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I brevetti sui vaccini vanno sottratti a Big Pharma

Ieri pomeriggio, in coincidenza con l’inizio dei lavori della riunione della Wto in Svizzera, si sono svolte diverse manifestazioni nelle città italiane per richiedere per l’ennesima volta – dopo la manifestazione nazionale del 22 maggio – che i brevetti sui vaccini ancora di proprietà delle multinazionali farmaceutiche vengano liberalizzati consentendo la vaccinazione di massa anche nei paesi in via di sviluppo. A Roma si è manifestato sotto al Ministero della Salute, a Milano e in altre città sotto le Regioni.

L’arrivo in Europa della variante Omicron dal Sudafrica è la conferma della miopia dei governi e dell’ingordigia delle società del Big Pharma. Se non si vaccina anche il resto del mondo, ritenere che i paesi capitalisti più avanzati possano sentirsi riparati dal virus del Covid è una dolorosa e sanguinosa illusione.

Il vaccino deve essere un bene comune come l’acqua e non l’ennesima occasione per fare profitti. Con il sistema dei brevetti, che l’Unione Europea insiste a voler difendere, resta tagliata fuori dalla vaccinazione la gran parte della popolazione mondiale e questo comporta l’impossibilità di una battaglia efficace contro il virus. In questo modo non basteranno né la 3° né la 4° o la 5° dose per fermare i contagi e debellare il Coronavirus e tutte le sue possibili varianti.

I guadagni delle grandi aziende farmaceutiche finora hanno raggiunto cifre clamorose. Per Pfizer, Biontech e Moderna si parla di 34 miliardi di dollari entro il 2021. Pfizer e Moderna da sole guadagnano 93 milioni di dollari al giorno, mentre soltanto l’1% delle dosi di ciascuna azienda viene inviata ai Paesi più poveri.

Questi dati sono stati diffusi dall’associazione People’s Vaccine Alliance che ha spiegato però di averli tratti dai risultati pubblicati dalle aziende stesse. Le stesse Pfizer e Moderna, che stanno realizzando profitti giganteschi, hanno però ricevuto ben 8 miliardi di dollari di finanziamenti pubblici per realizzare il vaccino ma si rifiutano di trasferire tecnologie e conoscenze ad altri possibili produttori situati in Paesi più poveri, per mantenere il monopolio e garantirsi gli altissimi profitti.

In questi giorni, dal 30 novembre al 3 dicembre, l’Organizzazione Mondiale del commercio – WTO che ha sempre respinto ogni ipotesi di liberalizzazione dei brevetti sui vaccini, torna a riunirsi in Svizzera. Mentre più di 100 Paesi hanno chiesto una moratoria sui brevetti per salvare l’umanità dalla diffusione del virus, l’Unione Europea e lo stesso governo Draghi si rifiutano di sostenere questa richiesta di civiltà.

Basta profitti sulla salute. Per combattere il virus c’è bisogno di più sanità pubblica e meno profitti alle aziende private.

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