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In piazza contro l’economia e il governo di guerra

In una quindicina di città oggi si è scesi in piazza per lo sciopero generale convocato dai sindacati di base contro l’economia di guerra e le scelte guerrafondaie del governo Draghi.

Aprendo le manifestazioni con lo striscione unitario “Fuori dalla guerra, aumentare i salari e le spese sociali”, nelle principali città italiane, da nord a sud, questa mattina hanno sfilato i cortei e si sono tenuti i presidi indetti dalle diverse sigle sindacali di base (Cub, Sgb, Usi, Sicobas, Unicobas, USB) insieme ad alcune associazioni pacifiste e a partiti politici come Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Partito Comunista Italiano, Partito Comunista dei Lavoratori per esprimere la propria opposizione frontale alle scelte governative in merito all’intervento dell’Italia nel conflitto in Ucraina, con ingenti investimenti già programmati in armamenti e una conseguente economia di guerra che penalizza i salari e le condizioni di vita di famiglie e lavoratori.

“Oggi, seppur in mezzo a mille difficoltà, le piazze contro la guerra e per i salari hanno dimostrato che esiste invece un corpo sociale che ancora resiste e contrattacca e non intende rinunciare alle conquiste ottenute nella seconda metà del Novecento, ma invece si riorganizza e ridefinisce il ruolo strategico e determinante del movimento di classe nella crisi” commenta l’USB in una nota.

A Roma il corteo si è snodato da Piazza della Repubblica e si è concluso al Colosseo. A Milano il corteo è partito da Largo Cairoli ed è arrivato in via Pantano, sotto la sede di Assolombarda. A Napoli c’è stato un presidio in piazza Municipio. A Bologna il corteo è partito da piazza XX Settembre.

Qui di seguito le foto delle manifestazioni in alcune città:

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