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Si riparte contro la guerra

L’8 di ottobre sarò a Roma al Nuovo Cinema Aquila per partecipare alla ricostruzione del movimento contro la guerra.

Questa assemblea nasce da un appello il cui primo firmatario era lo scienziato, militante pacifista e ambientalista, Angelo Baracca, da poco scomparso.

Questo appello aveva chiaro che non si possa essere contro la guerra, se non si è anche contro i suoi pilastri principali, l’espansionismo militare della NATO e la subordinazione ad esso della UE dell’austerità e del fascismo alle frontiere contro i migranti.

La guerra in corso è lo sbocco di trent’anni di politiche occidentali fondate sul liberismo imperialista e contemporaneamente ne è anche un disperato e feroce tentativo di difesa.

Senza la consapevolezza del fatto che il nemico è il sistema euroatlantico ed il suo conflitto con il resto, la grande maggioranza, dell’umanità, non c’è una vera lotta per la pace.

Per questo oggi, pur essendo maggioritario nel paese, il pacifismo non riesce ad agire e ad incidere sulla politica. Perché si trova sempre di fronte al ricatto di sistema, lo stesso che in questi anni ha imposto i tagli alla sanità alle pensioni, ai salari, ai diritti sociali. Lo vuole l’Europa si diceva, ora si aggiunge lo vogliono l’Europa e la NATO, non di può rompere con loro.

Questo ricatto è sempre più intollerabile, ci ha spinto alla distruzione della più grande conquista dell’Europa, lo stato sociale, ha brutalmente limitato la nostra democrazia, a affermato il razzismo di stato contro i migranti, ci ha portati alla soglia della terza guerra mondiale.

Ora è il momento di dire basta a questo ricatto, certo non sarà semplice, ma è la sola via.

E non ci si venga a rompere le scatole con il basso ricatto della propaganda bellica: allora volete far vincere Putin. Noi vogliamo che perdano la NATO e il liberismo capitalista e siamo convinti che se questo dovesse accadere non vincerebbe affatto Putin, ma la possibilità di un mondo migliore e soprattutto più giusto.

L’assemblea è parte di un percorso di mobilitazione, con gli appuntamenti delle manifestazioni il 21 ottobre contro le basi NATO a Pisa, a Ghedi e in Sicilia; e il 4 novembre con la manifestazione a Roma contro la guerra ed il militarismo. Si riparte, diamoci da fare contro la guerra.

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6 Commenti


  • Ida Cappetti

    Ottimo. Diamoci da fare invece di sospirare.


  • Flavio

    Quasi del tutto d’accordo. ma non dimentichiamo anche gli altri imperialismi, a cominciare da quello neozarista putininano, che hanno parte di responsabilità in questa follia.


  • antonio dori

    …Neozarista putiniano. Mmh! Poi, Flavio, quali altri imperialismi? Immagino, quello “neomandarino”; ho indovinato, vero? Sai, quel QUASI pesa una tonnellata. Vediamo di uscirne.


  • Ta

    Oltretutto, Flavio, l’articolo ti ha già risposto: «E non ci si venga a rompere le scatole con il basso ricatto della propaganda bellica: allora volete far vincere Putin. Noi vogliamo che perdano la NATO e il liberismo capitalista e siamo convinti che se questo dovesse accadere non vincerebbe affatto Putin, ma la possibilità di un mondo migliore e soprattutto più giusto».
    Più chiaro di così…


  • Maurizio

    Totalmente d’accordo con Angelo Dori.


  • Maurizio

    Rettifico
    Antonio Dori

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