Nella confusione totale il governo Meloni si arrabatta come può tra vincoli europei, promesse elettorali irrealizzabili, tic fascisti (su rave, scioperi, anniversari, ecc) e tafazzismo quasi comico. Le sedute notturne al Senato, per arrivare in tempo all’approvazione definitiva della “manovra”, fra “ghigliottine”, emendamenti e “ad oltranza”, testimoniano della difficoltà di mettere insieme la rava e la fava.
Le cose più pericolose, per i ceti popolari, sono quelle di cui meno parlano i media mainstream (flat tax per gli autonomi, reddito di cittadinanza, pensioni tagliate, sanità spinta scientemente al collasso finale, spese militari in fantasmagorico aumento, ecc).
E solo queste meriterebbero decine di articoli,che cerchiamo di redarre o riprodurre (le nostre forze sono, ahinoi, ancora limitate).
In generale, possiamo dire che come sempre i fascisti al governo mettono in atto le stesse politiche padronali pretese dai liberisti “liberali”, ma con quel tocco in più di autoritarismo che sembra – anche ai “liberali” – diventare “necessario” quando la crisi preme alle porte e l’esagerazione nell’impoverire i poveri potrebbe generare resistenze indesiderate.
Ma ci sono anche gli aspetti comici, o quasi, su cui si esercitano anche i liberisti-liberali, magari facendo finta di non essere sulla stessa lunghezza d’onda dei “nostalgici” al governo.
In questi giorni tutti i media di regime hanno adottato la linea di tre anni fa, agli albori della pandemia da Covid-19, sparando a raffica titoli sulla “sindrome cinese”, i “milioni di morti”, l’”inefficacia dei vaccini di Pechino” rispetto a quelli euro-atlantici, ecc.
Il copione è noto: la Cina è il prossimo nemico dell’Occidente neoliberista, dunque bisogna metterne in luce la cattiveria, l’aggressività (anche se Pechino, al contrario degli Usa non ha mai invaso nessuno…), la pericolosità, e al tempo stesso l’inefficienza, la debolezza, la stupidità.
E’ noto anche la la strategia “zero Covid” adottata nei primi anni in Cina aveva fortemente limitato la diffusione del virus e delle vittime, mentre in tutto l’Occidente dilagavano contagi e morti (quasi un milione e centomila nei soli Stati Uniti, sui 100 milioni di ammalati). Ma al prezzo di continui lockdown che hanno messo spesso in difficoltà – oltre all’economia di Pechino – la continuità della forniture in una serie di comparti produttivi a livello globale.
Le prime proteste di massa contro i lockdown ripetuti hanno portato Xi Jinping e gli altri dirigenti a “mollare la presa”, riducendo ai minimi termini le misure di prevenzione, forse facendo affidamento sul relativamente elevato tasso di vaccinazione della popolazione (vedi la grafica qui di fianco).
Inevitabile a quel punto l’esplosione dei contagi, la pressione sul sistema ospedaliero e l’aumento rapido del numero dei morti, specie nelle fasce di popolazione più anziana. I virus, ovviamente, non fanno differenza tra regimi politici o modelli economici…
Ma la misura più dirompente è stata certamente l’abolizione dei limiti all’ingresso e all’uscita dal paese, eliminando la quarantena obbligatoria per chi arriva dall’estero.
La parte “comica” – si fa per dire – è che nell’Occidente neoliberista sta accadendo da mesi la stessa cosa. Qui in Italia, in particolare, non si rendono più noti il numero dei contagi e delle ospedalizzazioni, mentre solo il numero dei morti fa qualche volta capolino nelle cronache (si viaggia ben oltre i 100 al giorno, in queste settimane).
La situazione è quindi quasi paradossale. Qui e lì si sta adottando quasi la stessa strategia (sbagliata), ma la “narrazione” deve colpire comunque “il nemico”.
Per un governo cripto-”no vax” non ci poteva essere coincidenza più imbarazzante. Con enorme fatica, tante polemiche e molta “originalità” era appena stato fatto passare – nel “decreto anti-rave”! – un codicillo per riammettere in servizio i medici che avevano rifiutato di vaccinarsi.
A contorno, da settimane, nessuno parla più di tamponi obbligatori, di quarantena (più o meno lunga), in ossequio alla linea ufficiale di governo e imprese: il virus è finito.
Maledetti cinesi…
Nelle stesse ore i primi aerei cominciano ad arrivare di nuovo dalla Cina e, viste le notizie da laggiù, il ministro della Salute Schillaci ha disposto l’obbligatorietà dei tamponi antigenici obbligatori per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina. Nel caso di positività – uno su due, dicono le cronache – scatta anche l’obbligo di quarantena.
Il risultato è chiaro. Se sei positivo ma vieni dalla Cina, indipendentemente dalla nazionalità, sei pericoloso, contagioso e da isolare.
Se ti sei contagiato in Italia – indipendentemente dalla nazionalità – ssst!, puoi andartene in giro tranquillo e nessuno ti chiederà nulla.
Dite voi come sta di cervello un governo che si inventa la pandemia differenziata…
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Giancarlo Staffo
Informazione puntuale senza pregiudizi indispensabile. Viviamo in una bolla in cui il vero ed il falso è determinato da un monopolio realmente totalitario che occupa ormai tutto lo spazio disponibile. Quindi, pur con i pochi mezzi disponibili, bisogna insistere per arrivare a coloro che anche in minoranza cercano la verità dei fatti attraverso il metodo critico. Sono quelle aree e quei soggetti su cui far leva per invertire la tendenza e bucare la bolla.
Pasquale
Il gigante Yankee, padrone del mondo,ha paura ormai di perdere il dominio assoluto in quanto la prospettiva è quella di un mondo multipolare. Bisogna colpire e rendere innocuo chi vuole prendere parte alla spartizione. Da sempre si chiama imperialismo. Il suo braccio armato, il capitalismo, lo si sta alimentando con pandemie e guerre. Così,
semplicemente.
Giovanni Scavazza
Siamo come topi rassegnati fra le fauci del sistema ordocapitalista globale.
Giovanni Scavazza
SFOGO:
Semo un popolo de pecoroni che “chiagne e fotte” e accetta passivamente de esse governati dai fasci saliti al potere grazie a na legge elettorale truffa.
Cioe’:
So’ anni che stanno a mori persone nei cantieri e nelle carceri, e er popolo fa spallucce.
So’ anni che c’avemo er primato dell’evasione fiscale, e er popolo fa spallucce.
So anni che c’avemo scuole, ospedali, case cicondariali, ponti & strade, che cadono a pezzi, e er popolo fa spallucce.
So tre anni che i nostri nonni e genitori anziani stanno a mori alla chetichella nei reparti de rianimazione dell’ospedali e er popolo sta in apprensione perche’ un papa ultra novantenne e’arrivato ar capolinea.
So anni che decine de migliaia de giovani generazioni se ne vanno da sto monnezzaro de Paese…
Io c’ho du fiji che co le loro famigliole se ne so’ andati via da sto schifo de nazione, e che piuttosto de tornacce pe vede’ i genitori, ce pagano il biglietto aereo per facce anda’ noi la’ da loro a trovarli.
Chiudo dicendo che ai nipotini e nipotine mia, la’ ndo’ stanno, gia’ alle elementari, je’ stanno a insegna’ la lingua araba e cinese.
Bon’anno.
WALTER GAGGERO
non ho capito qua in Spagna seguace della cordata USA-RI,…. Se uno è positivi e asintomatico va a lavorare. quindi se becco il cinese positivo che faccio?
Giovanni
Nella Banana Republic italiota basta sventolare la paura ed elargire misere briciole alla massa per coartare verita’ e responsabilita’ politiche. Tanto, basta propinare calcio e veline televisive in modo massivo per edulcorare il cetriolo prossimo venturo….