Si è spento a Londra dove viveva e lavorava ormai da decenni, Vincenzo Ruggiero, uno degli studiosi più originali delle devianze e della criminalità del capitale.
Con Vincenzo abbiamo condiviso diverse esperienze, dalle celle di Rebibbia al lavoro contro le carceri speciali. Animatore prima del bollettino Senza Galere e poi della storica rivista “Controinformazione”, Vincenzo Ruggiero ha sviluppato nel tempo la sua elaborazione critica sul carcere, le devianze ma soprattutto sul carattere insitamente criminale del capitale.
Vincenzo insegnava al Middlesex Politecnic di Londra. Molti suoi libri sono stati tradotti e pubblicati in Italia: I crimini dell’economia. Una lettura criminologica del pensiero economico; Perchè i potenti delinquono; Delitti dei deboli e dei potenti. Esercizi di anticriminologia; I movimenti nelle città; La violenza politica. Una analisi criminologica, e molti altri. Ci sentiamo di segnalare poi un saggio non firmato apparso su Controinformazione e poi in una pubblicazione “Gli ostelli dello Sciamano”, in cui veniva affrontata con grande capacità di elaborazione la devastante questione dell’eroina e delle tossicodipendenze che dalla fine degli anni Settanta fino a tutti gli anni Ottanta devastarono una generazione.
Inutile negare differenze e divergenze con Vincenzo Ruggiero ma le chiacchierate e le discussioni con lui sono sempre state serie e nel merito, aiutate da quell’amicizia che deriva dall’aver condiviso spazi ristretti e passaggi difficili, ma anche dal fatto che con Vincenzo, napoletano, quando le sue visite in Italia lo rendevano possibile abbiamo condiviso quantità industriali di caffè e sigarette.
Su Contropiano abbiamo ospitato un paio di saggi di Vincenzo Ruggiero.
Stranieri e illegalità nell’Italia criminogena – Contropiano
Movimento per la decrescita e prevenzione della criminalità – Contropiano
Ciao Vincenzo, che la terra ti sia lieve
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Teresa
ciao Vincenzo.Mi spiace
Michele Riccio
Amico di mio fratello Franco e mio, tutti napoletani di origine. Negli anni 70.80 spesso veniva a Torino accolto quasi sempre da noi ormai torinesi nella nostra casa a Mirafiori. Poi da studente di lingue l’ho incontrato a Londra nel ’73 presso il National Hospital in Queens Square. Dal carattere non sempre facile, ma sempre coerentemente un radiale di sinistra, mentre io ero già iscritto al PCI. CIAO compagno amico “Claudio. Michele Riccio
Michele
Uno studioso rigoroso ma, anche, un militante in un contesto storico in cui la comunicazione dissonante con il.potere si pagava con arresti, sequestri di libri, riviste e con persecuzioni giudiziarie infinite
Ricordare Vincenzo attraverso i suoi libri ma anche continuando la battaglia culturale e politica contro il complesso delle Istituzioni Totali
antonio
un mio personale ricordo di Vincenzo.
Io non avrei abbastanza “forza, singhiozzi o sospiri” per poter digerire tale assenza! Ma tant’è; Vincenzi mi avrebbe sicuramente capito e semmai anche rassicurato per tale …emozione!
Vincenzo è stato per me molto più di un “maestro”.
Da lui ho saputo/potuto imparare a scrivere con decenza e veridicità delle fonti – dalle quali mi abbeveravo-
Imparare e capire meglio – concetti e analisi – per una sua potente e saggia capacità di trasmettere e condividere analisi; critiche e giudizi sociali e politici.
Ricordo – tra innumerevoli situazioni e “chiacchere fatte” – due semplici e forse banali osservazioni che mi fece in quelle occasioni vissute insieme – sia a Londra sia a Roma – quando veniva per suoi interventi in assemblee o incontri particolari aventi per oggetto il “crimine” – comunque inteso – o per presentazioni di libri dedicati a tali concetti.
Di quelle “chiaccherate” mi ricordo di due eccellenti – per me – riflessioni e concetti analitici.
1) “ne uccide più l’amore che l’odio” (riferendosi – credo – agli assassinii che imperversavano – oggi ancora attuali – dentro questa “società malata” capace di partorire simili mostruosità e orrori);
2) i “tossici” dovrebbe essere risarciti economicamente (…’na specie de pensione o vitalizio) per le tragedie e i danni prodotti poichè costretti a farli da una dipendenza che costringe loro a delinquere per avere quella economia sufficiente a soddisfare la loro dipendenza …tossica !
Questo secondo aspetto era il frutto di una sua precisa analisi – fatta sul campo direttamente – dei danni prodotti dall’abuso di eroina e droghe pesanti (comprese le sociali “alienazioni paranoidali”).
I libri e le analisi scritte da Vincenzo sono tutte presenti – fortemente critiche e analitiche – su l’intera questione del “crimine” e delle tendenze “criminogene” che molti funzionari e agenti del capitale (“colletti bianchi” comunque camuffati o mascherati) i quali lo praticano materialmente in questo sistema sociale. politico e governamentale.
Per quanti avrebbero maggiori curiosità o conoscere meglio il suo pensiero e lavoro può consultare questi link:
https://www.feltrinellieditore.it/autori/ruggiero-vincenzo/
https://it.wikiquote.org/wiki/Vincenzo_Ruggiero
Nadia baglioni
facevamo parte del gruppo degli stoici incazzati(esistono gli stoici incazzati?)gruppo dei non
torinesi a torino.Hai percorso altre strade della “controinformazione”sempre puntuali e preziose,mai edificanti,spero che un luogo piu’ accogliente riconosca il tuo valore e il tuo gusto per il buon vino! ciao Enzo nadia b
Soriano
Ho conosciuto Vincenzo qualche anno fa, quando tornava a Ghizzano ci vedevamo, per lo più davanti a buon cibo e buon vino. Con Vincenzo potevo bere quanto volevo, mi dava sicurezza. Alla salute amico mio!