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9 luglio 2022: c’è bisogno di un’unione popolare!

Siamo milioni in Italia a ripudiare la guerra e l’Italia in guerra.

 Condanniamo l’aggressione del Governo russo all’Ucraina, come ogni intervento militare delle grandi potenze e della NATO, perché le guerre causano sempre distruzione, colpendo in primis la popolazione civile e portando morte, sofferenza e odio tra i popoli.

 Siamo contrari alla decisione del governo e della maggioranza del Parlamento di condurre l’Italia in guerra, ribaltando, attraverso l’invio di armi, l’articolo 11 della Costituzione e aprendo così al rischio di una Terza Guerra Mondiale.

 Rifiutiamo un’economia di guerra che porta a un aumento dei prezzi, che rende ancora più ingiusta la nostra società, favorendo la speculazione e gli affari di pochi contro i molti.

 Riteniamo fondamentale che il nostro Paese agisca concretamente per un immediato cessate il fuoco, veri negoziati, un ruolo centrale della diplomazia e una Conferenza di Pace, unica via.

La guerra e la sua economia approfondiscono la devastazione del pianeta e impediscono che si cooperi per la soluzione dei problemi comuni.

Spetta a noi schierarsi nettamente a favore dell’ambiente, opponendoci al ritorno al fossile, costruendo una vera transizione ecologica e una reale lotta al riscaldamento climatico, non più rinviabile.

 Ci schieriamo contro la violenza sulle donne, il razzismo, lo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici, l’aumento delle spese militari, le mafie, la corruzione e l’autonomia differenziata, che distrugge il sistema pubblico e penalizza in primo luogo il mezzogiorno.

Milioni di persone in tutto il mondo sono assetate di giustizia sociale e si stanno mobilitando, ottenendo importanti vittorie.

Tocca anche a noi in Italia. 

 È tempo di costruire un modello di sviluppo in ferma contrapposizione alle ricette neoliberiste, ai processi di privatizzazione, e al potere economico e politico dominante, che da tempo ignora l’interesse collettivo e l’importanza dei beni comuni, e con un apparato di potere politico-economico-mediatico che comanda nell’interesse di pochi.

Il 9 luglio a Roma vogliamo cominciare a percorrere questo cammino. A mobilitarci nella società, nel mondo della cultura e anche nel sistema politico, oggi blindato dal Governo Draghi e dalla maggioranza trasversale che lo sostiene.

Incontriamoci, discutiamo, costruiamo con chi soffre, si indigna, lotta. Con chi viene escluso da questo sistema. Con chi ha idee, creatività, competenze, e non si arrende.

Non è vero che “tanto non cambierà mai nulla”. Siamo noi che, congiuntamente, possiamo unire, costruire e cambiare. E noi le faremo cambiare nel senso della partecipazione, della democrazia, della solidarietà.

Insieme ce la possiamo fare!

Per info e adesioni scrivete una mail a versounionepopolare@gmail.com

Nell’elenco  le sottoscrittrici e sottoscrittori dell’appello:

Fabio Alberti

Dafne Anastasi

Paolo Andreozzi

Cesare Antetomaso

Guendalina Anzolin

Giuseppe Aragno

Massimo Arcangeli

Franco Arminio

Pino Ippolito Armino

Michela Arricale

Saverio Aversa

Angelo Baracca

Filippo Barbera

Emma Bari

Saverio Bartoluzzi

Michela Becchis

Vincenzo Benessere

Piero Bevilacqua

Paolo Berdini

Marco Bigerni

Susanna Boheme Kuby

Cinzia Bomoll

Marina Boscaino

Fabiola Bravi

Agostino Breda

Maurizio Brotini

Benedetta Buccellato

Romeo Bufalo

Antonella Bundu

Simone Caccavallo

Paolo Cacciari

Enrico Calamai

Maria Pia Calemme

Giulia Calò

Francesco Campolongo

Elisabetta Canitano

Ileana Capurro

Loris Caruso

Maria Teresa Chiarello

Donatella Chiodo

Salvatore Cingari

Francesco Ciocconi

Amalia Collisani

Andrea Costa

Giancarlo Costabile

Michele Conia

Giorgio Cremaschi

Natale Cuccurese

Carlo Cunegato

Massimo Dapporto

Rachele de Chiara

Cinzia Della Porta

Nicoletta Dentico

Francesco Di Lieto

Soumaila Diawara

Camilla Diurno

Enzo Di Salvatore

Matteo Dominioni

Angelo d’Orsi

Nicoletta Dosio

Tiziana Drago

Abdel El Amir

Gianni Fabbris

Daniela Lourdes Falanga

Lillo Fasciano

Paolo Favilli

Mariema Faye

Nello Fierro

Martina Filippini

Luca Fontana

Francesca Fornario,

Federico Fornasari

Francesca Frediani

Gianni Fresu

Andrea Fumagalli

Rosaria Galiero

Sara Gandini

Filippo Girardi

Haidi Giuliani

Valeria Giuliano

Giuliano Giurlando

Lorenzo Giustolisi

Dino Greco

Paola Guazzo

Maria Teresa Iannelli

Franco Ingrillì

Stefano Jossa

Patrick Konde

Francesca Lacaita

Ferdinando Laghi

Lelio La Porta

Raniero La Valle

Claudileia Lemes Dias

Guido Liguori

Fabiomassimo Lozzi

Francesca Lini

Giorgia Listì

Giulia Livieri

Consuelo Locati

Ernesto Longobardi

Antonio Lo Schiavo

Domenico (Mimmo) Lucano

Elettra Luna Lucassen

Gabriele Lupo

Guido Lutrario

Paolo Maddalena

Roberto Mancini

Nicola Manfredelli

Lucio Manisco

Dario Manni

Laura Marchetti

Tommaso Marcon

Gabriele Antonio Mariani

Loredana Marino

Antonella Marras

Pino Masciari

Francesco Saverio Mascolo

Leonardo Masella

Citto Maselli,

Ignazio Masulli

Giovanni Mazzetti

Emilio Mesanovic

Leo Micali)

Maria Vittoria Molinari

Raul Mordenti

Roberto Morea

Veronica Morea

Roberto Musacchio

Viola Negro

Eva Olivero

Gessica Onofri

Guido Ortona

Moni Ovadia

Giovanni Pagano

Rossano Pazzagli

Dora Palumbo

Vera Pegna

Ada Perini

Tonino Perna

Francesca Perri

Tiziana Pesce

Gregorio Piccin

Giuseppe Racanelli

Cristina Re

Sandro Repaci

Riccardo Rifici

Vincenzo Riccio

Valentino Romano

Francesco Rubini

Franco Russo

Giorgia Salvati

Clementina Sasso

Enzo Scandurra

Emilio Scalzo

Giancarlo Scotoni

Fabio Sebastiani

Vauro Senesi

Marino e Sandro Severini (The Gang)

Lucina Speciale

Santino Spinelli

Francesco Staccioli

Giulia Stringhini

Alvise Tassell

Aurora Trotta

Francesco Tuccino

Stefania Tuzi

Carmela Uliano

Emanuele Ungheri

Adolfo Vallini

Luciano Vasapollo

Fulvio Vassallo Paleologo

Maddalena Verrone

Guido Viale

Pasquale Voza

Alberto Ziparo

Maurizio Acerbo

Silvia Benedetti

Anna Camposampiero

Viola Carofalo

Mauro Casadio

Marta Collot

Giorgio Cremaschi

Luigi de Magistris

Yana Ehm

Paolo Ferrero

Eleonora Forenza

Stefano Galieni

Giuliano Granato

Matteo Mantero

Elena Mazzoni,

Paola Nugnes

Carmine Piscopo

Rosa Rinaldi

Giovanni Russo Spena

Doriana Sarli

Simona Suriano

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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4 Commenti


  • giancarlo+staffolani

    L’unità si fa solo nella chiarezza, su guerra Nato e rottura dei trattati UE, per il multipolarismo, contro le privatizzazioni e per il salario minimo, definendo le discriminanti irrinunciabili verso area Pd e soci, e altrimenti si finisce come le solite ammucchiate senza progetto viste troppe volte. Occhi aperti alla corsa ai posti in lista di più probabile eeleggibilità da parte dei “soliti noti”, i tanti precedenti negativi insegnano.


  • giancarlo+staffolani

    Nè come Siryza che ha massacrato il popolo greco vendendolo alla Ue, nè come Podemos che sostene il governo guerrafondaio nella Nato e spara ai migranti africani. Qquelli sono modelli inaccettabili. per i comunisti.


  • Camilla

    Ecco appunto. Un « fuori Maastricht dall’Italia » senza se e senza ma è il minimo sindacale per essere seri. La sx non di dx non l’ha MAI voluto dire, quella di dx su Maastricht c’è andata al governo massacrando la working class.
    Sarebbe anche ora di dire basta per sempre.


  • Mario

    Spero che nasca qualcosa di nuovo e di concreto in questo desolante panorama politico italiano per riportare al voto milioni di cittadini disgustati dalla arroganza e incapacità di un ceto politico distante anni luce dalle esigenze della popolazione

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