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Gestione della pandemia: le archiviazioni non cancellino gli errori

Come associazione che riunisce familiari delle vittime del Covid di Bergamo e di diverse zone d’Italia non possiamo che essere grati delle dichiarazioni che il procuratore capo di Bergamo Antonio Chiappani ha rilasciato in un articolo pubblicato oggi (12 agosto 2023) su Il Giornale.

Da sempre la nostra Associazione #Sereniesempreuniti è vicina alla Procura di Bergamo che per tre anni ha condotto un’indagine storica grazie a professionisti competenti con il fine unico di restituire verità e giustizia.

Ora le archiviazioni dei diversi Tribunali non devono cancellare gli errori palesi nella gestione della pandemia e non devono far dimenticare le migliaia di morti, i nostri cari, come ha ricordato Chiappani:

È come se i morti non esistessero più. Quando vedo la foto delle bare sui camion, penso al fatto che i morti di Bergamo al Tribunale dei ministri non hanno avuto voce. Il mio non è una censura giuridica, né procedurale, ripeto, ma nessuno ha pensato a loro. Nessuno lo ha fatto notare, neanche le Camere Penali, così sensibili a questi argomenti”.

Chiappani riporta anche l’attenzione alla Commissione parlamentare d’inchiesta, strumento previsto dalla Costituzione e da noi sempre rivendicato come necessario nel ricostruire l’impreparazione dell’Italia di fronte alla pandemia di Covid19.

Auspichiamo dunque che la nuova Commissione indaghi tutte le responsabilità, al di là delle gravi dichiarazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha di fatto delegittimato uno strumento previsto dalla legge.

Come familiari infine non ci siamo fermati con l’accettazione delle archiviazioni e continuiamo a lottare in sede civile in attesa di sapere se gli indagati per la mancata attuazione del piano pandemico nazionale e del piano pandemico regionale saranno rinviati a giudizio dalla procura di Bergamo.

Il direttivo dell’Associazione familiari vittime Covid19

#Sereniesempreuniti

(in foto alcuni dei familiari fuori dalla Procura di Bergamo a marzo 2023)

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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4 Commenti


  • Mauro

    Ma delle vittime dei vaccini quando ne parliamo?


  • Pasquale

    Oltre alle vittime del covid sulle quali pesano molte responsabilità, sarebbe giusto cominciare a porre qualche domanda per quanto riguarda le morti improvvise specie tra giovani e in particolare sportivi. Potrebbero farlo, anzi ‘dovrebbero’ gli addetti alla comunicazione soprattutto quella cosiddetta ‘libera’. O no?


    • Redazione Contropiano

      Come dovrebbe esser noto, si parla per illustrare o indagare problemi dai contorni possibilmente precisi. Porre imprecisate “domande” su “morti” generiche (quali morti, quante, dove, quando, ecc), in categorie indeterminate (giovani e sportivi), è un modo di fare confusione camuffandola da “ricerca” di verità pregiudiziali e negazioniste.


  • Pasquale

    Chiarissimo…

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