C’è stato un momento in cui Unione Popolare ha rischiato di sciogliersi…ma è stato per il caldo. L’assemblea nazionale di Up tenutasi domenica ha infatti visto più di trecento persone (altrettante collegate online) riunirsi sotto un tendone a Tiburtino III nella periferia romana. L’ondata di calore che si va abbattendo sulle città ha messo a dura prova i partecipanti, ma sul piano politico Unione Popolare ha invece fatto un passo avanti nel suo processo costituente.
Dopo l’introduzione di Luigi De Magistris, hanno resocontato i gruppi di lavoro su organizzazione e comunicazione dando il via al processo che porterà alle adesioni a UP (individuali e non per organizzazioni), allo statuto, alle forme della strutturazione interna e al manifesto politico. Le conclusioni sono state tirate da Simona Suriano.
Cliccando QUI potrete vedere e sentire tutti gli interventi dell’assemblea di Unione Popolare.
Sul piano politico i temi più discussi sono ruotati soprattutto a tre priorità: lotta contro la guerra; stop alla secessione dei ricchi attraverso l’autonomia differenziata; difesa dei salari e salario minimo. I giovani di Ultima Generazione sono intervenuti chiamando ad una mobilitazione urgente sull’emergenza ambientale.
In qualche modo la discussione ha indicato i temi del programma minimo alternativo su cui Unione Popolare può dare battaglia nel paese e ricostruire un proprio insediamento sociale nel paese, un percorso che indubbiamente non può che avere un carattere processuale.
Negli interventi è stata evocata la necessità di una manifestazione nazionale contro la guerra in autunno (a dicembre scade il decreto sull’invio delle armi in Ucraina); la mobilitazione per fermare la legge che introduce l’autonomia differenziata delle regioni e, ovviamente, la centralità dell’emergenza sociale intorno alle questioni del salario e della condizione abitativa.
Emblematicamente, l’assemblea nazionale di Unione Popolare si è svolta non in un hotel ma in una periferia metropolitana, tra l’altro nel quartiere da cui ha preso spunto l’ultimo film di Zero Calcare dedicato proprio al complesso delle contraddizioni che agiscono nelle periferie.
Sullo sfondo di un dibattito pur ricco e piuttosto motivato si è però manifestata la sottovalutazione di un nodo politico: la funzione indipendente di Unione Popolare, soprattutto nel momento in cui le forze del centro-sinistra annunciano di voler coprire tutto lo spazio politico e sociale a sinistra.
Con la morte di Berlusconi e l’attivismo della Schlein il quadro politico è cambiato sia nel governo che nell’opposizione e Unione Popolare deve discutere e decidere se essere risucchiata dal canto delle sirene del “campo largo” o svolgere il proprio ruolo sul piano dell’indipendenza e della rappresentanza politica e del conflitto sociale. Già il prossimo anno ci sarà il test delle elezioni europee.
E’ un tema non certo secondario della discussione interna, ma sul piano costituente il processo appare ormai avviato concretamente e vedrà una road map nei prossimi mesi.
In conclusione è stato inviato un video messaggio di solidarietà con le proteste delle banlieu francesi.
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Qui di seguito il comunicato emesso da Unione Popolare sull’assemblea
Unione Popolare: “da un’assemblea partecipata, si apre la nostra fase costituente”
Sono state/i in centinaia a raccogliere l’appello per l’apertura della fase costituente di Unione Popolare, nonostante il caldo soffocante di Roma.
L’incontro di ieri, che si è protratto fino alle 17.00, si è tenuto presso il Circolo Arci Concetto Marchesi, nella periferia romana, dove Rifondazione Comunista, stava svolgendo la sua festa cittadina. Luigi de Magistris, aprendo i lavori, ha rilanciato la proposta di uno spazio ampio e inclusivo, non composto solo da forze politiche ma che deve coinvolgere coloro che oggi condivide le nostre opinioni ma non è rappresentato dalla politica esistente.
Al mattino ci sono state relazioni per esplicitare le campagne su cui UP è già impegnata: dal rifiuto della guerra, di tutte le guerre, a partire da quella in Ucraina che per Unione Popolare, vanno fermate e non continuamente rifornite di micidiali armamenti. Su questo UP intende proporre a tutto il movimento contro la guerra, una manifestazione nazionale in autunno.
E poi le questioni sociali, in primis la Legge di iniziativa popolare, per l’istituzione di un salario minimo orario di 10 euro, indicizzato; l’opposizione al disegno di legge “Calderoli” e a qualsiasi tentativo di imporre l’autonomia regionale differenziata, contro cui saremo in piazza il prossimo 30 settembre; le questioni ambientali, le forme di lotta da intraprendere per fermare il “migranticidio” che avviene ogni giorno alle frontiere della Fortezza Europa.
Nel pomeriggio, su queste relazioni c’è stato un ricco dibattito.
Dai prossimi giorni sarà possibile, anche e soprattutto a coloro che non fanno parte delle organizzazioni fondatrici, (Prc, PaP, ManifestA, DemA), aderire ad Unione Popolare, condividendone il manifesto e iscrivendosi ad una piattaforma informatica.
Verrà generalizzata la realizzazione di coordinamenti di Unione Popolare nei diversi territori, si sta perfezionando uno statuto e ci si sta preparando al vero e proprio appuntamento costituente che si terrà in autunno.
Ma Unione Popolare nasce soprattutto per unire uomini e donne nei luoghi di sfruttamento e di conflitto, sarà quello il banco di prova in cui si proverà a crescere e a riappropriarci di uno spazio del Paese, che pone al centro l’applicazione integrale della Costituzione a cui da molti, anni, le istituzioni hanno rinunciato e che viene sempre di più ignorata e stravolta
Coordinamento Unione Popolare
(Foto di Patrizia Cortellessa)
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Andrea Vannini
FUORI L’ ITALIA DALLA NATO? FUORI L’ITALIA DALLA UE?
Giancarlo staffo
“Sullo sfondo di un dibattito pur ricco e piuttosto motivato si è però manifestata la sottovalutazione di un nodo politico: la funzione indipendente di Unione Popolare, soprattutto nel momento in cui le forze del centro-sinistra annunciano di voler coprire tutto lo spazio politico e sociale a sinistra.”
Di certo sarà un grosso problema con tutti problemi di linea politica interni ed internazionali connessi…
Giambattista asso
Importante è che si rispetti il nome di questo partito,che sta per costituirsi “UNIONE POPOLARE”
E soprattutto è ora di mettere la parola fine a tutti i :
DiSTINGUO, che hanno sempre diviso la sinistra.
Gianfranco
Visto che continuate a cancellare i miei commenti spesso e volentieri ripeto il concetto: E’ DELUDENTE CHE IL DIBATTITO DI UNIONE POPOLARE CONSIDERI ANCORA COME PLAUSIBILE DI AVERE QUALCOSA A CHE FARE COL PD O SIMILI E CESPUGLI VARI!!! QUESTA COSA CAUSERA’ IMMEDIATAMENTE LA FINE DI UNIONE POPOLARE PER MANCANZA DI CREDIBILITA’, E LO STESSO VALE PER I SOGGETTI CHE LA COMPONGONO!!! E’ UNA VERGOGNA!!!
Redazione Contropiano
Una risposta per tutte le volte: non è che si possa accettare tranquillamente commenti che dicono il falso. L’estraneità e la contrapposizione al Pd sono tra i punti consolidati e costitutivi di Unione Popolare. Che presenta naturalmente numerosi problemi di omogeneità, ma non su questo.
Chi dice il contrario andasse a commentare da un’altra parte.
Pasquale
Se UP diventerà davvero il luogo dell’anima dove unire e interessare tutto ciò che rimane della Sinistra autentica e cominciare a lavorare alla costruzione di un futuro migliore, l’Umanità, soprattutto quella degli ultimi e indifesi insieme all’intero creato ne sarà per sempre riconoscente.
Andrea Vannini
É SULLE DISCRIMINANTI POLITICHE CHE SI COSTRUISCE L’ UNITÀ. CERTO PIÙ FACILE A DIRSI CHE A FARSI MA NON ESSERE AMBIGUI AIUTA. LA DIMENSIONE INTERNAZIONALE E NAZIONALE SONO OGGI + CHE MAI LEGATE. USCIRE DA NATO E UE É UN OBIETTIVO STRATEGICO OBBLIGATO (NON UNA “UTOPIA”). É DA “PIANTARE NELLA TESTA DEI PROLETARI” IN OGNI LOTTA SOCIALE E SINDACALE. ALIMENTARE L’ ESTRANEITÀ, L’ ANTAGONISMO E L’ ODIO DELLA CLASSE VERSO LO STATO. CAPIRE E FARE CAPIRE CHE LA COSTITUZIONE É STATA ASSASSINATA. LA DEMOCRAZIA NON C È. PERCIÒ NON ESISTE UN ‘PATTO’, UN ‘CONTRATTO’ SOCIALE. CIÒ CHE ESISTE É UN RE NUDO CHE SERVE UN IMPERATORE.