…

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

2 Commenti


  • E Sem

    Ormai siamo arrivati al riformismo totalmente al servizio del potere neoliberista fascista. Le basi che non si vogliono arrendere alla resa incondizionata dei capoccia devono essere messe in condizione di non nuocere: e’ questo che stanno facendo!. Tutto secondo copione. I sindacati di sinistra e Ie sinistre non compromesse dovrebbero ricominciare a fare sentire la loro voce, riprendersi le piazze, senza cadere nel tranello della violenza che sicuramente verra’ pianificata dai soliti infiltrati, solo protezione dei partecipanti. Per ora sento solo dei flebili piagnistei.


  • Ortenzio Fabiani

    .Un lavoratore comunista deve sentire il dovere di vaccinarsi perchè il contrario è lesivo per se e gli altri con cui è a contatto
    E’ quindi assolutamente necessario raggiungere la totalità delle vaccinazioni per ridurre la diffusione del virus.
    Contrariamente se il virus raggiungesse elevate concentrazioni sarebbe più soggetto a mutazioni letali (una di queste gia avvenuta conosciuta come variante delta).Altre mutazioni ci sono state ed altre ci potrebbero essere con elevato pericolo per la comunità-
    Sono daccordo su alcune implicazioni negetive del gree passi ma in molti casi è utile.Ad ogni modo vacciniamoci e convinciamo gli altri a farlo
    Enzo Fabiani.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *