Condannare un assalto di squadristi neofascisti ad una sede sindacale – che sia la CGIL o qualunque altra – non vuol dire assolutamente perdere la memoria di quarant’anni di connivenza e complicità con padroni, e governi servi dei padroni, che hanno cancellato quasi tutte le conquiste del movimento di classe degli anni .Ssessanta e Settanta, e ridotto il mondo del lavoro ad una condizione di schiavitù e di miseria galoppante.
E c’è una relazione di causa-effetto tra la svendita dei diritti dei lavoratori e almeno 3 o 4 morti sul posto di lavoro al giorno con picchi quotidiani di sette-otto tragedie e decine di casi letali, se non centinaia, che sfuggono a conteggi e riepiloghi. Una strage permanente.
No, non dimentichiamo nulla.
Ma ieri non c’erano i lavoratori che tiravano i bulloni contro capi sindacali che si apprestavano a firmare un accordo sul “costo del lavoro” che avrebbe aperto la strada alla centralità del profitto a scapito dei salari polverizzandone il potere d’acquisto. .
Ad assaltare la sede di un sindacato – la CGIL- c’era invece un gruppo di squadristi dell’organizzazione neofascista Forza Nuova (quando la sciolgono?) ben conosciuti ed opportunamente “ignorati” dalle così dette “forze dell’ordine”.
Per il resto potete stare ben tranquilli che non dimentichiamo proprio nulla in ordine alle responsabilità storiche di chi ha concorso attivamente allo smantellamento del quadro di diritti e garanzie che intere generazioni di lavoratori avevano strappato ingaggiando lotte durissime, sfidando dure rappresaglie padronali ed una feroce repressione poliziesca e giudiziaria.
Se siete così incazzati con questa gente che si sta rendendo complice anche di uno dei peggiori e più filopadronali governi del dopoguerra – il governo Draghi – oggi avete un’occasione storica di fargli arrivare un messaggio forte e chiaro partecipando allo sciopero generale.
Altrimenti non avrete più scuse ma potrete pur sempre continuare ad ululare alla luna dall’alto di una tastiera che, tanto, non vi si caga (quasi) nessuno.
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