Nella mattinata del 16 luglio è avvenuto il crollo di una palazzina a Torre del Greco, nel centralissimo Corso Umberto, o meglio all’inizio di questo, nella sua parte più popolare.
Fortunatamente e miracolosamente nessun cadavere è stato estratto dalle macerie ed i feriti sono tutti fuori pericolo di vita. Infatti nonostante il crollo terrificante, il palazzo era praticamente vuoto, a causa del gran caldo che ha spinto le persone fuori di casa.
Ma le buone notizie finiscono qui. Perché ciò che è successo non solo non è normale, ma probabilmente non è nemmeno una fatalità.
Infatti, stando a quanto affermato dai Vigili del fuoco, intervenuti per prestare i soccorsi, non si tratta, come inizialmente si era detto, di una perdita di gas, poiché non si è udita alcuna esplosione, ma probabilmente la causa del crollo è un’annosa perdita d’acqua, mai riparata.
La segnalazione della perdita risale addirittura al 2013, quando l’ allora sindaco Malinconico ordinò la messa in sicurezza, mai eseguita.
La problematica delle abitazioni nel Centro Storico di Torre del Greco è pesantissima. Un generale stato di fatiscenza per immobili non manutenuti dai proprietari, tuguri fittati a prezzi esorbitanti da padroncini ma anche da padroni che hanno patrimoni edilizi multimilionari.
La situazione economica di Torre del Greco vede una ricchezza estremamente polarizzata in poche mani. Una polarizzazione che si tocca con mano guardando l’edilizia cittadina.
Professionisti e proprietari residenti in zone residenziali alle falde del Vesuvio, a livello dei migliori quartieri di Napoli, ed in zona mare una distesa di case scrostate, diroccate e pericolanti abitate da inquilini (nessun residente del palazzo crollato era proprietario) a basso reddito.
In mezzo pochissimi quartieri “da classe media” costituiti principalmente da appartamenti anch’essi fittati a cifre che sfiorano i 1.000 euro al mese per 120mq.
Detto ciò, auspichiamo che si faccia ulteriore chiarezza sull’accaduto di domenica 16. Che non si aspettino tragedie per intervenire e che l’amministrazione mantenga gli impegni di sistemazione dei circa 30 sfollati, anche quando lo shock e l’emozione per quanto accaduto saranno riassorbiti.
Un’ultima considerazione: nessuno dei feriti è stato portato all’ospedale cittadino, il Maresca. Il depotenziamento costante ha fatto sì che il locale pronto soccorso non fosse attrezzato per soccorrere i contusi, obbligandoli a spostarsi in una situazione in cui ogni minuto perso sarebbe potuto essere fatale.
Un altro aspetto che testimonia come il fatto che non si siano perse vite umane sia stato soltanto un caso, per altro incredibilmente fortunato.
Proprio per questo chiediamo all’attuale amministrazione comunale di censire le ordinanze delle amministrazioni passate per quanto concerne le strutture di proprietà privata e per le strutture pubbliche gestite dal comune, principalmente le scuole.
Infatti viene da chiedersi: quando non c’è stata ottemperanza, perché il sindaco Malinconico e le amministrazioni successive non sono intervenute? Ci sono altre ordinanze non ottemperate?
È il momento di mettere mano a questo problema e di obbligare i proprietari a mettere in sicurezza gli stabili e di smettere di affidarsi alla fortuna, ai santi, alla Madonna ed a qualsiasi altra divinità.
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