Grande sconcerto si è generato ieri, 28 Gennaio, nella Camera dei Deputati quando, durante lo scrutinio della quinta votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica, è risuonato in aula il nome di Emilio Scalzo, storico attivista No Tav.
A votarlo è stato l’On. Matteo Mantero, senatore di Potere al Popolo!, che ha dichiarato:
“Anche il non scegliere della maggior parte dei partiti è una scelta, la più pavida ovviamente ma sempre una scelta.
L’ennesima sconfitta di una politica di ignavi attaccati alle gonne di MammaTarella.
Oggi ho scritto orgogliosamente sulla scheda il nome di Emilio Scalzo.
L’attivista NO TAV estradato in carcere in Francia per la sola colpa di aver tentato di difendere la nostra terra dallo scempio e per aver offerto il suo aiuto ai migranti che in condizioni di estrema difficoltà tentano la traversata delle montagne, alla ricerca di una vita migliore.
È un omaggio a tutti gli italiani, e sono tanti, che lottano per il bene comune e non si arrendono alla predazione del capitalismo e alla perdita quotidiana dei diritti.
Grazie Emilio e grazie a tutti, non moriremo neoliberisti.”
“In questi giorni c’è una distanza ancor più siderale tra ciò che si muove tra Camera dei Deputati e Senato e ciò che accade nella vita reale di milioni di cittadini.
Emilio Scalzo non è solo un attivista del Movimento No Tav.
Emilio è la vita reale che bussa alla porta e cui nessuno dei principali partiti apre.
Il voto per Emilio è un voto per tutti i cittadini che difendono i beni comuni, che fanno della solidarietà una pratica di vita, che la transizione ecologica la vogliono per davvero e non solo per sciacquarsi la bocca, che lottano per la giustizia per tutti.
E per tutti quelli che hanno in odio il vergognoso teatrino cui ci stanno costringendo.
Quello di Potere al Popolo è un piccolo segnale, ma sentire risuonare in Parlamento il nome di un attivista detenuto, è una cosa incredibile, che scatena il panico , che dimostra ancora una volta quanto sia necessario entrare sempre di più dentro a quel Palazzo per portare le nostre istanze”, hanno dichiarato Giuliano Granato e Marta Collot, portavoce nazionali di Potere al Popolo.
Chi è Emilio Scalzo?
Conosciuto in tutta la Val di Susa come “il pescivendolo” per aver praticato negli anni il suo lavoro, insieme alla moglie Marinella, nei mercati della Valle. Dal 2005 diventa attivista “infaticabile” del movimento NO TAV.
Di origini siciliane, generoso e legato alla famiglia ha saputo farsi carico dei problemi dei suoi otto fratelli. Abituato a schierarsi da sempre dalla parte dei più deboli, dal 2017 si è prodigato nell’aiuto ai migranti di passaggio dall’alta Valle Susa verso la Francia.
Attualmente si trova in carcere in Francia, in attesa di giudizio. L’accusa è di aver aggredito un gendarme durante un corteo in solidarietà con i migranti attraverso il confine Italia Francia.
Pochi giorni fa il Tribunale del Riesame francese ha rigettato la richiesta di sostituzione della misura cautelare in carcere con una meno afflittiva, anche se Emilio ha ottenuto la disponibilità di un domicilio in Francia, grazie alla solidarietà dimostratagli anche oltr’Alpe.
Tutto ciò in assenza di reali esigenze cautelari. Appare chiaro che quella inflitta ad Emilio vuole essere una punizione esemplare che faccia da monito a chiunque si batte per gli ultimi, punizione che assomiglia più a una vendetta che a una qualsivoglia forma di giustizia.
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