“Le olandesi sono grosse”
“Come la nostra Vittorioso”
“Eh grande eh”
“Tanto a letto sono tutte alte uguali“.
“Questa si chiama Harper, è una suonatrice d’arpa“. “Come si suona l’arpa? La si...”
“La si tocca?”
“La si pizzica?“
“Si la do“
“È questo il vantaggio, gli uomini devono studiare sette note, le donne soltanto tre, Si La Do“.
“Sol Sol Fa“
E per concludere, un più apprezzabile “Fuma bene, fuma sano, fuma solo pakistano“.
Uno scambio di battute tra due 13enni arrapati?
Un dialogo tra Boldi e De Sica in un film pecoreccio dei Vanzina? Un passaggio di “La liceale nella classe dei ripetenti“? Macché!
Dialoghi tra i commentatatori Lorenzo Leonarduzzi e Massimiliano Mazzucchi durante la telecronaca della finale femminile di tuffi a Fukuoka, dove si stanno svolgendo i mondiali di nuoto.
Leonarduzzi, tra l’altro, non è nuovo a simili performance da “Pierino contro tutti“. Nel 2020, durante la telecronaca del rally di Monza, era stato protagonista di un commento costruito giocando sul nome del pilota estone Ott Tänak.
Divertito diceva: “Me ne hanno detta oggi una, mi vogliono far vincere 100 euro se la dico. Mi hanno detto una battutaccia che io riferisco. Donna nanak tutta Tanak“.
Ma neanche noi in prima media… Roba simile era già antica allora!
Inoltre, durante la cronaca della gara maschile di tuffi – con la prova di Riccardo Giovannini ed Eduard Timbretti Gugiu– l’ineffabile Leonarduzzi aveva modificato il nome dell’atleta azzurro, cosicché Riccardo era diventato Liccaldo.
“I cinesi direbbero così”, ha chiosato il gLande telecronista. Il quale, va sottolineato, di razzismo evidentemente se ne intende. Considerando che nel 2018 apparve sul suo profilo Facebook un post che augurava buon compleanno ad Adolf Hitler.
Ora, non sono il tipo da creare allarmismi per cazzate simili. Ma se questa è la strada intrapresa dalla Rai, cioè da quella che si pretenderebbe essere la prima azienda culturale del Paese (lo pretenderebbero lor signori, non certo il sottoscritto), beh, un problema in questo meraviglioso paese, oggi governato da Meloni e camerati, lo teniamo. E serio.
Innanzitutto sul versante della cosiddetta cultura patriarcale, sessista e maschilista. Poi, su quello politico e sociale.
Impera in Italia, in definitiva, un fascismo linguistico e intellettuale – di cui il ministro Sangiuliano è il più degno rappresentante – che sinceramente, di fronte a simili derive, dovrebbe far riflettere profondamente.
Stupri, femminicidi e maltrattamenti domestici non possono meravigliare. Perché essi non sono altro che il riflesso concreto di questo violento becerume culturale e sessista.
E certamente non può meravigliare Arrapaho La Russa. Che di questa cultura è figlio prediletto.
Perciò, in conclusione, l’Italia si tuffa nella lota. E vi annega allegramente!
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Pasquale
È ora che qualcuno intervenga,senza fare allarmismi per carità, e metta mano al guasto alla centralina, perché di questo si tratta, di tutti queste macchine sessuofobe,specie se utilizzate nel mondo della comunicazione. È un difetto di usura, purtroppo,che se lo si trascura rischia di contaminare altri organi fisici e sociali magari già fragili. Meglio correre ai ripari,anche facendole vedere da qualcuno bravo, senza aspettare ulteriori danni.