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Il governo Draghi c’è ancora e privatizza l’acqua

Ieri alla Camera i partiti di Conte, Bersani, Letta, Renzi, Salvini, Berlusconi, hanno votato tutti assieme la privatizzazione dell’ACQUA.

Lo hanno fatto approvando il micidiale art. 8 del DDL CONCORRENZA, voluto a tutti i costi da Draghi, che impone ai comuni la svendita sul mercato di tutti i servizi pubblici (ma tutti ricordano solo le proteste di tassisti e concessionari delle spiagge).

Questo infatti denunciava solo poche giorni fa l’insospettabile Comune di Modena, con un suo ordine della giorno.

Il documento, dopo aver rilevato che, per la prima volta nella storia repubblicana, un disegno di legge per lo sviluppo della concorrenza prevedeva “l’apertura totale al mercato di tutti i servizi pubblici locali, senza alcuna distinzione”, ne prendeva in esame in particolare l’articolo 8 che “interviene direttamente sul ruolo dei Comuni e sulla gestione dei servizi pubblici locali, ponendo la materia nell’ambito della competenza esclusiva statale”.

Il PD fanatico dell’agenda Draghi ha ignorato il grido di dolore del PD di Modena, che poi naturalmente si adeguerà.

Resta il fatto che tutti principali partiti, mentre si accapigliano su chi abbia fatto cadere il governo Draghi, restano fedeli ed obbedienti al banchiere capo, continuano a governare con lui e votano uniti le sue peggiori porcherie.

Qualcuno mi può spiegare cosa c’è di progressista ed ecologico nel privatizzare l’acqua? E anche cosa ci sia di democratico visto che gli italiani nel 2011 avevano votato all’80% che l’acqua fosse pubblica?

Il governo Draghi c’è ancora, con tutti i suoi partiti. Che fanno finta di scontrarsi per prendere voti, poi quando si tratta di affari e guerra sono tutti d’accordo.

La domanda è una sola: quanti elettori questi partiti riusciranno ancora ad imbrogliare facendo credere di essere diversi da quello che sono? Cioè che sono tutti dipendenti da Draghi e dal sistema che rappresenta.

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5 Commenti


  • Pasquale

    A una dittatura ci si può opporre solo con la RIVOLUZIONE.
    O saremo capaci di organizzarci o la dovremo subire con tutto ciò che ne consegue.


  • c. Sergio Binazzi

    Credo proprio che Pasquale dica bene, siamo proprio a tutti gli effetti in una dittatura. Abbiamo ancora un pd che in vista delle elezioni parla di antifascismo, parla ancora di un iipotetico antagonismo che a suo dire ci sarebbe tra loro e il centrodestra, tutte balle, esiste solo un patetico teatrino della politica dove si assiste ai soliti balletti di poltrone. Mi vergogno di essere italiano.


  • Giovanni

    I guitti di corte nostrani sono oltre l’ indegnita’, la tragedia e’ che non esiste piu’ il “fare politica” ma solo il “dire politico” ( o politichese…).
    Nella passiva e narcotizzata ” societa’ civile” italiota, prevale l’ evasione digitale e il qualunquismo imperante, entrambi ottimi ingredienti per l’ odierna dittatura- light in cui viviamo.
    Fridays for future e i Manneskin, poi, confezionano una mistificante parodia radical – chic delle istanze giovanili e dei corrispondenti
    orientamenti culturali.

    Y


  • Emanuela Petrolati

    Sono un’attivista per l’acqua pubblica.

    In queste ore stanno girando notizie prive di fondamento sulla versione del DDL Concorrenza approvato alla Camera.

    Confermo che il testo finale dell’art 8 (ex art.6) è quello che conosciamo approvato al Senato. 

    Non prevede alcun vincolo alla gestione in house, salvo una relazione ex post da parte del Comune. E la relazione non deve essere fondata su motivazioni economiche ma anche sociali e ambientali. 

    Il resto è campagna elettorale.

    Rimane valida la valutazione diffusa a fine maggio: https://www.acquabenecomune.org/notizie/nazionali/4242-fermato-l-obbligo-di-privatizzazione-dei-servizi-pubblici-locali-la-lotta-contro-il-ddl-concorrenza-continua

    Resta invece ferma la valutazione sulla volontà di questo governo di voler imporre fino alla fine una visione liberista molto spinta, vicina alla grande finanza e all’interesse di pochi


  • Patty

    Emanuela petrolati spiegaci meglio non ho capito

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