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Potere al Popolo si oppone ai decreti penali di condanna a Collot e Santini

La portavoce nazionale di Potere al Popolo Marta Collot e il portavoce dell’assemblea di Ravenna Gianfranco Santini, sono stati raggiunti da un decreto penale di condanna per una manifestazione in Piazza del Popolo a Ravenna il 28/5/2023.

Nel mezzo dell’organizzazione di centinaia di volontari per il soccorso alle famiglie alluvionate, ancora sporchi di fango andammo a protestare per le parole di Sindaco e Prefetto che invitavano i volontari a stare a casa e “non intralciare i mezzi pesanti”, mentre la Romagna era ancora sommersa e non si vedeva nemmeno l’ombra di un mezzo dell’esercito per rimuovere i detriti e pulire i paesi.

Quel giorno denunciammo come i mezzi militari dovevano essere utilizzati per il bene della popolazione anziché nelle esercitazioni di guerra della NATO in corso in Sardegna.

Mentre vengono condannati i volontari, la gestione del post alluvione continua essere drammatica. Il governo continua a tergiversare sul finanziamento dei fondi per i rimborsi alle famiglie e per la messa in sicurezza del territorio.

La Regione e i comuni intanto fanno di tutto per non assumersi la responsabilità di una gestione disastrosa del nostro fragile territorio, che da decenni viene cementificato anche grazie alla pessima leggere regionale sull’urbanistica.

Questo processo continua con altre grandi opere inutili, a partire dagli allargamenti dell’autostrada del passante di mezzo a Bologna che serve anche come collegamento all’allargamento della A14 per Ravenna, così come non si fermano le lottizzazioni del nostro territorio per la continua espansione delle zone urbanizzate così come dei centri commerciali.

Ci vogliono condannare per una manifestazione di pubblico dissenso contro Prefetto e Sindaco, in assenza di un processo: ci opponiamo a questo atto di repressione, anche se la pena è una sanzione pecuniaria da centinaia di euro.

Da una parte ci stiamo opponendo tramite gli avvocati, dall’altra denunciamo politicamente questo ulteriore attacco a ogni forma di critica, come stiamo vedendo in tanti altri ambiti in questo periodo.

Questi decreti si sommano infatti al clima di censura di queste settimane in tutta la regione, un territorio in cui chi porta avanti le lotte a difesa dell’ambiente e per la pace viene individuato come un nemico da un sistema di potere che vacilla sempre più sotto il peso delle proprie contraddizioni.

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1 Commento


  • .. Binazzi Sergio

    in quella che fu ” l’emilia rossa ” si stanno scatenando le più feroci repressioni. si vogliono condannare e censurare tutti coloro che si oppongono al regime autoritario che vige in italia. sicuramente la loro sola colpa è di essere comunisti, considerato in tutta Europa un reato gravissimo. è proprio una bella democrazia quella occidentale!!!

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